Investire col NIKKEI in mano/2
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(seconda parte, la prima è qui)
NIKKEI
E’ chiaro che il nikkei è uno spauracchio e non un feticcio.
Il grafico dovrebbe dire che chi ha iniziato ad investire nel 1984, dopo cinque anni si è arricchito purchè abbia liquidato tutto nei primi mesi del 1990. Timing!
A te, risparmiatore investitore, il “timing” dice qualcosa? ti ha mai sfiorato l’idea che non tutti i momenti sono buoni per comprare e ci sono pure dei momenti in cui è meglio chiudere l’investimento e aspettare un’altra fase di mercato per riaprirlo?
Beh, se tutto quello che ti ha passato il convento e che tu hai preso per buono senza fiatare è fare una PAC più o meno programmato e automatizzato con rid bancaria, nessuno può illudersi di farti cambiare approccio con delle semplici parole. La performance del tuo investimento ha invece ben altro peso: sei soddisfatto o sei in perdita?
Se sei contento dei tuoi risultati continua così, vuol dire che sei bravo.
Se invece sei in perdita non dare la colpa al mercato o al gestore, la colpa è solo tua perchè non sei bravo abbastanza.
Chi è capace di chiudere un investimento quando è in guadagno alzi la mano! (chissà perchè ma mi sembra di vedere la stessa platea di confindustria di qualche mese fa quando berlusconi propose la marcegaglia come ministro).
Tornando al nikkei, chi non si è arricchito perchè non aveva chiaro il concetto di timing e di trailing stop ha perso tutto: soldi, autostima e speranza. Chi ha perso l’onore probabilmente ha perso anche la vita, è tradizione da quelle parti.
Si dice che questa mega dèbacle azionaria di lunghissimo periodo sia imputabile alla deflazione. Una faccia della deflazione sono i bassi interessi corrisposti a chi compra i debiti (obbligazioni) di Stato e imprese. Toh, va che coincidenza, è da qualche annetto che anch’io con la mia banca non riesco ad avere nemmeno l’unopercento sui bot, e coi btp non è che vada meglio… vuoi dire che anche noi “occidentali” fra vent’anni avremo un grafico con un doppio trend primario discendente come il nikkei?
Per carità, non dobbiamo essere pessimisti, i mass media soprattutto italici ce lo ricordano ogni momento, per il nostro bene ovviamente. Allora se siamo costretti ad essere ottimisti ce la facciamo una bella polizza vita ventennale collegata a una gestione separata bilanciata e italica? qualcuno ha detto NO? e perchè mai? … allora chi ha detto NO non si nasconda…
VENGA QUI A DIRE PERCHE’ NON VUOLE UNA GESTIONE BILANCIATA PER I PROSSIMI VENT’ANNI SUI TITOLI ITALICI!!!
o se preferisce venga qui a dire perchè la gestione finanziaria dei suoi soldi fatta da una società di assicurazione è il migliore dei mondi possibile…
E un bel pac azionario SUBITO, questa volta mica solo italico… un bel PAC diversificato per geografia e comparto, non vi vien voglia di farvelo proporre da un consulente qualificato abilitato a fare quello che dice di poter/saper fare? fa tutto lui, voi dovete solo fornirgli il vostro denaro q.b. e poi non dovrete preoccuparvi più di niente… e se nella remotissima ipotesi che vi troviate in perdita, che ne so, del 10 o 20 o 30%, farà ancora tutto lui, non per contratto ma solo per la sua assoluta correttezza etica e deontologica: vede il vostro portafoglio in rosso a due cifre, vi chiama e vi dice che sarebbe meglio spostare momentaneamente l’investimento sul monetario obbligazionario … e magari per DIVERSIFICARE anche un bel conglomerato di polizza collegata a 13 indici azionari (per fortuna che gli indici non sono misurati in pollici, c’è già abbastanza casino…) non regolamentata illiquida garantita da un emittente con sede alle Caiman potrebbe essere un toccasana in certi momenti difficilotti… sì perchè l’azionario alla fin fine sale sempre!
Sic, altro luogo comune… sale quando sale e scende quando scende, se fra un rialzo e l’altro ho bisogno di spicci dimmi te che soddisfazione…ah, il Giappone, stavo scrivendo proprio di questo: guardando il grafico si può dire che l’azionario sale sempre? no, ma è un’eccezione, vero? e poi sono cavolini di Tokio mica di Bruxelles, là fanno ancora harakiri, noi occidentali non siamo mica così fessi… Occhio però che le regole dei mercati nel corso dei decenni possono cambiare, ad esempio la sterlina non è più moneta di riserva, il marco è kaputt, il dollaro non lo cambi più con l’oro e ora che ne fanno tanti nei computer della Fed scricchiola e non circola… e se anche l’inflazione diventasse chimera in Euro/USAlandia? e se l’eccezione diventasse regola?
(2 – continua)
la prima parte è sempre qui
CAPOSCI ho dei grossi dubbi che a BREVE il petrolio prenda direzionalità di MEDIO periodo, vedo solo due scenari macro che possano muoverlo pesantemente: crollo duraturo dell’azionario e forte tensione politica/militare con qualche produttore primario.
In attesa di questi eventi si resta in trading range di medio periodo, ovviamente i trend interni sono tradabili ma solo in ottica di breve
il breakout delle trendline produce solo segnali di breve, invece la rottura CONFERMATA di 71 o 78 se sostenuta dai “fondamentali” avrà valenza di più lungo periodo
ecco quello che penso del petrolio che a breve si saprà la nuova tendenza , per il medio periodo.
buona giornata