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Last week: tra farsa e realtà

Scritto il alle 14:23 da mattacchiuz

Eh si amici miei, anche la settimana appena trascorsa ha portato con se il suo bel carico di paradossi, sorprese e conferme. Non solo dagli USA, bensì dalla vecchia Europa e dalle vicine terre africane giungo segnali di ogni tipo, alcuni rassicuranti, alcuni discordanti, altri drammatici.

Ma cercherò di procedere con un certo ordine, avvisandovi che quanto troverete qui scritto è già stato ampiamente narrato sia da noi che dalla blogsfera, ma che comunque forse vale la pena rileggere.

Partirò dai due strepitosi dati provenienti dagli States che hanno ulteriormente infilato pepe nel deretano di quel toro già abbastanza infuriato che è il mercato azionario americano. Da un lato il mondo del lavoro sembra prendere sempre più slancio, come testimonia l’ottima decrescita registrata nel numero di richieste per nuovi sussidi di disoccupazione, che ha visto una contrazione di ben 35 mila richieste rispetto alla settimana precedente. Dato questo tra i migliori negli ultimi anni. Dall’altro lato, anche il settore immobiliare la cui pessima situazione è pari solo a quella del mondo del lavoro, pare abbia ingranato la seconda, mettendo a segno il più intenso rimbalzo degli ultimi 10 o 11 anni ( ho i dati fino al 1999 ) per quanto concerne le compravendite di abitazioni esistenti. Poco importa se il rimbalzo è solo in termini percentuali. Parallelamente, anche il numero di nuovi permessi di costruzione richiesti ha stupito tutti eccetto chi se lo aspettava in virtù del fatto che a gennaio è entrata in vigore una nuova normativa che ha spinto molti alla “corsa al permesso”. Ma tutto fa brodo, tanto che come mostra puntualmente Econompicdata, il Leading Economic Indicator del Conference Board ne ha ampiamente beneficiato.

Potete vedere da voi stessi come questi indicatori dipendano comunque strettamente da questioni di carattere più finanziario che economico, dato che buona parte dei contributi positivi provengono da voci quali prezzo delle azioni, offerta di moneta ( figuriamoci questa… ) e spread sui tassi di interesse.

Notizie meno belle invece provengono dal Mediterraneo, dove, tra crisi politiche ( vedi Albania ) e crisi sociali dovute all’inarrestabile ascesa del prezzo degli alimenti, all’alto tasso di disoccupazione e alla rabbia contro la corruzione che pervade ogni più minuta piega del nostro tessuto sociale, ormai i morti si contano a decine. Purtroppo ancora non si riesce a capire se tali manifestazioni di disagio e conseguenti repressione stiano giungendo al termine o siano solo l’inizio di movimenti popolari ben di più ampia drammaticità. Ma in fondo chissefrega, noi europei civilizzati aborriamo il ricorso alla violenza. Il concetto credo sia semplice. Per alcuni popoli, la fame e la miseria, crediamo noi, sono la normale amministrazione quotidiana, salvo quando la fame diventa tanta e la miseria raggiunge livelli insopportabili, allora si scende in piazza, ma soprattutto si salgono le scale dei palazzi governativi locali, non potendo giungere ai palazzi della FED. E la gente muore. Per noi fortunatamente è diverso. Noi siamo disposti a soffrire e a vedere depredare la nostra ricchezza e i nostri diritti conquistati con decenni di progressi sociali, purché a compiere quest’opera di saccheggio siano gli uomini appartenenti al partito che qualcuno, forse i nostri genitori, forse i nonni, forse i professori o i maestri e sicuramente i giornali, ci ha detto essere quello giusto. Tutto rigorosamente senza che nessuno di noi sia disposto in qualche modo a rivedere le proprie posizioni, se non in termini di partito, almeno in termini di politica in senso generale.

Ma ogni tanto anche in Europa sembra che qualcosa si muova. Talvolta parrebbe che i rigidi meccanismi in cui i popoli sono stati più o meno ingannevolmente imbrigliati inizino a scricchiolare o sotto gli interessi particolari o sotto una sorta di anarchia nazional-istituzionale.

Così, mentre ad esempio in Italia si discute da settimane sulle sfortunate per noi abitudini sessuali del nostro premier  e sui giornali si moltiplicano le indiscrezioni e i dettagli su cosa sia in realtà il bunga bunga, in Irlanda la banca centrale decide che è giunta l’ora di inventarsi qualcosa come 51 miliardi di euro e regalarli direttamente a quel manipolo di banche internazionali che hanno contribuito in maniera decisa a ficcare la tigre celtica, ormai micetto spelacchiato, giù nei recessi dell’aridità infernale. Ma permettetemi solo di mostravi il grafico del bunga bunga in relazione con il grafico dell’intervento che la banca centrale irlandese ha compiuto, sperando di mettere in prospettiva le due cose.

