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Italia e Banche: problemi di sofferenze e redditività

Scritto il alle 14:46 da Danilo DT

Una delle mie “missioni” è cercare di farvi vedere le cose con gli occhi della realtà, evitando quei filtri che poi portano a falsare le notizie. E mi rendo conto che, a volte, quanto scrivo e dico non è certo molto allegro e positivo. Ma cosa devo fare? Devo ridurmi a dire delle falsità che comunque distano anni luce da quello che penso?
Preferisco mantenere quella coerenza ed indipendenza che da sempre sono il “marchio di fabbrica” del blog, sperando di non irritare troppo anche gli inguaribili ottimisti che riescono , in uno scenario di mercato cupo, a trovare degli spunti positivi.

Questa volta non vi tedierò sul solito scollegamento tra economia e finanza. Credo che ormai sia cosa arcinota a tutti i lettori.
Piuttosto voglio parlarvi di banche italiane. Proprio quelle banche che negli utlimi mesi sono state protagoniste di sontuosi rally a Piazza Affari, soprattutto grazie alla performance dei nostrani BTP e al restringimento dello spread sul Bund. Le nostre banche, grazie alla suddetta rivalutazione, si sono trovate in bilancio delle plusvalenze grazie all’aumento dei prezzi. Senza poi dimenticare che parte di questi BTP sono stati comprati con denaro preso a prestito dalla BCE (LTRO) a costo “quasi” a zero.
Malgrago tutto questo, non possiamo certo dire che il settore bancario oggi sia risanato. Anzi. I dati di cui disponiamo sono quantomeno preoccupanti.

(AGI) – Roma, 14 mag. –  Continua a deteriorarsi la qualita’ del credito in Italia. Le sofferenze lorde, calcola l‘Abi nel Bollettino mensile, hanno raggiunto a marzo quota 131 miliardi di euro, in aumento di oltre 23 miliardi rispetto allo stesso mese dell’anno scorso e di 3,3 miliardi rispetto a febbraio 2013. Su base annua l’incremento e’ del 21,7%. Le sofferenze nette hanno invece toccato i 64,3 miliardi, con un incremento di 16 miliardi rispetto a un anno prima.
In rapporto al totale degli impieghi le sofferenze lorde risultano pari al 6,6% a febbraio, in crescita dal 5,4% di un anno prima. Rispetto al periodo pre-crisi marcato e’ il peggioramento della qualita’ del credito, specie con riguardo alle piccole imprese: da giugno 2008 a marzo 2013 il rapporto sofferenze lorde/impieghi del settore privato e’ piu’ che raddoppiato, passando dal 3% al 7,7%.

Ecco gli effetti della crisi che si fanno sentire. La qualità del credito si sta deteriorando. Aumentano le sofferenze, e di conseguenza le banche sono portate a prestare molto meno. Ma la cosa curiosa è che il sistema non è a corto di liquidità. Anzi. Però le banche hanno paura e non la vogliono prestare.
Morale: si va alla spasmodica caccia del cliente “buono”, quello con cui non si rischia nulla. Peccato che quel tipo di cliente ha la coda di gente che vuole servirlo e quindi, alla fine, il prezzo lo fa lui.
In conclusione: le banche non concedono più finanziamenti ma quando li concedono, hanno un problema fortissimo: quello della redditività.
Infatti non dimentichiamo mai che, sulle vecchie posizioni, il sistema bancario aveva appoggiato l’indicizzazione su parametri (come l’Euribor) che oggi non garantiscono nemmeno una redditività minimale, ma costringono praticamente la banca a lavorare in perdita.
E le nuove posizioni aperte, come detto, non sono poi così redditizie.
Ecco cosa dice l’ABI:

«Lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane su livelli particolarmente bassi, ad aprile 2013 è risultato pari a 178 punti base, prima dell’inizio della crisi finanziaria tale spread superava i 300 punti. Tale valore risulta 5 punti base superiore a quanto registrato a marzo 2013 e 18 punti base al di sotto del valore di aprile 2012»

Proviamo a fare la “somma delle parti”.
Aumentano le sofferenze, diminuisce la redditività dei finanziamenti. E gli utili vengono fatti soprattutto con la finanza e con il denaro preso a prestito dalla BCE (LTRO). Proprio come nel 2007 la “gestione caratteristica” era passata in secondo piano. A farla da padrona soprattutto il trading, la negoziazione, la speculazione.
Quindi possiamo dire che le banche, oggi, si trovino in condizioni di salute MIGLIORI rispetto a qualche mese fa e da come si dovrebbe dedurre dall’andamento dei mercati?

