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Eurozona: la crisi presenterà il conto

Scritto il alle 10:07 da Danilo DT

E’ persino banale sintetizzare questo momento di mercato con la frase: “calma apparente prima della tempesta”.
I mercati nelle ultime settimane hanno acquisito una fiducia veramente spettacolare.
Un VIX a livelli risibili (area 15), e a ruota VStoxx e VDax molto bassi. Volatilità bassa, ovvero borse forti, ovvero percezione del rischio minima.
RISK ON.

L’operazione “Spargere fiducia” continua alla grande e la BCE, che è andata a scuola dalla sua amichetta FED, sta facendo niente di meno di quanto visto negli USA mesi fa.
Sta comprando titoli periferici, sostenendone quindi le quotazione ed i mercati. Così facendo, la fiducia resta elevata e anche gli stessi periferici, nel momento di dover rinnovare dei bond governativi in scadenza, fanno sempre il pienone senza problemi.
I problemi… quelli che in modo totalmente illusorio sembrano svaniti. Ma quando mai! I problemi sono tutti lì, ad aspettare il loro momento, in cui entreranno in scena più forti che mai.
Tutti questo non fa altro che spostare il problema, sia a livello temporale (spostandolo in avanti) e a sia a livello di “proprietario” (se io BCE compro titoli periferici, accollo sulla collettività il rischio su quei paesi).
L’esito degli incontri BCE della settimana scorsa sono terminati con un apparente “nulla di fatto” anche se poi, in realtà, sono stati messi dei paletti importanti sulla vicenda Euro.
Germania disponibile all’allargamento dell’EFSF, ma con contropartita una serie di riforme, richieste a gran voce recentemente anche dalla stessa BCE. Quindi, ok a salvare i più deboli (con il denaro dei “ricchi”) ma a condizione di un’austerity ben chiara. Certo che, io mi domando, con un’austerity forte, i paesi “deboli” dovranno segare spese e contributi alla crescita. E se un paese non cresce, come fa a ripagare il debito? (traducendo una banale regola del mondo commerciale).
Morale: la coperta era, resta e sarà corta. Non si può volere capra e cavoli. E questa cosa i signori governanti la devono considerare.

Risk ON ma aumentano i dubbi


Quello che trovo veramente curioso poi, è il fatto che i rischi sul mercato stanno lievitando e gli spread…scendono (complice appunto l’operazione buy back della BCE) e la percezione del rischio finanziario crolli. Insomma, un mercato assolutamente deviato.
Guardiamo per esempio alle tensioni sui paesi al momento non ancora in crisi. Prendiamo l’Italia, dove lo spread bund BTP è arrivato anche ai 200 bp. Vi sembra poco? Prendiamo poi il mercato del lavoro. La crescita dei salari in Europa è ai minimi storici. Mai così in basso dal 1991. E nel frattempo però, la disoccupazione vola. Soprattutto quella giovanile.
Quindi le basi della ripresa vengono meno, e…la crescita economica latita e latiterà, con un debito pubblico/PIL che può solo migliorare con ulteriori tagli (e non è la soluzione in quanto occorrerebbe investire nella crescita economica) mentre occorrerebbe un urgente intervento al denominatore (PIL).
E poi… l’inflazione.
Signori, l’inflazione aumenta a dismisura a causa dei costi delle commodity, questa tabella già proposta in passato spiega in modo lampante la situazione

Se la Germania fosse da sola, un aumento di tassi sarebbe non solo necessario . Ma visto che siamo in Eurozona (e la Germania, non dimentichiamolo mai, è proprio il paese che più di ogni altro sta godendo dell’Euro) i tassi non verranno alzati. Ma per quanto? E quale sarebbe l’effetto dei un aumento tassi con una già stagnante crescita economica per tutta l’Eurozona tranne qualche paese “”eletto”?
E quale sarebbe l’impatto sulle nuove emissioni di debito?
A queste e ad altre domande occorre non solo dare delle risposte, ma capire come andrebbero a modificare equilibri che, di per sé, sono non solo precari.

