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La trappola del debito e la crisi di fiducia

Scritto il alle 11:38 da Danilo DT

trappola_debito

Spendere! Consumare! Esagerare!

Gli USA sono stati maestri in questi anni in una scuola del consumismo che non ha pari al mondo. Il consumatore medio, il famoso Mr. Smith che spesso il sottoscritto cita come modello (è praticamente il Signor Rossi degli USA), è considerato da tutti il vero protagonista a livello mondiale. E’ non è quindi un caso che negli ultimi mesi l’attenzione dei media, della politica e della finanza si sia rivolta tutta proprio al consumatore americano, Il Mr. Smith Made in USA, al fine di ridargli la fiducia necessaria per evitare fondamentalmente una cosa: il collasso dei consumi.


Certo, proprio così.

E lo sapete perché?

Perché tanti anni fa, parliamo di 1929 (forse vi sovviene qualcosa), la grande crisi fu alimentata proprio da un crollo di fiducia e di consumi.
E se ci pensate bene, non è poi così difficile da capire cosa sta accadendo.
Bisogna fare il possibile per dare al consumatore la giusta fiducia, al fine di evitare che l’economia, già in crisi più che evidente, venga seppellita dal crollo dei consumi. Una crisi che rischierebbe altrimenti di avvitarsi su se stessa, generando danni incalcolabili: blocco dell’economia, della produttività, ondate di fallimenti e disoccupazione a livelli siderali.
Effetto domino devastante , per farla breve. E al momento la classe politica sta facendo (secondo me) un lavorone, in quanto, bisogna darne atto, la fiducia è tornata sicuramente rafforzata, rispetto a qualche mese fa.
E qui sta la grande scommessa di Bernanke e di tutti gli altri. Uscire dalla crisi grazie ad un ritorno di fiducia.

Ma non è facile…

Ovviamente non è tutto così semplice come sembra.

“Siamo fuori dalla crisi!”

Ebbene l’apparenza non si può certo negare. I dati macro sono migliorati, e non di poco. Ma cerchiamo di tornare coi piedi per terra e tentiamo di ragionare per un attimo.
Se non ho denaro per andare avanti, posso solo fare una cosa: chiedere il denaro a prestito. Così facendo potrò comprarmi, la casa, la macchina, i vestiti, il cibo ecc.
Poi però, un giorno, in qualche modo, il denaro dovrò restituirlo.
Certo, ho banalizzato all’ennesima potenza, ma l’ho fatto volutamente perché secondo me, nel marasma quotidiano, si inizia a dimenticare un procedimento fondamentale: oserei dire del “buon senso” o se preferite della logica.
Dove voglio arrivare con questi discorsi?

Crisi non convenzionale

Mi ripeto, lo so, ne ho parlato in passato, ma qui, sotto l’ombrellone, si ha anche tempo di ragionare e di pensare… e allora ne approfitto per riorganizzare anche le idee. Quante volte ho detto che questa crisi non è convenzionale? Migliaia. E perché non è una crisi come tutte le altre? Perché non è un recessione di tipo “ordinario”?

Il motivo è tremendamente semplice, ma oggi viene clamorosamente tralasciato dai media e dai discorsi dei politici.
Questa crisi non è ordinaria perché ha comportato fino ad oggi dei costi spropositati. La gente continua a dimenticare il fatto che questa crisi economica è costata al sistema economico, alle banche, agli Stati ed ai Governi, cifre enormi. E non possiamo certo pretendere che oggi, con un cancellino, questi costi e questi debiti accumulati, vengano dimenticati per sempre, o peggio ancora, archiviati e cancellati dalle menti di tutti.
Resto quindi del parere che, oggi, il sistema finanziario stia vivendo una fase di positività indotta e non coerente, e che quindi un bel giorno, avremo a che fare con un “double dip”.
Tasso  disoccupazione : resta uno degli indicatori che più tengo in considerazione. E lo faccio sempre per una questione di banalissima logica (troppe volte tendiamo a complicarci la vita con calcoli e valutazioni statistiche assurde, quando invece alcuni indicatori possono essere realistici e validissimi.)

Poi ovviamente un occhio sempre diretto al tasso d’ inflazione e a tutto il resto, in quanto gli equilibri sono flebili e se il giocattolino si rompe, gli effetti potrebbero essere de-va-stan-ti. Non dimentichiamolo mai.

La valanga del debito

Dopo questo io ennesimo punto di vista, che probabilmente i lettori più assidui avranno letto con noia (Visto che conoscete bene il mio punto di vista), andiamo a vedere alcuni dati interessati.
In primis, mi riaggancio ad un vecchio post.
Andate a vedervi il Debito USA a quanto ammonti, in TEMPO REALE. Preferite avere una visione grafica dell’aumento esponenziale del debito USA? Non c’è problema, cliccate qui .
Ma ecco la chicca.

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The Debt Trap

Il New York Times ci offre un interessante grafico interattivo di come Mr. Smith sta affogando nel debito, essendo caduto in una vera e propria Debt Trap.
Cliccate su START , e poi …buona visione e buona navigazione!

STAY TUNED!

DT

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