Insomma, nonostante la mia iniziale titubanza nel pubblicare questo dato, quello relativo ai 51 miliardi di euro che la banca centrale irlandese avrebbe di fatto stampato senza alcun collaterale ( o chissà quale… ), semplicemente con il beneplacito della sorella maggiore la signora Banca Centrale Europea, ormai la notizia sembra più o meno confermata, e poiché non giungono smentite nemmeno dall’istituto presieduto da Trichet, mi tocca pure supporre che l’incredibile fatto abbia tra le sue proprietà, anche quella dell’esistenza. Ormai qui davvero è roba da disputa sugli universali: la moneta esiste ante rem prima nella mente della banca centrale, in re quando la banca centrale l’annota sui libri degli istituti finanziari, e infine post rem quando qualche povero demente ci (   continua a ) credere e si indebita per averla… . Tralasciando la filosofia, sembrerebbe dunque che gli irlandesi abbiano chiamato quelli giù alla BCE informandoli che avrebbero, su loro decisione, inventato altri 51 miliardi di euro. La BCE, invece che rispondere picche, ha risposto “ok, tanto che volete che sia, mica crea i presupposti per l’inflazione, fate pure”.

Poi c’è la colonna del bunga bunga, che si mormora sui giornali che vi informano di quanto sta accadendo nel mondo, sia costata al nostro premier 135 mila euro, molti mal di testa ( forse ) e sicuramente qualche grattacapo. Credo pure ci sia rimasto male, se fosse vero che il buon Emilio gli ha gabbato 400 mila euri. Colonna che non ho riportato nel grafico… . Ribadisco che mentre i dati della BCE e della ICB  sono più o meno ufficiali, tutto il resto lo riporto pari pari da come viene raccontato da quelle vigili sentinelle della libertà e della democrazia che sono i nostri quotidiani, tutti o quasi appartenenti o al governo o all’opposizione…! Almeno in Irlanda alla fine sembrerebbe che il governo stia per cadere, avendo pure perso l’appoggio del partito dei verdi. Questo rimetterebbe forse in discussione le modalità del piano di salvataggio e sottomissione degli irlandesi. Vedremo.

Sempre la settimana scorsa la banca centrale tunisina ha smentito che Leila, la moglie dell’ex presidente tunisino, che come ogni buon capo in carica se la batte a gambe appena le cose si mettono male per lui, abbia portato con se 1.5 tonnellate di oro, sottraendole al controllo dei caveau dell’istituto. Peccato che le conferme invece siano poi arrivate da tutte la parti, ma visto l’andamento dei prezzi dei metalli preziosi in questi giorni, sarebbe stato più profittevole per l’ex fisrt lady scappare con arance, datteri e cammelli ( non saranno mucche ma in tempi di speculazione come quelli attuali basta un piccolo ritocco e si vendono come tori… ) . Ancora non sapeva, la sventurata, che di li a pochi giorni, il CME avrebbe deciso di alzare nuovamente i margini sui derivati legati ai metalli ( e non solo ), in maniera da ostacolare la speculazione rialzista. Ovviamente le conseguenze sono state terrificanti in termini di prezzo, e subito le fortissime vendite hanno massacrato il valore di qualsiasi cosa pesi più della carta. Infatti, la CFTC, cioè la commissione che dovrebbe sorvegliare il mercato dei derivati, nell’ultimo report sugli open interest che interessano il mercato dei derivati dell’argento, evidenzia un poderosissimo sell off:

Praticamente inesistente, dai numeri di questo sell off, non si capisce minimamente come abbiano fatto a far fare all’argento un -10%  visto che in concreto nessuno ha venduto. Saranno stranezze! Comunque questo rappresenta l’ennesimo passo avanti per l’economia e per lo sviluppo di quella particolare razza di animali che si chiama uomo. Se fino a qualche tempo fa la carta aveva sostituito la ricchezza, adesso la finzione ha sostituito la carta, e i prezzi vengo fatti schizzare pur senza che i contratti sui derivati subiscano fluttuazioni significative. Sarebbe bello intervistare qualche market maker. Anzi. Visto che prima su Annozero e poi su Libero sono stati così gentili da indicarci rispettivamente i numeri di cellulare di Berlusconi e di Santoro, chiederei alle redazioni di queste due preziose fonti informative se potessero anche per errore pubblicare il numero di telefono di Trichet e Bernanke, che avrei tanto voglia di scrivergli un paio di sms… . Vi prego, soddisfate la mia richiesta. In ogni caso, giusto per completare questa brevissima parentesi sull’argento, il dato aggiornato della zecca statunitense informa che nelle prime tre settimane di gennaio sono state vendute le bellezza di 4724000 once in monetine Silver Eagle, battendo ogni record storico benché il mese non sia ancora terminato. Questa è l’ennesima prova di quanto sia corrotta e stupida quella teoria secondo la quale il prezzo sia dato dalla domanda e dall’offerta. Sui libri di testo per le università, dovrebbero ben spiegare che il prezzo delle cose è deciso dalla speculazione e da pochi personaggi che tra Londra e New York hanno il diritto illegalmente acquisito di decidere loro per tutti. Probabilmente voi saprete bene che agli americani piace assegnare nomi di persone ai terribili uragani che periodicamente spazzano le coste atlantiche degli States, portando con loro sconvolgimenti e distruggendo raccolti. Per questo, i media ufficiali e i libri di storia avranno facile gioco nel dimostrare che i recenti rialzi dei prezzi dei prodotti alimentari sono stati causati dalla calamità naturale che porta il nome di Ben. Ogni volta che una simile sciagura si abbatte sull’umanità, questi sono i risultati.

