Quella strana divergenza non può durare in eterno
Che i mercati finanziari siano slegati dalla realtà economica è un dato di fatto. Ma mentre prima l’economia era “pompata” artificiosamente e quindi c’era comunque una crescita, anche se non di qualità (andate nella categoria V.I.P. e riprendetevi i vari post sull’argomento) che però giustificava per certi versi il rally, oggi questo scenario è venuto a mancare. E i mercati finanziari che fanno? Ovviamente se ne fregano.
Per dire ciò mi riaggancio ad un indicatore che utilizzo spesso, ovvero il CESI Index, una sigla che sta a sintetizzare Citigroup Economic Surprise Index ed è un indice che va a prendere le varie deviazioni standard tra quanto previsto dagli analisti e quanto poi invece si è verificato.
Per farla breve: il mercato sconta tutto. Ma se poi escono dati peggiori delle aspettative, l’indice CESI Index deve scendere come anche le borse.
Fino ad oggi la correlazione tra CESI Index e SP 500 è stata decisamente soddisfacente.
Ma ultimamente cosa sta accadendo?
Grafico CESI Index vs SP 500
In questo frangente prendiamo ovviamente in considerazione in CESI Index USA, legato quindi all’economia USA. Discorso molto simile si potrebbe fare anche per altri stati ed aree geografiche.
La divergenza tra CESI Index e SP 500 è lampante. Mercati pilotati, più che si può, finchè si può… Ma è una questione di ore. La parola ora a Bernanke…
STAY TUNED!
DT
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paolo41: si può in parte spiegare come le dichiarazioni trimestrale degli earnings siano positive,
beh dai, raccogliendo in valuta straniera e esprimendo in dollari i ricavi…
Beh diciamo un paio di cose:
– il dollaro ha perso oltre il 10% verso le principali valute negli ultimi 3-4 mesi
– gli utili vengono fatti all’estero (quindi in valute al momento pregiate)
Se si fanno i conti a parità di cross dico che le trimestrali son tutt’altro che buone non penso che la media di incremento degli utili rispetto al trimestre passato comepensi la svalutazione folle del dollaro…
se guardate ai paesi che generalmente seguono il $, da inizio anno alla fine della settimana scorsa (fonte: 24 ore) e mi riferisco nell’ordine a Singapore, Corea, Turchia, Cina, India, HK, Japan, troverete che gli scostamenti dal $ non superano nei casi estremi il 3%.
Seconda considerazione: gli investimenti all’estero vengono generalmente pagati in valuta locale…
Dream nelle ultime tre settimane anche le mie previsioni fondate sulle elaborazioni del COT registrano sensibili ” divergenze ” …….in negativo……..rispetto a quanto accaduto nei precedenti 8 mesi……..Forse la FED ha in serbo ulteriori sorprese che nemmeno le “Mani Forti ” si aspettano ?……….Magari altra liquidità…….altri sostegni……..altre diavolerie……. per continuare a tener su un’ economia che fa acqua da tutte le parti………stasera sentiremo cosa ci dice il dottor Bernanke !!!!
Altra divergenza dell’ultima settimana è quella tra andamento dell’indice crb…….che sembra non voler violare l’ultimo doppio massimo…….e l’S&P 500 che invece ieri ha rotto al rialzo l’ultimo doppio massimo……di solito accade che inverte prima lo spoore !!!
Dream,
una componente della divergenza che hai postato potrebbe essere ricondotta alla ormai consolidata delocalizzazione delle più importanti aziende americane (non solo della produzione, ma anche dei “cervelli”). Se poi consideriamo che gli utili fatti nei mercati esteri non vengono tassati in USA (nonostante le roboanti dichiarazioni di Obablabla) e vengono in parte utilizzati per nuovi investimenti sui mercati esteri , si può in parte spiegare come le dichiarazioni trimestrale degli earnings siano positive, mentre l’economia interna avrà sempre più difficoltà a decollare.
Si spiega anche perchè i vari QE non sono serviti, in linea di massima, all’industria locale ma solo alle speculazioni delle banche e del sistema finanziario e….naturalmente a creare inflazione….