Ognuno di voi, credo, possa immaginare qual è la risposta corretta. E come è scritto correttamente in quest’articolo, il problema, sappiatelo NON è la raccolta. Ma sono quelli qui descritti. SOFFERENZE E REDDITIVITA’.

STAY TUNED!

DT

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14 commenti Commenta
faustino
Scritto il 16 Maggio 2013 at 15:12

Il problema redditività è delle banche e delle piccole e medie imprese, le multinazionali vengono tassate nei paradisi fiscali o in paesi a minor pressione fiscale. In parole povere siamo tutti tremendamente più poveri perchè con tasse alte e redditività in ribasso stiamo andando a cercare il fondo del barile che probabilmente non è stato raggiunto. Se poi la procedura di infrazione sull’Italia non viene chiusa ne vedremo delle belle questo inverno.

faustino
Scritto il 16 Maggio 2013 at 15:13

Per chi ama il trading il bello viene quando tutto cresce e i Media incensano di brutto. A buon intenditor poche parole. :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Scritto il 16 Maggio 2013 at 15:28

Come diceva un mio vecchio collega… Il momento migliore per vendere è quando sui giornali in prima pagina c’è la foto degli operatori di borsa a pugni alzati che festeggiano il rally… Mah…ci saremo vicini a questo momento?

Lukas
Scritto il 16 Maggio 2013 at 15:35

DT…..non credo che siamo molto vicini…..non si vedono foto di feste di borsa……e tutti coloro a cui propongo l’acquisto di azioni……fuggono inorriditi !!!!

pinco14
Scritto il 16 Maggio 2013 at 16:11

Lukas,
Forse in Italia, in Usa mica tanto, basta vedere a che livelli è l’indebitamento degli intermediari finanziari..

In alternativa potresti provare a proporre l’acquisto di bonds..quelli mi pare vanno a ruba. Tra poco anche i rendimenti dei junk bonds sono a 0 virgola
:mrgreen:

Lukas
Scritto il 16 Maggio 2013 at 16:20

inflazione Usa…..scesa all’1,1 % annuale…….nonostante politica monetaria iper espansiva.

pinco14
Scritto il 16 Maggio 2013 at 16:23

Philly Fed -5,2: un dato da favola…

SP500? Ovviamente rimbalza sul dato..

Lukas
Scritto il 16 Maggio 2013 at 16:26

Pinco sono 6 mesi che rimbalza….mica è una novità di oggi !!!

pinco14
Scritto il 16 Maggio 2013 at 16:38

Lukas,

ahahah saranno anche 7-8 mesi
Mi viene da ridere, mi sembra una situazione paradossale, comica.
Tutto perchè un signore ed il suo gruppetto di accoliti hanno promesso di stampar soldi all’infinito. Ma si rendono conto, chi compra azioni a questi prezzi, che sono appesi ad un filo – un filo molto sottile?
Tu dici che nessuno vuole comprare azioni? Non mi sorprende
Mi chiedo però chi le compra in America, forse i fondi pensione che non hanno ormai più niente da spremere come rendimenti dai bonds..

bergasim
Scritto il 16 Maggio 2013 at 16:44

pinco14@finanza,

possono spremere i brufoli

Scritto il 16 Maggio 2013 at 16:46

Ma che schifo…

pinco14
Scritto il 16 Maggio 2013 at 16:48

bergasim,

quando sono belli maturi, si può prendere anche una bella spruzzata di pus in faccia
Mi sembra un paragone calzante, bravo!

Scritto il 16 Maggio 2013 at 16:50

@ pinco14

tu sei anche peggio

vito_t
Scritto il 19 Maggio 2013 at 15:46

Un buon blogger deve vedere tutto nero ! altrimenti che blogger è ? e tu mi sembra che rimani agganciato ai mezzovuotisti, ovvero a coloro che sempre vedono nero vedono problemi vedono catastrofi distruzione e stop e non sanno immaginare altro. Assimili la situazione delle banche al 2007 , ma nel 2007 quegli istituti capitalizzavano dieci volte di più ! Dici che fanno utili con i soldi presi a prestito … è vero ! è un reato ? Il grado di copertura delle sofferenze degli istituti italiani è notevolmente superiore a quello medio delle banche europee. ISP è stata definita la banca più patrimonializzata d’Europa . La manovra da 40 miliardi di restituzione crediti farà inevitabilmente migliorare la situazione delle sofferenze, …. In termini reali, depurati dell’inflazione i valori del 2000 oggi sono praticamente nulla ma tu queste cose non le scrivi ! ….Sia ben chiaro i problemi ci sono e come ! ma non possiamo aspettare solo …. che la morte ci prenda unico evento certo al 100%

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