Questo grafico è gentilmente fornito dalla Phoenix Capital Research, e indica l’andamento del Rogers Agricultural Commodities Index.

Concludo con l’ennesima presa per il culo che proviene dagli Stati Uniti. Obama, che come una vecchia volpe non ne sbaglia una, ha nominato l’altro giorno Immelt a capo del Consiglio per il lavoro e la competitività. Immelt è il CEO di General Electric, e come riporta Dow Jones la sua carriera come capo di un tale Consiglio è più che scontata. D’altro canto, i suoi successi alla guida di GE sono stati eclatanti: nel corso del 2009, il colosso GE aveva licenziato 18000 impiegati, e da quando Immelt è a capo dell’azienda il numero complessivo di persone che hanno perso il posto di lavoro è salito a 31000. Nello stesso periodo, la percentuale di lavoratori americani in GE è passata dal 52% al 44%. Non ci sono dubbi, EGLI è l’uomo giusto per svolgere la mansione di capo del Consiglio per il lavoro. In realtà i più maligni sospettano che dietro a questa nomina ci sia l’intenzione del governo di attuare quella sorta di scudo fiscale all’americana che permetterebbe alle multinazionali di rimpatriare qualcosa come 1000 miliardi di dollari parcheggiati in fondi off shore, come chiesto a gran voce dai colleghi di Immelt giusto un mesetto fa ad Obama. L’idea sarebbe quella di ricalcare le orme già percorse nel 2004, quando un simile fatto fu giustificato con il voler incentivare le multinazionali ad investire in Usa in termini di ricerca e sviluppo. In realà, come accadde allora, tra il 60% e il 90% dell’ammontare di quel denaro, fu direttamente riversato nelle tasche degli azionisti attraverso speciali forme di dividendo o tramite il riacquisto di azioni proprie. Forse, la scadenza del QE2 si sta avvicinando, e già si sta pensando ad un altro modo per sorreggere il mercato… . Ma giusto per farvi capire di cosa stiamo parlando, vi riporto uno studio condotto dall’istituto governativo Center on Budget and Policy Priorities in relazione agli sviluppi del medesimo piano nel 2004. Qui troverete il documento. Per farla breve, l’istituto conclude:

Ad oggi, l’evidenza mostra che lo scudo del 2004 ha avuto solo effetti minini, se non invece garantire enormi profitti ad un piccolo gruppo di multinazionali, senza tuttavia condurre alla creazione di posti di lavoro e senza raggiungere l’obbiettivo di stimolare gli investimenti. Invece, come un recente studio di Goldman Sachs ha dimostrato, tutto questo è servito alle multinazionali per abbellire i propri bilanci, senza stimolare in alcun modo l’economia reale. … Questo tipo di scudo, incoraggia anzi le multinazionali a spostare i profitti e i posti di lavoro in stati esteri dove i regimi fiscali siano più favorevoli che non quello statunitense. Per questa ragione, quando il congresso autorizzò questa misura nel 2004, affermò esplicitamente che sarebbe stata una misura straordinaria e certamente non sarebbe dovuta essere ripetuta”.

Questo le dichiarazioni del CBPP. Ai tempi c’era Bush, ora c’è Obama. Come vedete, i politici cambiano, la politica nemmeno un pochino!