Settore bancario: non sostiene la crescita

Senza poi dimenticare che proprio in Europa, abbiamo ancora un settore bancario fortemente carico di leva finanziaria con bilanci potenzialmente a rischio. Un esempio semplice semplice?
Prendiamo la Germania. Sapete perché ha salvato senza grossi dubbi l’Irlanda, sostenendo da subito un intervento BCE? Semplice. Perché se l’Irlanda avesse fatto default, il costo per lo stato tedesco sarebbe stato pari a 6 volte la cifra investita del salvataggio di Dublino.
Occorre dire altro?
Si, occorre dire altro. Proprio a proposito dell’Irlanda.

Irlanda; spazio alla Zecca!

Sembra che, per risollevarsi dalla crisi, l’Irlanda non solo abbia beneficiato del sostegno dell’Eurozona, ma addirittura ha ripreso a fare una cosa che, di per sé, non mi aspettavo per niente. Ovvero a stampare denaro per conto proprio…. Ops… ma l’Irlanda fa parte dell’Euro… Come è possibile?
A darcene comunicazione è il quotidiano Independent .
Incredibile, ma non è assolutamente una bufala, tantomeno una barzelletta e tantomeno un’operazione irregolare. Uno Stato può stampare autonomamente moneta- Basta comunicarlo alla BCE e se lei è d’accordo non c’è problema. LEGGETE qui l’approfondimento di Mattacchiuz di ieri sull’argomento.
A questo punto mi domando: come mai la Germania non dice nulla, visto che tutto questo andrebbe a generare ulteriore inflazione? E come mai si accetta di scaricare su tutta l’Eurozona il problema Irlanda con questa incredibile presa di posizione?
Pensandoci bene, se la BCE approva, significa che la Germania approva e quindi accetta la cosa. Non avranno accettato di buon grado un aumento di fondi nell’EFSF, però hanno accettato di peggio.
Probabilmente però, per la Merkel, questa cosa può essere gestita politicamente e a livello di immagine molto meglio di un comportamento lascivo sull’EFSF…anche perché il fatto che Dublino stia stampando denaro sta passando decisamente in sordina.

Conclusioni

La situazione è molto difficile. Crescita bassa, popolo che fa la formichina e scenario macro in Europa ampiamente discutibile. Consumi bassi e disoccupazione alle stelle. Banche in difficoltà e Irlanda che stampa denaro. Interventismo BCE sempre più forte a sostegno dei periferici, ma tutto questo non può reggere all’infinito.
Ci resta solo il fatto che noi, italiani, abbiamo ancora un cuscinetto di risparmio che ci tutela e che ci permette un po’ di tranquillità sul rischio rinnovo delle scadenze dei bond governativi che sono per la maggior parte in mano agli stessi risparmiatori italiani.
Ma…qualcuno mi spiega come può crescere l’Italia in queste condizioni?

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DT

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11 commenti Commenta
mattacchiuz
Scritto il 25 Gennaio 2011 at 10:36

GRAN BRETAGNA, PIL TRIMESTRE E’ PRIMO CALO SU TRIM DA TRIM3 2009, MAGGIOR FLESSIONE DA TRIM2 2009
UK’S OSBORNE – Q4 GDP DATA DRIVEN BY TERRIBLE WEATHER, NO QUESTION OF CHANGING FISCAL PLAN
GRAN BRETAGNA, PIL PRELIMINARE TRIM4 -0,5% SU TRIM, +1,7% ANNO ( ATTESA +0,5%, +2,6%)

insomma il maltempo è sempre la causa di tutti i mali…

paolo41
Scritto il 25 Gennaio 2011 at 10:39

Dream,
è un periodo che non riesco a seguirvi con la solita assiduità, ma cerco di stare al passo il più possibile…..
Leggendo questa tua sintesi che fotografa molto bene l’attuale situazione, mi viene da aggiungere due considerazioni:
-lo spread fra bund e decennali si è ridotto anche per il significativo aumento dei tassi del titolo tedesco, il che dà, a mio avviso, giustificazione al clima di incertezza che aleggia sui mercati
– parlare d’Italia, in questo momento, è… tempo perso…. allucinante…. ma sono tutti responsabili, nessuno escluso…

