Italian Risk Indicator: come ponderare il rischio dei titoli di stato italiani.
Italia, un paese a rischio? Conviene ancora investire nel debito pubblico italiano? Il mercato vede pericoli sui nostri bond? Come è ponderato il rischio paese Italia?
A tutte queste domande, OGGI, si può rispondere in modo positivo per il nostro paese. Il clima RISK ON ha portato le quotazioni del nostro BTP a livelli decisamente elevati, con uno spread BTP Bund che oggi balla in area 250bp, non poi così lontano dal nostro target di medio lungo a 200bp (che pondera correttamente tutta una serie di rischi e valutazioni).
Però è anche vero che, in questa fase dove TUTTO sale, diventa difficile analizzando CDS o spread il vero rischio paese Italia.
In questa sede voglio riportarvi un indicatore proprietario (e quindi non troverete da altre parti ma solo qui su I&M visto che l’ho ideato io, con tutti i pro e contro che ne conseguono), dove si cerca appunto di capire quanto effettivamente il mercato inizia a sentire odore di rischio sui nostri titoli di stato.
L’ho battezzato “Italian Risk Indicator” e lo trovate qui sotto, incorporato col grafico dei vari spread vs Bund (con cui non ha legami particolari diretti).
Italian Risk Indicator
Come vedete, l’IRI (Italian Risk Indicator) ha raggiunto il massimo rischio quanto non solo è andato sotto lo zero, ma quando poi è andato addirittura in negativo. Successivamente, e qui sta la cosa interessante dell’indicatore, la situazione di rischio si è stabilizzata da diversi mesi. E possiamo ragionevolmente dire che fino a quando l’IRI resta sopra a quota 3, il nostro debito verrà considerato dal mercato come un “buon investimento”.
Che poi il mercato veda le cose in modo coerente e corretto, questo è un altro paio di maniche. Intanto però queste considerazioni permettono al’investitore di mantenere (al momento) serenamente il ns debito in portafoglio senza grossi patemi d’animo.
Se l’indicatore è di vs interesse, provvederò periodicamente a postarne l’evoluzione.
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DT
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Ovviamente l’obiettivo è stato creare un indicatore “anticipatore”. Infatti non dovrebbe essere sensibile a cambiamenti di sentiment sulla curva dei tassi, bensi alla percezione del rischio sul debito italiano. 😉
Sarebbe più utile avere un btp decennale al 3,75%, dove tutto quello che risparmiamo sugli interessi lo giriamo poi alle banche decotte in Europa, o avere un decennale al 4,7% ( come era prima della crisi ), ma con una rinegoziazione delle regole portanti dell’europa, leggasi deficit, debito/pil ecc…….
Ragazzi è solo fuffa, se poi in Europa le cose non cambiano e continuano a pigiare gli stessi tassi, riduzione del debito ed austerity ( salvo poi ogni tanto ammettere che l’austerity fa male ).
Se in un futuro prossimo l’Italia pagherà un 3% sil suo bel btp, ma tutto il resto non cambia di una virgola che cosa cambia per il paese? Nulla.
Un paese che introduce la limitazione del contante per mettere in sicurezza le banche
Un paese che quando doveva lottare contro l’evasione faceva ( e fa ) finta di non sentire
Un paese che anche grazie alla restrizione sull’utilizzo del contante a fatto acuire di non poco la crisi, nel breve l’Italia è peggiorata più della Spagna, oltre la crisi epocale, grazie al governo mortimer la gente ha paura e non fiducia nello stato.
La lotta all’evasione deve essere fatta dietro le quinte, senza far percepire al cittadino lo stato come un nemico, chi non ha pagato è giusto che paghi ma senza clamori.
Ma come è possibile tutto ciò in un paese come l’Italia? Dove controllori, controllati e controllanti sono in conflitto di interesse?
Un paese che non è in grado di approvare la legge ANTI CORRUZIONE e reinserire come reato nuovamente il falso in bilancio, dove gli amministratori delle cosa pubblica non sono mai colpevoli, un paese su misura per gli amici degli amici e gli amici della finanza.
Ecco un decennale al 3,75% se tutto il resto non COMINCIA A CAMBIARE non serve a nulla.
d’accordissimo!!!!! ricordati che abbiamo scommesso un caffè sul Giappone. Credo che a fine anno potremo già vedere qualche risultato…
Fuori argomento. C’è un motivo per questi picchi di rendimento del bund? Come in questo momento che rende il 1,36% dal 1,16%? Ormai sono giorni che questo succede 2/3 volte al giorno. Grazie.
Grazie Dream,
sì lo trovo interessante e, se non ti è di peso, un aggiornamento periodico mi piacerebbe.
Vedo un andamento ciclico, come tutto del resto, e la domanda, spero non considerata idiota, che ti pongo: è un indicatore che può fornire (unitamente ai volumi sul lato sinistro) anticipazioni oppure è di tipo “a consuntivo” ?
A presto