Mattacchiuz

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16 commenti Commenta
caposci
Scritto il 24 Gennaio 2011 at 14:31

cmq vediamo che succederà . ciao ciao

Scritto il 24 Gennaio 2011 at 15:23

Beh…se lo dice caposci… staremo a vedere. Intanto volevo solo dirvi che quel grafico di dimensioni non “consone” è stato volutamente sovradimensionato in quanto il mattacchiuz ha voluto farvi vedere la lunghezza di quella colonna… Ehhh…gli artisti sono artisti… Grande Matta!

l.b.chase
Scritto il 24 Gennaio 2011 at 15:25

La cosa dell’irlanda che si autostampa quello che le serve, va oltre ogni porcheria europea fino ad oggi conosciuti.
Da qui a poco ne vedremo i risvolti assurdi a cui porterà. Vedrete che presto succederà un bel casino se non saranno autorizzati tutti a fare la stessa cosa. Così nascerà una guerra (che forse sottobanco è già nata), tra germania e francia e tutti gli altri maiali che pretenderanno di avere gli stessi privilegi (giustamente) dati all’irlanda.
Ma se tutti facciamo così, quale sarà alla fine la differenza tra noi e gli usa che giustifica un cambio a 1,4???

mattacchiuz
Scritto il 24 Gennaio 2011 at 16:15

l.b.chase@finanzaonline,

in realtà non è l’irlanda che si autostampa quello che le serve, è la banca centrale irlandese che stampa quello che serve non all’irlanda, ma alle banche irlandesi e internazionali che lavorano in irlanda. non confondiamo le cose 🙂

l.b.chase
Scritto il 24 Gennaio 2011 at 16:45

mattacchiuz,

dici che è meno grave?

vichingo
Scritto il 24 Gennaio 2011 at 16:48

Proposta operativa al nostro governo per rimpinguare le casse dello stato: ripristinare le case chiuse e bunga bunga a go go alla luce del sole, con relativa fatturazione, niente elusione fiscale, niente malattie, niente sfruttamento, contributi versati alle portatrici di piacere che beneficeranno di una pensione. Non credo, però che il Vaticano sia d’accordo. :mrgreen:

Scritto il 24 Gennaio 2011 at 16:48

Secondo me è il principio e l’atto in se che conta. Ma domani ci torniamo sopra… Bricconcelli sti irlandesi…. 🙄

mattacchiuz
Scritto il 24 Gennaio 2011 at 16:48

l.b.chase@finanzaonline,

no no anzi, assolutamente più grave…. pensa se berlusconi si facesse una legge per la quale potesse anche stamparsi il denaro che gli serve… e spese ovviamente di tutti noi.. .
togli berlusconi, metti le banche, ed è esattamente quello che succede

bergasim
Scritto il 24 Gennaio 2011 at 17:02

http://www.wallstreetitalia.com/article.aspx?IdPage=1072437

e quindi tutto ok?
Con soldi europei? ma quali?
A che prezzo verranno ricomprati i bond? e quelli in possesso delle banche europee non causeranno grosse minus alle banche detentrici?

mattacchiuz
Scritto il 24 Gennaio 2011 at 17:05

bergasim,

ma non è un problema… o meglio… quello è solo un problema di contabilità, come insegna la fed…
ormai capite che tutte ste considerazioni non servono più a nulla. a nulla.
possono semplicemente fare quello che vogliono, si stampano i soldi. se li stampamo punto e basta… voi davvero che un “problemino” contabile possa creare qualche tensione??? ma va…

bergasim
Scritto il 24 Gennaio 2011 at 17:17

il gioco delle tre carte può andare bene con grecia e irlanda, ma vorrei vedere con la spagna cosa succederebbe, è solo un prendere tempo, ma la cosa più dramattica sono il branco di imbecilli corrotti che guidano l’europa, guidano senza la patente, con la P di principiante, solo che guidano nazioni, istituzioni,uomini e non macchine.
Tutti uniti solo un unica bandiera

La vera bandiera a livello mondiale, quella che abbatte tutte le frontiere ed unisce tutti i popoli e religioni, il vero CREDO MONDIALIE, IO CREDO NEL DIO DOLLARO, gridano entusiasti e anche un pò fatti ( questo è il secondo comandamento, coca, coca ) i fortunati di questo esclusivo club.:roll:

bergasim
Scritto il 24 Gennaio 2011 at 17:46

Paura a Mosca: kamikaze si fa esplodere in aeroporto

Paura si ma solo a Mosca, ho letto bene Mosca? si cose all’ordine del giorno, niente di grave. domani sarà un’altro giorno, no pardon sarà sempre lo stesso.

bergasim
Scritto il 24 Gennaio 2011 at 17:54

Per alcuni importanti siti di finanza italiani ed usa la notizia non è anche in prima pagina, COMPLIMIMENTI, Nel frattempo però trovano spazio notizie del tipo: Lavoro, pasticceri, tremila posti liberi, e si queste si che sono NEWS COI FIOCCHI.

Scritto il 24 Gennaio 2011 at 19:39

DT, troppe notizie assieme, stavolta ho vomitato sulla tastiera…

Scritto il 24 Gennaio 2011 at 23:20

mariothegreat@finanza: DT, troppe notizie assieme, stavolta ho vomitato sulla tastiera…  

Nono ho solo capito se è una cosa positiva o negativa per il blog! :mrgreen:

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