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Guerra valutaria o svalutazione competitiva? E chi ne esce sconfitto?
La tematica sulla CURRENCY WAR, ovvero la guerra valutaria, continua a tenere banco tra i vari operatori di mercato e giornalisti finanziari. In molti cercano anche di nascondere l’evidenza. E non parlo certo di testate giornalistiche di serie B.
Proprio ieri leggevo sulla nota testata giornalistica FT (Financial Times) l’editoriale di Philipp Hildebrandt secondo cui la guerra valutaria non esiste, e quanto stanno facendo le banche centrali non è nient’altro che quello che dovrebbero fare le stesse nella piena facoltà delle loro funzioni.
Una visione secondo me ampiamente criticabile. Infatti diventa difficile difendere l’operato di una banca centrale come la SNB, la banca centrale svizzera che ha messo un tetto massimo sulla rivalutazione del Franco Svizzero (CHF). Certo, lo può fare e rientra nelle sue facoltà, ma come non si può definire questo operato come atipico e fortemente mirato a difendere le esportazioni e l’economia stessa, andando quindi a chiudere “ a riccio” l’economia elvetica e indirettamente danneggiando chi invece andava ad importare, mettendo dei freni ai cross artificiali di tipo artificiosi?
E ancora, come difendere il palese comportamente esapnsivo mirato ad alimentare l’export voluto da Abe e dalla BoJ?
Ma senza andare troppo in là, ovvero oltreoceano, basta guardarsi in casa… Ed ecco il nostro Mario Draghi che dice…
Nella conferenza stampa seguita al suo intervento a porte chiuse davanti al Parlamento spagnolo, il presidente della Bce Mario Draghi ha messo in chiaro che non c’è alcuna guerra valutaria e che è esagerato parlarne. L’ex governatore della Banca d’Italia ha aggiunto che si tratta di un tema molto inflazionato, ma che non c’è alcun elemento che possa far pensare a un conflitto tra le valute. Draghi ha anche spiegato che “la definizione di un obiettivo politico di cambio per l’euro non è fra le prerogative della Bce”. (Source)
E il G-7 risponde ad eco…
“We, the G7 Ministers and Governors, reaffirm our longstanding commitment to market determined exchange rates and to consult closely in regard to actions in foreign exchange markets. We reaffirm that our fiscal and monetary policies have been and will remain oriented towards meeting our respective domestic objectives using domestic instruments, and that we will not target exchange rates. We are agreed that excessive volatility and disorderly movements in exchange rates can have adverse implications for economic and financial stability. We will continue to consult closely on exchange markets and cooperate as appropriate.” (Source)
Ma allora è tutto chiaro! Nessuna guerra delle valute! E’ tutto normale e non dobbiamo preoccuparci se l’Euro è l’unica moneta che non sta facendo una svalutazione competitiva. Ora mi sento molto più tranquillo. E quindi cosa è questa? Una guerra sulla liquidità? Oppure una guerra sui tassi di interesse? Certo, un giorno i nodi verranno al pettine e per forza di cose la politica monetaria non potrà che influire sull’inflazione e sulla curva dei tassi. Ma prima di allora la nostra economia potrà essere morta e, grazie alla crisi, sepolta.
Una cosa però è certa: se parlate di svalutazione competitiva e sulle conseguenze che potrebbe avere sull’Euro, beh, sappiate che OVVIAMENTE qualcuno non è d’accordo. E quel qualcuno è proprio la Bundesbank.
Francoforte (Germania), 11 feb. (LaPresse/AP) – Qualsiasi tentativo di svalutare l’euro potrebbe ritorcersi contro l’area della moneta unica. A dirlo è stato il governatore della Bundesbank e membro di peso del consiglio direttivo della Bce, Jens Weidmann. Secondo il banchiere centrale tedesco le “svalutazioni decise a livello politico” non portano maggiore competitività. Inoltre, ha aggiunto Weidmann, gli indicatori suggeriscono che l’euro “non è seriamente sopravvalutato”. La moneta unica si è rafforzata di recente, facendo crescere la preoccupazione per le esportazioni dai 17 Paesi dell’eurozona. Il presidente della Bce, Mario Draghi, ha dichiarato soltanto che l’Eurotwer sta monitorando l’effetto sui mercati di un euro più forte.
Ma alla fine della fiera, chi ha ragione?
Nel breve non c’è dubbio che una politica monetaria super espansiva che porta ad una svalutazione della moneta, va a favore di CHI la effettua e non di CHI la subisce (nella fattispecie l’Euro). Nel lungo termine, invece, la politica prudente voluta dai tedeschi potrebbe anche essere vincente. Peccato però che, nel frattempo, le nostre economie, ricche di tanta manifattura di qualità che è molto “export oriented” ha tempo appunto a morire ed essere in brandelli dall’estero che, successivamente, arriverà in Italia, prenderà tutto il buono che sarà svenduto, e noi non saremo nemmeno più padroni delle nostre mutande.
