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La FED appoggia TRUMP. E’ festa per Wall Street.
I mercati finanziari tirano un sospiro di sollievo e tornano a vedere la FED come un’alleata e non come un’avversaria o un rischio. E nel frattempo si sconta una nuova realtà per i tassi USA.
Dire che Jerome Powell ha cambiato parere ed ora ha deciso di dare ragione a Donald Trump non è, secondo me, corretto.
La FED continua (giustamente) a voler difendere la sua indipendenza. E così deve essere altrimenti potrebbero succedere dei disastri indicibili che poi vanno a ripercuotersi sull’economia di tutto il globo.
Quello che forse è cambiato è semplicemente quel tono più diplomatico che stava mancando. Trump spinge per una politica monetaria espansiva all’ennesima potenza. Powell sbagliava, a contrasto, nel voler difendere un’idea di fondo che però, col tempo, diventava sempre più indifendibile. E sempre Powell, sbagliava inoltre a guardare con occhio indifferente, alle espressioni emotive dei mercati, forte della convinzione che la volatilità poi sarebbe destinata a rientrare, e che la realtà avrebbe preso il sopravvento.
Certo, ma è anche vero che poi, i mercati, riescono anche a fare una magia. Ovvero a rendere “autoavverante” quanto scontano. In altri termini, si teme la recessione? Un costante crollo dei mercati, renderebbe questa evenienza non più una probabilità ma una certezza.
Ma per fortuna, ora Powell questo sembra averlo capito. E notate bene, quanto da lui affermato qualche giorno fa, in realtà significa NULLA, perché è semplicemente un aumento di flessibilità fatta a voce e poi, i fatti ci diranno come stanno le cose.
(…) il governatore Jerome Powell ha fatto capire che la politica monetaria americana potrebbe subire significativi cambiamenti rispetto a quanto indicato nell’ultima conferenza stampa del 2018. Nel mirino dell’inquilino della Casa Bianca, com’è noto, ci sono ovviamente i rialzi dei tassi (quattro nel 2018 e altri due attesi per il 2019). “Saremo pazienti” e “pronti a cambiare anche in modo significativo” la rotta della politica monetaria americana, “se sarà necessario”, ha dichiarato (…) il numero 1 della Federal Reserve. Un messaggio chiaro e diretto che ha rassicurato i mercati (..) “Saremo pronti ad aggiustare la nostra politica in modo rapido e flessibile”, ha aggiunto Powell, di fatto cambiando la linea sinora impostata e aprendo alle volontà del presidente Trump. (…) [Source]
Io non sono d’accoro nel dire che apre alle volontà di Trump. Ha semplicemente constatato che le cose a dicembre sono drammaticamente cambiate e quindi la FED cambierà la sua strategia. Ma era la cosa più normale che poteva succedere.
Però i mercati avevano bisogno di sentirselo dire. Avevano bisogno di sapere che la FED continuava ad essere un’ “alleata” e non un’ “avversaria” dei mercati.
E questo, credo di poterlo dire, è avvenuto. Intanto una doppia curiosità. Proprio per sottolineare come il mercato è cambiato, guardate la percentuale secondo la quale la FED lascerà invariati (o addirittura abbasserà) i tassi nel corso del 2019.
Un dato che ovviamente è figlio delle dinamiche della curva del tasso FED che, nell’effettivo, ha acquisito una configurazione che solo rispetto ad un mese fa, è completamente rivoluzionaria.
STAY TUNED!
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