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FOMC: nulla di fatto ma il Dollaro USA prova a reagire

Scritto il alle 09:15 da Danilo DT

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Il Meeting FED non ha certo cambiato o rivoluzionato in modo siderale la nostra visione del mercato o le prospettive sui tassi USA. Anche perché è successo quello che ci si aspettava. Quindi seduta di transizione per la Yellen e seduta di transizione anche per i mercati.
Magari qualcuno poteva pensare ad un “coup de theatre” con una Yellen molto più proattiva. In realtà il rallentamento della crescita osservata nel primo trimestre dell’anno non deve essere sottovaluta anche se è stato ribadito come questo sia un dato considerato transitorio. Infatti continua a vedersi un mercato del lavoro in fase di rafforzamento ed un tasso disoccupazione ancora in calo.
E malgrado tutto l’inflazione resta sotto l’area target del 2% e quindi…perché alzare proprio ora andando a tagliare le ali all’entusiasmo?

In realtà, poi, la Yellen vuole restare in fase attendista, visto che ci sono ancora tante questioni aperte soprattutto dal punto di vista politico, negli stessi USA: meglio aspettare e capire cosa potrebbe accadere, avere le cartucce pronte e muoversi, poi, di conseguenza.
Il dollaro USA nel frattempo ha ripreso un po’ di tono. Una serie di ricoperture, una volta passato il “nulla di fatto” del FOMC, hanno dato una mano al biglietto verde. E poi anche l’andamento del petrolio ha contribuito alla sua tendenza.

Come sempre tantissime sono le variabili che possono influenzare sul cross EUR USD. Intanto però vi lascio il mio modello valutativo che avrete già imparato a conoscere. Questo modello mi porta a dare come rapporto “fair value” area 1.05.
Ovvio, è un parere personale, e sottolinea il livello attuale di sottovalutazione del Dollaro USA.

Fair Value cross EUR USD secondo I&M

EUR-VALUTAZIONE

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Danilo DT

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1 commento Commenta
john_ludd
Scritto il 4 Maggio 2017 at 10:20

Posso comprendere i tuoi sforzi di razionalizzare con “modelli per definire il valore giusto”, solo che non esistono. Un tempo quando i rapporto tra valute erano essenzialmente definiti dall’andamento del saldo con l’estero questo era possibile, con tutte le incertezze era comunque un metodo valido per definire per lo meno una banda di oscillazione sufficientemente stretta per consentire a chi lavora estero su estero di costruire coperture senza doverle ridefinire pochi mesi dopo svenandosi e ingrassando i profitti delle banche di investimento. Ma ora i flussi puramente finanziari sono 50-70 volte superiori a quelli commerciali e fanno il paio con i barili di carta, i bushels di carta, l’oro di carta, le azioni di carta, i bond di carta. Inutile persino provarci Danilo, con l’analisi tecnica c’è chi cerca di divinare il comportamento dei traders ma più di così francamente non si può. Poi un giorno, la finanziarizzazione, questo tumore metastatico, avrà consumato del tutto il corpo dell’ospite e morirà con esso.

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