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HIGH YIELD: crollano i CDS, aumentano i prezzi. E la volatilità collassa. (Wow!)

Scritto il alle 09:11 da Danilo DT

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Ecco fatto. Quasi magicamente, tutto quello che qualche settimana fa era rischioso e veniva venduto a piene mani, oggi diventa interessante ed appetibile. Certo, il rally di borsa è sotto gli occhi di tutti ed è uno dei primi chiari segnali che il sentiment di mercato (di breve periodo) sembra cambiato.
Quasi clamorosa l’inversione di tendenza della volatilità. Tanto per intenderci, il VIX ha vissuto il raffreddamento più veloce degli ultimi tempi, un clamoroso -36% nelle ultime tre settimane. Questa rappresenta la quinta frenata (in ordine di grandezza) della storia dell’indice di volatilità.

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Chart via @MktOutperform

Come potete vedere, i movimenti sui mercati sono sempre più “estremi”, le intelligenze artificiali dominano e amplificano  gap ed escursioni rendendo tutto più relativo e meno credibile. Ma questo è il mercato e non si può fare nulla.
E se il VIX si sgonfia a velocità siderale, anche un altro interssante indicatore di rischio sta decelerando molto velocemente.
Se parliamo di rallentamento economico, la borsa ovviamente frena, ma ancor di più aumenta il rischio per le aziende. Infatti le loro obbligazioni saranno meno “solide” in quanto un’economia più debole porta a minore solvibilità del sistema. Ed ecco che si compie il miracolo e con estrema velocità, anche i CDS frenano. Ma non parlo dei cosiddetti “investment grade”. Ragiono proprio sul ramo più aggressivo, ovvegli gli High Yield.

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Questo è un estratto di alcune aziende anche importanti ma è evidente che le coperture sul rischio obbligazionario, come prezzo, sono capitolate. La conseguenza la si nota tutta sui prezzi dei bond high yield, che sono lievitati e non di poco.
Nel mio piccolo però, notavo che tutto questao sta accadendo in un mercato profondamente ILLIQUIDO. Quindi non con super volumi, ma poche trattazioni e spread denaro – lettera molto importanti. Addirittura a volte mi sono dovuto confrontare con book deserti, altro che rally!

Le borse europee si confermano in moderato rialzo anche se l’attività delle imprese della zona euro è risultata la peggiore da oltre un anno. L’indice finale composito dei direttori acquisti a cura di Markit è infatti sceso a 53 il mese scorso dal 53,6 di gennaio, la lettura più bassa dall’inizio del 2015. Il dato di oggi è tuttavia superiore a quello preliminare di 52,7 e resta al di sopra della soglia di 50 che separa la crescita dalla contrazione.

Anche il sottoindice relativo a prezzi di produzione è sceso a 48,5 da 48,9 e l’indice Pmi relativo ai servizi si è portato ai minimi degli ultimi tredici mesi a 53,3 da 53,6 di gennaio anche se sopra la stima flash di 53. “Il rallentamento della crescita dell’attività, accompagnato da un frenata simile nel ritmo di creazione di posti di lavoro e nella maggiore flessione dei prezzi applicati in un anno segnalano che la ripresa della regione sta perdendo slancio”, ha commentato il chief economist di Markit, Chris Williamson. (Source)

Poi però vengo a scoprire che US High Yield hanno visto questa settimana degli Inflows per 5 miliardi di USD, almeno secondo una mia fonte operante in una sala di una banca USA molto importante.Dati ed elementi contrastanti che non fanno che aumentare la confusione del momento.
Permettetemi, comunque sia, forse questo rialzo di borsa non è poi così sano, secondo me….

High Yield vs Corporate IG (Investment Grade)

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Chart via @lcdnews

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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