Però, quando saremo seduti per strada a guardarci intorno, rendendoci conto che saremo diventati una nazione comandata da Cina e Germania, saremo comunque sempre convinti che non si trattava di Guerra valutaria e che la svalutazione competitiva che gli altri facevano, era una cosa brutta e cattiva. E che forse, potevamo anche morire tutti e quindi poteva andarci peggio.
STAY TUNED!
DT
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Ma alla fine della fiera, chi ha ragione? Nel breve non c’è dubbio che una politica monetaria super espansiva che porta ad una svalutazione della moneta, va a favore di CHI la effettua e non di CHI la subisce, Nel lungo termine, poichè nel frattempo, le nostre economie, ricche di tanta manifattura di qualità che è molto “export oriented” ha avuto tempo per morire, la svalutazione competitiva sarà ancora a favore di CHI l’ha effettuata.
tutto bene, ma ai nostri politici gli è stato detto?? specialmente a Monti ??? ora, scherzando scherzando, gli è stato detto che facendo il cagnolino della Germania, porta il paese nella melma (ormai siamo fuori solo per il naso!!!). Sempre scherzando, gli unici che sembrano aver capito il problema sono Grillo e…. Berlusconi…che è tutto dire….
“””Però, quando saremo seduti per strada a guardarci intorno, rendendoci conto che saremo diventati una nazione comandata da Cina e Germania…”””
Che magari estrometteranno definitivamente la politica e i di lei dirigenti incapaci a guida delle principali aziende (banche comprese) del Paese sostituendoli con persone capaci e dando spazio ai meritevoli…con conseguente aumento del fatturato e dei posti di lavoro, magari un po’ meno pagati, senza illicenziabilità assoluta e senza cassa integrazione a vita, ma comunque lavoro…
Lo trovate poi così brutto’?
Sono d’accordo : non c’e guerra sulle valute, c’e solo un maldestro ed inutile tentativo di dare forza all’euro prima del suo definitivo tracollo. E’ l’ultima spiaggia, hanno gettato tutte le fiches sul tavolo per tenere in piedi l’euro inteso come moneta e come pseudo-zona non si sa di che tipo. Che se ne facciano una ragione, gli euroburocrati: cosi’ come sono stati inutili in 30 anni saranno presto dimenticati dai popoli europei , non prima di averli condotti in rovina per colpa dello sciagurato progetto chiamato euro………..
Ecco… diciamo che è così… 😉
La guerra valutaria in corso (non mi bevo le parole di Draghi, G7 e via dicendo… d’altronde volete che abbiano il coraggio di ammettere che ci sia una guerra valutaria in corso? 😯 ), in particolare per quanto riguarda il Giappone, era necessaria è urgente a causa della gravità del rapido peggioramento della loro bilancia commerciale. L’intervento è stato drastico, in modo da correggere il più possibile i dati economici in corso di pubblicazione, in modo che non fossero peggiori con le ovvie conseguenze di destabilizzazione dei mercati.
Per quanto riguarda l’euro, con il mandato che ha la BCE, è ovvio che si trova più svantaggiata e sopratutto lenta nell’adeguarsi ai vari comportamenti delle banche centrali (deve sterilizzare praticamente ogni intervento… per cui semplificando può agire soltanto dopo che gli altri hanno già agito!)
Quello che però forse pochi si sono accorti è il crollo dell’accordo che esisteva tra le varie banche centrali a livello di coordinamento delle politiche valutarie. Pobabilmente non hanno trovato un punto di convergenza a livello di attuazione delle manovre valutarie. Per cui per risolvere le varie problematiche in corso (vedi Svizzera, Giappone, Cina, bisogno si svalutazione della sterlina e del dollaro entro certi limiti, ecc.), ognuna, sempre semplificando, ha agito per conto suo (in realtà ha semplicemente forzato la mano… svalutando molto di più di quanto concordato), facendo prevalere l’interesse nazionale rispetto a quello internazionale.
Peccato che questo sia il miglior modo per far crollare la fiducia nel sistema finanziario, vista l’interconnessione dei mercati. Non solo, ma se pensano di continuare in questa maniera (vedi varie dichiarazioni a livello dell’imminente G20 per cercare di nuovo un comune accordo), rischiano di continuare a bloccare la liquidità che le multinazionali e anche vari stati hanno a disposizione, ma che preferiscono tenere in cassa in attesa di vedere l’evoluzione degli eventi (per dirla in maniera figurata sono sulla sponda del fiume a vedere chi galleggia nella corrente…).
C’è quindi un urgente bisogno di un nuovo coordinamento delle banche centrali a livello valutario, per quanto sia possibile di questi tempi. Anche se non ci siamo ancora come emerso da questa notizia appena battuta dalla Reuters:
http://it.reuters.com/article/itEuroRpt/idITL5N0BEFBN20130214
Per farvi capire quanto sia importante il tema, vi segnalo come i mass-media finanziari (anglo-americani… permettetemi questa definizione!) abbiano fatto passare in secondo piano la notizia molti importante ed a tema.
