FTSE MIB Banche: creato un crocevia fondamentale

Scritto il alle 09:45 da Danilo DT

Già abbiamo parlato della crisi di liquidità del sistema bancario. La giornata di ieri è stata emblematica su questo tema. E’ arrivato come un fulmine a ciel sereno (si fa per dire) per la maggior parte degli operatori e risparmiatori l’aumento di capitale di UBI BANCA da un miliardo di Euro che aumenterà il Core Tier 1 di circa 100 basis point (1%).
Il mercato bastona UBI Banca e non solo essa. Infatti tutti si chiedono chi sarà la prossima vittima… Monte dei Paschi di Siena? Banca Popolare di Milano? No, non quest’ultima, aumento di capitale bocciato ieri sera. E che dire delle reazioni di Banco Popolare e di altre banche? Il mercato ha preso paura, ha perso quella sicurezza sulle banche e, con l’ausilio dell’abbassamento del rating su alcuni PIGS (ma porca miseria, come fa il mercato a sorprendersi di queste cose che noi discutiamo giornalmente su questo blog?) ma fatto il botto.

Il problema quindi non è solo UBI Banca ma il settore finanzario.
E allora meglio andare alla fonte del problema e quindi…andiamo ad analizzare il grafico del FTSE MIB Finanziari.

Grafico FTSE MIB Settore Bancario

Il grafico parla chiaro. C’è un crocevia di tre medie mobili fondamentali, tutte lì, accollate, pronte a creare un muro in area 19533-19774 che sarà il livello chiave per le prossime settimane, la linea di demarcazione tra una tendenza positiva e negativa. Tenetene conto, potrebbe esservi molto utile…

STAY TUNED!

DT

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10 commenti Commenta
Scritto il 30 Marzo 2011 at 11:25

Certo che la pendenza non e’ quella migliore eh!

bergasim
Scritto il 30 Marzo 2011 at 11:50

Io consiglierei in questi giorni almeno da oggi a venerdi inclusi di chiudere il blog per festività di borse, si il rally day che comincera oggi con i dati dell’adp e finirà venerdi con i dati del bls, se i mercati usa non sono scesi ne con le rivoluzione nord africane ne tantomeno con il giappone ( dove nascono nuove specie faunistiche il quintifoglio ) dove naturalmente va tutto bene ( fuosione di parte del nocciolo con fuoriuscita a cascata di materiale radioattivo nel prima barriera di conteniemnto quella in cemento, più tutto un corollario di dati entusiasamnti sulle radiazioni, etc…….. vedasi zerohedge), ne con i dati macro negativi degli ultimi giorni ( compresi quelli provenienti dall’europa ), ergo con i dati probabilmente positivi sull’occupazione ( dati evidentemente addomesticati ad uso e consumo di wall street ), non vedo come il mercato nel breve non possa che salire, quindi perchè scrivere, andiamo invece tutti al mare a chattare con l’ipad 2.
:mrgreen: :mrgreen:

paolo41
Scritto il 30 Marzo 2011 at 12:00

Abbiamo più volte convenuto che il sistema bancario italiano, nel suo complesso, è più solido di tante altre banche straniere che si erano avventurate in strategie finanziarie ad alto rischio, con i risultati che sappiamo. Per questo motivo non abbiamo lesinato anche lodi, anche se c’è sempre rimasto il dubbio che il limitato convolgimento delle nostre banche nella crisi degli assets tossici sia stato condizionato anche da una altrettanto limitata cultura nel campo della finanza supersofisticata.
Comunque, qualsiasi sia l’interpretazione, abbiamo apprezzato il fatto che le banche italiane, nella maggior parte dei casi, siano state più vicine all’economia reale; magari nell’ultimo periodo sono più vicine, per necessità come dirò nel prossimo paragrafo, alle grandi aziende e, forse per necessità di bilanciare il rischio, meno vicine alle piccole aziende.
E sono questi due aspetti che stanno condizionando i risultati di bilancio: le riserve per crediti inesigibili e l’ammontare dei crediti incagliati nell’area delle piccole e medie aziende è aumentato con l’economia che stenta a riprendere (l’edilizia è uno dei grossi problemi) e questo sta frenando la concessione di ulteriori crediti e quindi di margini, ma altrettanto grave è l’esposizione delle banche verso le grandi aziende nazionali, private e statali che continuano ad avere cash-flow insufficienti a finanziare lo sviluppo.
Anzi, probabilmente il problema delle grandi aziende è, in questo momento, ancora più grave perchè potrebbe tradursi nella necessità delle banche di entrare nel capitale delle aziende, cambiando crediti con azioni e tutti sappiamo che quando questo avviene significa che tali aziende saranno, prima o dopo, messe in vendita al migliore offerente (naturalmente, considerando lo scenario, ad aziende straniere).
Proviamo a tirare le conseguenze…….

Lukas
Scritto il 30 Marzo 2011 at 12:10

bergasim,

il rally c’è da mesi caro berga…….e noi non andiamo in vacanza nemmeno questo fine settimana…..anzi !!!

Scritto il 30 Marzo 2011 at 12:12

intanto vi annuncio che domani (se riesco in quanto ci sono un sacco di articoli che devono uscire) o al più tardi venerdì, vi posterò uan cosa molto allegra sulle banche… 🙄
No no, chiedo scusa, sennò poi dicono che sono un catastrofista…
Domani vi pubblicherò una serie di dati falsi sul sistema abcnario che, invece, è florido e ricco, senza rischi e con grandi rpospettive di crescita a seguito delle brillanti ristrutturazioni e risanamenti. E parlo dell banche europee.

😉

mattacchiuz
Scritto il 30 Marzo 2011 at 12:24

bergasim: i dati probabilmente positivi sull’occupazione

se sono positivi c’è il rischio che scendano… se sono negativi c’è da aspettarsi i botti artificiali!!

hironibiki
Scritto il 30 Marzo 2011 at 12:38

Io preferivo andare al mare e usare l’ipad 2 come tavoletta per imparare a nuotare :mrgreen:

bergasim
Scritto il 30 Marzo 2011 at 12:42

Lukas,

E’ bello sapere che c’è qualcuno che crede ancora a babbo natale

Lukas
Scritto il 30 Marzo 2011 at 16:59

bergasim,

Babbo Natale particolarmente generoso…..+ 20 %…….in sei mesi……..berga se correggono con la stessa linearita’ nei prossimi 6 mesi…….un altro + 20 % con lo short………..sarebbe davvero un anno memorabile…….ed anche Tu saresti contento…..ma mi rendo conto che sto chiedendo forse troppo……..mi limito per ora a questa settimana…… ancora long !!!

bergasim
Scritto il 30 Marzo 2011 at 18:02

si alala lala long di bob marley

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