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La strana divergenza tra USA ed Eurozona

Scritto il alle 09:23 da Danilo DT

Decoupling, CESI Index e Leading Indicator. Tra stranezze e conferme.

Proprio qualche giorno fa parlavamo di decoupling (2.0) e di andamento divergente tra i vari mercati. E, cosa per certi versi sorprendente, il decoupling più forte si è proprio visto tra mercati appartenenti allo stesso grado di sviluppo. Ovvero, non si è trattato di decoupling tra paesi sviluppati e paesi emergenti (classico caso di decoupling atteso e per certi versi prevedibile) ma di decoupling TRA paesi sviluppati.
Il grafico che ci propone UBS e ripreso anche da ZeroHedge riassume quanto già descritto in passato. Però una tematica assolutamente attuale e CHIAVE per il 2012. Dato per scontato ormai che si va in recessione quantomeno in Europa, e visto che i leading indicator dell’Eurozona sono palesemente negativi, e visto che invece al momento i leading indicator USA sono in controtendenza, la domanda sorge spontanea:

a) sarà l’Eurozona che si adegua agli USA e recurererà?
b) oppure gli USA soccomberanno alla crisi economica e tutto quanto si è visto negli ultimi mesi tornerà a peggiorare?
c) o ancora, è verosimile la continuazione di questo decoupling?

Leading Indicator: USA vs Eurozona

Chiaramente presto per dirlo. Al momento però, io sono per l’opzione b). E col tempo, capiremo quale sarà la strada che imboccheranno Usa, Eurozona ed economia in generale.

Intanto però, se guardiamo il CESI Index, qualche dubbio sulla continuazione della positività USA mi sta venendo. Siamo ai massimi della positività e pian pianino si sta tornando a correggere. Ma non solo il CESI Index USA rallenta il tiro. Guardate anche gli altri CESI Index, compreso quello sul G-10. Segno che molto probabilmente questa fase teoricamente “euforica” dei mercati finanziari (fatidico rally di fine anno) potrebbe avere le settimane contate…

CESI Index

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DT

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3 commenti Commenta
maurobs
Scritto il 2 Gennaio 2012 at 11:05

ovviamente tutto fa il paio con quanto scritto nel week end di fine anno: spread dividend /yeld, euro in chiara configurazione ribassista, indici in momenti topici per un ripiegamento….e chi più ne ha più ne metta…..

flavio_5
Scritto il 2 Gennaio 2012 at 17:13

Uhm… punto b) !?
E’ la stessa previsione del GEAB 60 di dicembre 2011.
Non credo di essere pessimista, ma la vedo molto male 😀
Buon 2012 a tutti!

lampo
Scritto il 2 Gennaio 2012 at 21:13

Io purtroppo propendo per il punto c). Gli USA e UK dispongono delle armi di distruzione di massa economica (agenzie di rating), i mass-media finanziari allineati alle banche d’affari… e gli armamenti reali che mi auguro che non useranno mai!

Noi in europa abbiamo… mhm… abbiamo… ah sì la Merkel e Sarkozy che sono sempre d’accordo su cosa fare… :mrgreen:

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