Ma prima di svelarla vorrei farvi rileggere le dichiarazioni del governatore della banca centrale inglese Mervyn King rilasciate più di un anno fa:
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-10-19/preoccupazioni-governatore-banca-inglese-110525.shtml
Ebbene la notizia è che proprio tale governatore Mervyn King sta per essere sostituito dal governatore della banca centrale canadese Mark Carney. In pratica gli inglesi permettono ad un non britannico di gestire una delle più importanti istituzioni finanziarie, nel bel mezzo di una guerra valutaria. E’ la prima volta che accade dall’istituzione della BOE nel 1694
Evidentemente ha delle ottime credenziali, ha esperienza nel risolvere importanti crisi finanziarie maturare grazie anche al ruolo che ha svolto in una importante banca d’affari.
Buona riflessione.
Per farvi capire quanto sia importante il tema, vi segnalo come i mass-media finanziari (anglo-americani… permettetemi questa definizione!). Sei stato troppo buono rispetto la stampa inglese guarda cosa dicono—————-E mentre siamo sicuri che la “stampa britannica,” che ora è dipendente dalle banche di Wall Street per aiutarla a trovare il miglior offerente a cui possa vendersi, se ne uscirà tempestivamente con teorie contrarie, ognuna delle quali sarà sbagliata come quelle nel 2011, il tutto qui http://www.rischiocalcolato.it/2013/02/lultimo-qe-della-fed-serve-solo-a-salvare-leuropa-per-lennesima-volta.html Mi piacerebbe sapere una tua opinione al riguardo. Ciao.
L’avevo già letto su ZeroHedge. La mia opinione, per quel poco che vale, è che oramai le principali banche centrali sono disperate, nel senso che i risultati delle politiche espansive si sono rivelati dei topolini a confronto degli elefanti che dovevano creare. Come effetto collaterale però hanno creato dei dinosauri di debito!
Per cui adesso, che dovrebbe essere prossimo il momento di uscita da parte di alcune banche centrali da queste politiche espansive (questione di mesi… anche perché è evidente che sono politiche non più sostenibili)… c’è disaccordo su come agire (nel senso che non c’è più la concertazione precedente…). Ecco quindi che stanno creando dei gruppi di azione composti da diverse banche centrali che probabilmente agiranno in maniera non uguale fra loro. La candidatura alla BOE mi fa supporre che uno di questi blocchi sarà formato dalla FED, BOC e la BOE.
Per quanto riguarda l’europa… tieni conto che oramai, dagli ultimi dati che ho letto, mi risulta che abbia un rapporto tra gli asset delle banche ed il PIL (Bank to GDP ratio) superiore a 2,5 mentre gli USA sono di poco inferiori ad 1 (all’interno dell’UE la Francia, la Germania, i Paesi Bassi e la Francia).
Quindi a breve faranno scoppiare il caso bancario europeo… che spingerà in fretta (con qualche decesso bancario ovviamente) all’unione bancaria, se veramente vogliono realizzarla!
L’italia per una volta tanto è meglio messa… anche se oramai non so cosa possa significare visto che, per esempio, Unicredit è oramai per oltre il 25% straniera.
Quello che mi fa incaxxare però è che guarda caso… chi si è esposto di più sul mercato azionario… sono i fondi pensione… ovvero c’è sempre la solita socializzazione delle perdite.
Coraggio… per fortuna noi abbiamo DT e Gremlin! 😉
Scusa ma una telefonata mi ha fatto interrompere una frase:
(all’interno dell’UE la Francia, la Germania, i Paesi Bassi e la Francia hanno un rapporto superiore a 3!).
Quindi capisci che diventa molto importante la solidità bancaria. Ma il fatto che vogliono mettere un tetto all’ESM per quanto riguarda gli interventi sul sistema bancario… non preannuncia niente di buono (nel senso che ovviamente sanno già che la coperta è corta. Ricordiamoci però che la Germania per esempio ha il suo fondo di salvataggio, il Soffin, che ha una dotazione non di poco conto: 400 miliardi).
Grazie. Come dici l’italia è messa meglio e un unione bancaria mi sembra per noi l’ennesima beffa viste le leve degli altri.Ciao. 😀
Anche il rand sudafricano si sta svalutando mica male…
Era 8.8 (rispetto all’euro) all’inizio del 2011, ed ha sfondato quota 12.0 all’inizio del 2013: circa il 40% di svalutazione in due anni.
allora Dream la conclusione ovvia che tu non dici apertamente ma che alla fine tutti capiscono è uscita immediata e veloce dall’euro.
Molti economisti lo stanno dicendo da tempo, sarebbe opportuno cercare quanto meno di avviare un serio dibattito su cio.
Non sei d’accordo?