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INFLAZIONE E TASSI: dove vanno gli USA?
Se mettiamo a confronto il tasso di riferimento USA, il tasso FED, con il CPI, ovvero l’inflazione, risulta abbastanza evidente un andamento correlato che giustifica la politica monetaria.
Il grafico qui sotto infatti è abbastanza chiaro.
Inflazione in aumento, in linea di massima, corrisponde a tassi in aumento e viceversa. Questo discorso è soprattutto valido per la BCE: Infatti la politica monetaria della nostra banca centrale è indirizzato principalmente al monitoraggio dell’inflazione. Invece la FED ha sempre considerato come preponderante e determinante l’analisi della crescita economica.
Ma in questo caso, resta comunque interessante questo grafico.
Grafico Inflazione CPI VS Tasso FED
E’ abbastanza evidente (linea bianca) che la situazione inflattiva è….negativa. Deflazione. La linea bianca ora è a -0.70. Il tasso di riferimenti invece è praticamente a zero. Si certo, non è tasso zero perché è 0.25% ma la differenza tra il tasso zero e gli attuali livelli è insignificante.
Il grafico dice quindi che la FED, alias Federal Reverse, non può più tagliare ma se potesse…taglierebbe ancora. Ed ecco quindi l’arma di riserva, il quantitative easing. Ma la situazione al momento è negativa (anche perchè gli effetti del quantitative easing e l’effettiva operatività di riacquisto vanno a rilento). E la storia ci insegna che fino a quanto quella riga bianca non torna in modo deciso sopra lo zero e si stabilizza in un area tale da generare “inflazione buona”, noi la ripresa solida ce la possiamo scordare.
STAY TUNED!
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Grafici by Bloomberg. Per ingrandirli basta cliccarci sopra.