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WALL STREET: dopo la festa, ora i fatti
La grande festa post elezione di Trump ormai è finita ed anche le mani forti tornano ad essere Net Short. Dopo le promesse, il mercato ora vuole avere delle risposte concrete dalla nuova amministrazione. [Guest post]
Cari amici, nella settimana prenatalizia, i mercati finanziari internazionali sembrano aver definitivamente accantonato il clima di euforia indotto dell’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti d’America.
Sanno bene, infatti, che i problemi da affrontare sono tanti e di non facile risoluzione. La fiducia permane, ma sembra adesso prevalere un atteggiamento di stand-by, in attesa dell’insediamento ufficiale e dell’adozione dei primi provvedimenti governativi.
Lo scenario intermarket di quest’ultima ottava ben esprime il clima di attesa oggi presente sui mercati. In particolare, il dollaro index, dopo una corsa forsennata, si concede una pausa confermandosi intorno a quota 103. Le commodities, invece, segnano nuovamente il passo e stornano di un ulteriore 0,9 %, confermando indirettamente che non sarà facile, aldilà dei proclami elettorali, riavviare una crescita economica a ritmi più sostenuti degli attuali. Al riguardo anche il mercato obbligazionario comincia a manifestare dei dubbi e delle perplessità. I rendimenti dei bond decennali Usa, dopo molte settimane di rialzi, cedono infatti 5 bps ed arretrano a quota 2,55 %. Ancor peggio accade nel Vecchio Continente, ove i rendimenti del bund decennale tedesco perdono 9 bps, arretrando sino a quota 0,22 %. In quest’ultima ottava anche i mercati azionari sono apparsi molto più cauti. In particolare, il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, avanza di un modesto 0,25 % e si stabilizza intorno a quota 2.260.
Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 9.426
Large Traders : + 11.403
Small Traders : – 1.977
Muta pertanto ancora una volta la configurazione del mercato dei derivati azionari Usa, tornando, significativamente, all’assetto che aveva nei 6 mesi antecedenti l’elezione presidenziale Usa. In quest’ultima ottava si sono infatti registrate importanti variazioni nelle posizioni nette dei vari operatori, pari a 13.782 contratti. In particolare, i Commercial Traders, ossia le “ Mani Forti “ di questo mercato, dopo aver fatto incetta di acquisti nel periodo post elettorale, ora cedono l’intero lotto dei 13.782 long ed invertono la loro posizione tornando Net Short. I Large Traders, invece, nè riacquistano ben 10.616, e consolidano la loro posizione Net Long. Gli Small Traders, infine, seppur con molta cautela, acquistano anch’essi 3.166 contratti long, ma non invertono ancora la loro posizione che rimane Net Short. Le movimentazioni di quest’ultima ottava, come già accennato, fanno ritornare il mercato dei derivati azionari Usa all’assetto che aveva prima dell’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti d’America. Ritorno significativo, che ci conferma che il periodod’euforia è ormai alle nostre spalle. La configurazione attuale del mercato dei derivati azionari Usa nel recente passato si è dimostrata tuttavia meno impervia delle nostre aspettative. Durante la stessa non si sono infatte manifestate significative correzioni, bensì un prolungato ed estenuante andamento laterale privo di una significativa direzionalità. Credo, pertanto, che anche in questo caso, assisteremo ad un nuovo periodo di lateralità per i mercati azionari Usa e mondiali.
Futuro prossimo che si prospetta, quindi, ancora incerto, che cercherò, comunque, di tradare con il mio originale trading system, fondato sullo sfruttamento e sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi e nelle ricerche dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Dopo quest’ultima settimana, il mio portafoglio, “ Azioni Italia – LTM “, registra una performance annua molto positiva, pari al + 20,43 %. Performance realizzata investendo solo sul listino di borsa italiano, che registra, a sua volta, nonostante i recenti recuperi, una perdita annua, misurata dal Ftse All Share, pari al 9,6 %. Conseguita, pertanto, in un contesto di mercato sostanzialmente avverso, una sovra-performance del 30,03 %, superiore alle nostre attese, che ci fornisce altre probanti conferme sulla bontà delle indicazioni operative derivanti dalle ricerche dei due noti professori Usa. In coerenza con la mia view d’ordine generale, questa settimana, confermo l’assetto del mio portafoglio, costituito dall’85 % di posizioni long, e dal 15 % di posizioni short, ossia da una posizione Net long pari al 70 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se vuole, direttamente il mio sito.
Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.
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Gli Small Traders sono in posizione Net Short sin dall’inizio dello scorso febbraio……..ed in questi 11 mesi hanno raggiunto un massimo di – 17.000 contratti. Visto il contemporaneo andamento del mercato gli stessi si confermano un ottimo indicatore contrarian. !!!
ma gli small trader sono short da quanto? andando a memoria ben sotto i 2000…mah