battista
Scritto il 25 Gennaio 2011 at 10:58

mattacchiuz: GRAN BRETAGNA, PIL TRIMESTRE E’ PRIMO CALO SU TRIM DA TRIM3 2009, MAGGIOR FLESSIONE DA TRIM2 2009UK’S OSBORNE – Q4 GDP DATA DRIVEN BY TERRIBLE WEATHER, NO QUESTION OF CHANGING FISCAL PLANGRAN BRETAGNA, PIL PRELIMINARE TRIM4 -0,5% SU TRIM, +1,7% ANNO ( ATTESA +0,5%, +2,6%)insomma il maltempo è sempre la causa di tutti i mali…  

ciao a tutti

quanto riportato sul PIL UK mi sembra quanto mai in linea col post di DT prima che il dato uscisse ….

mi chiedo , come e’ possibile sbagliare una previsione in modo cosi’ clamoroso su un dato cosi’ importante , – 0,5 % su base trimestrale e’ incredibile …

un saluto

fabio1
Scritto il 25 Gennaio 2011 at 10:59

Beh, ennesimo post coerentemente preoccupante….
Per questo, soprattutto a proposito delle banche (alcune italiane) con spropositata leva adoperata (come risultava da un tuo interessante post di dicembre), sarebbe interessante avere dati più precisi su questo tema. Nel senso “meglio prevenire che curare”….
A questo proposito sei riuscito ad avere notizie più precise sugli effettivi rischi di queste banche, ad esempio IW Bank ?

bergasim
Scritto il 25 Gennaio 2011 at 11:02

la notizia ufficiale è questa:
berga news, in uk nel quarto trim 2010 il pilu a disposizione è diminuito dell’ 0,5%, per un errore di traduzione si è erroneamente tradotto in pil, scusate l’errore. 😆

mattacchiuz
Scritto il 25 Gennaio 2011 at 11:03

battista:
ciao a tutti
quanto riportato sul PIL UK mi sembra quanto mai in linea col post di DT prima che il dato uscisse ….mi chiedo , come e’ possibile sbagliare una previsione in modo cosi’ clamoroso su un dato cosi’ importante , – 0,5 % su base trimestrale e’ incredibile …un saluto  

cosa pretendi, sono economisti, non meteorologi!!!

l.b.chase
Scritto il 25 Gennaio 2011 at 12:09

Non è solo il risparmio nostrano su cui possiamo contare, come hai detto tu, c’è mamma BCE che compra a tutto spiano lo sterco dei periferici, no??
Quindi che problema c’è, se non ce la facciamo con le nostre gambe, ce la facciamo con le loro… 😈
Non vorrai mica che solo l’irlandaccia benefici della bontà della bce.
Pensa che succederebbe se noi avessimo difficoltà e la BCE o chi per essa si rifiutasse di concederci gli stessi benefici concessi all’irlandaccia…

Scritto il 25 Gennaio 2011 at 12:12

@ Fabio1:

Yes, su IWBank ho poi indagato e dire che almomento possiamo stare abbastanza sereni.
In caso di pericolo tornerò sull’argomento. 🙂

l.b.chase
Scritto il 25 Gennaio 2011 at 12:13

Mattonella!!! Mi spieghi una cosa per cortesia?

Ma quando si dovesse verificare un fenomeno iperinflattivo, la storia cosa c’insegna, riguardo alle quotazioni della propria valuta nei confronti delle altre?

Per esempio nel caso ESTREMISSIMO che in europa dovesse esplodere l’infla, cosa ci dobbiamo aspettare dalla quotazione dell’euro nei confronti delle altre valute? Che salga, che scenda o che resti magari dove si trova?

fabio1
Scritto il 25 Gennaio 2011 at 12:29

Grazie Dream,
gentile e preciso, come sempre !

😉

bergasim
Scritto il 25 Gennaio 2011 at 14:02

vai obla obla sie sempre più un pagliaccio

http://www.ilgrandebluff.info/2011/01/la-mirabolante-parabola-di-jeff.html

non ci sono parole

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