Dove andranno i tassi €uro?

Scritto il alle 09:37 da Danilo DT

Tutto è andato come si pensava, o per meglio dire, come era atteso già fin dall’ultimo rialzo effettuato tempo fa. Ieri la BCE ha lasciato i tassi fermi al 4%. La cosa che un po’ mi ha sorpreso è stato il fatto di voler convocare una conferenza stampa “ad hoc” per dire al mercato lo status della situazione.  Il motivo della conferenza è chiaro:

la BCE con l’uso dell’usuale espressione “strong vigilance” ha voluto preparare il rialzo di settembre.

Le motivazioni sono note: rischi verso l’alto per la stabilità dei prezzi in un contesto di crescita che si conferma solido e abbondante liquidità. Come avviene alla fine di un ciclo di rialzi Trichet ha ribadito che la Banca Centrale non vuole vincolarsi ad un sentiero prestabilito per la politica monetaria. E’ possibile che la BCE stia ponderando se arrivare al 4,5%, a condizione che dal punto di vista del mercato dei cambi, non ci sia un ulteriore rafforzamento dell’Euro (che potrebbe avere l’effetto di un piccolo rialzo di tasso).
La BCE potrebbe fermarsi al 4,25% se e solo se un’interazione di cambio e profonda correzione sul mercato del credito dovesse riflettersi sulle prospettive per crescita e inflazione unitamente a segnali di conferma del rallentamento del credito alle imprese finanziarie. ma ora è presto per pensare a queste cose. Vediamo a settembre cosa ci vorrà dire Trichet dopo che ha alzato i tassi di 25 centesimi portandoli al 4.25%.

Intanto buttate l’occhio sulla curva dei tassi. Nel grafico qui sotto ho inserito la curva dei tassi Euro assieme a quella USA. Come potete vedere qui sotto, la curva euro continua ad essere sotto quella USA (e quindi di per sè l’€uro continua a rendere meno del $). Notate sempre l’estrema piattezza delle 2 curve (difatti investire il denaro a 10 anni in € rende circa 15 cent in più che investirlo a 2 anni). Anzi, guardate la curva sopra, quella dei tassi U$A. Addirittura è invertita nella prima parte.

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Mantengo l’impostazione più volte detta. Preferisco stare lontano dai bonds a lunga scardenza. Preferisco scadenze a tasso fisso brevi, oppure a tasso variabile con tasso legato a Euribor + uno spread, oppure il buon vecchio CCT. Preferire come sempre rating “Investment grade” per evitare mazzate nel caso in cui ci sia una corsa alla’cquisto dei titoli di qualità con conseguente allargamento degli spreads. Io eviterei sempre i titoli corporate e le obbligazioni di emittenti emergenti.

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