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Italia: ora si perdono i pezzi. Politica, Moody’s, Bruxelles e FTSEMIB nel mirino
La vicenda cipriota ovviamente condiziona, eccome, l’andamento dei mercati e del sentiment degli operatori. Nelle prossime ore usciranno ulteriori aggiornamenti sull’argomento.
Cosa preoccupa però non è solo la situazione e lo scenario della ristrutturazione delle banche di Cipro.
Quello che più mi preoccupa oggi è la situazione dell’Italia.
a) POLITICA
b) BRUXELLES
c) FTSEMIB
d) MOODY’S
a) POLITICA
Prepararsi al secondo round al Quirinale. Senza offrire la certezza dei numeri che Giorgio Napolitano ha chiesto espressamente. Mancano ancora due giorni di consultazioni, fra l’altro quelle decisive con i partiti, ma Bersani pensa già all’appuntamento di giovedì al Colle.
Ha messo in conto lo stallo e l’ipotesi di proporre al capo dello Stato “un avvio della legislatura” con il suo governo anche in mancanza di un paracadute sicuro. Il presidente dovrebbe quindi compiere un atto di fede. Credere, insieme con il segretario del Pd, nel miracolo.
Oggi e domani Bersani si giocherà le carte finali. Cominciando da Scelta civica perché se anche Mario Monti si sfila, non si può nemmeno tentare l’azzardo. Ieri il premier incaricato e quello uscente hanno parlato a lungo al telefono. Al Professore si chiede un appoggio pieno al governo del cambiamento, sulla base di una forte impronta europeista. Bersani ha sottolineato l’esito del dibattito di ieri alla Camera, la paradossale sintonia di Pdl e Movimento 5stelle in una critica all’Unione. Il tutto condito da attacchi feroci a Monti. “Noi ci stiamo, ma vogliamo un esecutivo che non nasca sulla base di uscite dall’aula o voti sparsi – ha risposto il premier – Dev’essere stabile e con una maggioranza riconoscibile”. L’apertura c’è. L’appello alla responsabilità in un momento delicatissimo può fare il resto e regalare, dopo le consultazioni di oggi, il sì dei centristi. Ma anche così i voti non sono sufficienti e per questo Bersani lavora sul doppio binario delle riforme istituzionali con il centrodestra. (Source)
Pare ovvio che la situaizone politica del nostro paese sia alquanto complessa…
b) BRUXELLES
«Un deficit al 2,9% del Prodotto interno lordo nel 2013 potrebbe rendere più difficile la chiusura della procedura di deficit eccessivo contro l’Italia a maggio», ha spiegato una fonte dell’Esecutivo Ue vicina al commissario Ue per gli affari economici Olli Rehn, precisando che l’annuncio del governo della scorsa settimana di risollevare il deficit al 2,9% nel 2013 per ripagare parte dei debiti della pubblica amministrazione «crea incertezza» sulla possibilità di abrogare la procedura per deficit eccessivo. In una conferenza stampa a febbraio, il commissario Rehn aveva lasciato intendere che la procedura per l’Italia si avviava verso la chiusura a maggio, quando la Commissione pubblicherà le sue prossime previsioni economiche.
Bruxelles a febbraio prevedeva infatti un deficit per l’Italia al 2,9% nel 2012, e al 2,1% nel 2013. Ora la situazione è cambiata, e potrebbe cambiare ulteriormente se la notifica di Eurostat sui dati del 2012, attesa in aprile, dovesse rivedere al rialzo il deficit italiano. La fonte ha inoltre tenuto a precisare che la recente apertura della Commissione a favore di una maggiore flessibilità sul deficit e sul debito in relazione allo smaltimento dei debiti arretrati delle pubbliche amministrazioni «riguarda i paesi che non sono in procedura di deficit eccessivo, e questo non è il caso dell’Italia.» (Source)
Sembrava troppo facile. I rimborsi della PA alle imprese erano una manna dal cielo, fondamentali per ridare una boccata d’ossigeno all’economia italiana e creare quel minimo impulso alla crescita economica. Ed invece ecco la solita mania in perfetto stile teutonico, guidato dall’austerity pura , che blocca tutto e rischia di fare saltare il piano del Governo. I 20 miliardi promessi quest’anno (più i 20 per l’anno prossimo) sono messi in dubbio…
c) Grafico FTSEMIB
Per certi versi è un po’ considerata l’ultima spiaggia. Monitoriamola con attenzione . La media mobile a 200 giorni è in prossimità della chiusura di ieri sera. Una sua violazione al ribasso non sarebbe un bel segnale per Piazza Affari.
d) MOODY’s
Ieri si sono diffuse voci e quindi rumors su un possibile declassamento del debito italiano da parte della nota agenzia agenzia di rating Moody’s che non ha smentito, né commentato la notizia. Dopo il taglio di Fitch a inizio marzo, c’è il rischio di una nuova tegola sul nostro paese, con il rischio di ulteriori vendite sul mercato obbligazionario.
Conclusioni
Credo ce ne sia abbastanza per meditare. L’unica certezza è che il momento è tutt’altro che di facile lettura. Meglio stare sulla riva del fiume ed aspettare….
STAY TUNED!
DT