Due politiche a confronto: Abe vs Merkel. Chi ha ragione?

Scritto il alle 10:30 da Danilo DT

Abenomics alla riscossa: e il cross EUR YEN collassa incentivando l’export del Giappone penalizzando l’Eurozona ed i paesi esportatori in generale, come l’Italia.

La recente corsa al ribasso dello Yen giapponese ha preso molti operatori alla sprovvista, anche perché frutto di una politica monetaria che va totalmente agli antipodi rispetto a quanto accade in paesi come Italia o Eurozona in generale.
Si chiama Abenomics, ed è la strategia del nuovo primo ministro giapponese, Shinzo Abe, che punta alla crescita economica con l’innovazione e gli investimenti, la domanda interna e le esportazioni. Il tutto tramite ad un incremento notevole della spesa pubblica.
Sono principi che nell’Eurozona verrebbero bocciati in quanto assolutamente errati ed impraticabili. Si tratta di interventi pari a circa 170 miliardi di Euro mirati ad investimenti in tecnologie avanzate, energia e ambiente, ricerca e sviluppo, più sostegni vari alle imprese, nella ricostruzione infrastrutturale e abitativa post tsunami, nella sicurezza anti-sismica, nel sostegno ai redditi dei meno abbienti, in spese varie nelle aree più deboli del Paese. Inoltre diventa matematico un deprezzamento dello yen proprio per incentivare l’Export.

Cross EUR JPY: grafico weekly

Ci siamo capiti. E’ un programma fortemente voluto per rilanciare l’economia con un intervento pubblico di forte sostegno. Obiettivo: PIL a +2% già da quest’anno con forte aumento dell’occupazione.

Leggendo questo programma, molti amici si diranno: “vogliamo Abe anche in Italia!!!”
Sulla carta è tutto bellissimo. Però cari amici, ponetevi la domanda: tutto questo ha un rovescio della medaglia? Oppure Abe ha realmente trovato la soluzione alla depressione dell’Economia Giapponese?

E’ palese il fatto che il punto cruciale è proprio sul grande scoglio invalicabile per l’Italia: ovvero le finanze pubbliche. Ma come ben sapete, il Giappone non è poi così ben messo…. Nel 2012 il debito pubblico lordo è pari al 236% del PIL (noi siamo ad un 124%) e il rapporto deficit PIL sarà pari al 10%.
Incuriosisce il fatto dunque che con una condizione delle finanze pubbliche così disastrata, non si cerca la cura ma addirittura…si rincara la dose… Beh certo, negli USA non è che si faccia poi tanto diverso… La stessa BoJ poi, provvederà ad un’espansione monetaria a sostegno dell’occupazione, aumentando un po’ l’inflazione e con conseguente (ecco il punto) deprezzamento dello Yen, un deprezzamento che il mercato ha già provveduto a “battezzare” con sonori ribassi che potrebbero anche continuare fino all’area 138-140 (passando magari da qualche rimbalzo tecnico).

A questo punto è normale per noi europei fare un confronto con la politica dell’Austerity voluta dalla Germania e dai paesi del Nord. Intanto, come è ovvio, l’Euro si è rafforzato sullo Yen in modo considerevole. E quindi il nostro export patirà se confrontato ad altre valute (Euro molto forte anche contro dollaro in questo momento di pieno RISK ON).

E quindi esportazioni che calano già in uno scenario di piena crisi che, a causa dell’Austerity e dei mancati investimenti si sta avvitando su se stessa. E ripeto… Austerity fine a se stessa senza investimenti, tantopiù con questo clima di recessione, significa MORTE ASSICURATA.

Ma allora… chi ha ragione? Abe o Merkel? In realtà nessuno dei due. La politica esasperata e oserei dire disperata di Abe è troppo estrema e porterà nel medio periodo a gravi conseguenze (tanto che diverse case prevedono per fine anno un ritorno del cross Euro Yen a 118). Nello stesso tempo la politica di piena austerity è altrettanto devastante perché tende ad impoverire ulteriormente quelle economie già in estrema difficoltà, rafforzando però quegli stati che invece sono più solidi. Come la…Germania.

MORALE: mettere mano al Fiscal Compact e rattificarlo. E noi, in Italia, cominciare a fare una politica economica seria e con prospettive concrete.
Altrimenti non si va da nessuna parte….

STAY TUNED!

DT

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16 commenti Commenta
alfio200
Scritto il 16 Gennaio 2013 at 10:48

In due giorni, lo Yen è sceso sotto a 117. Ritracciamento su cui puntare o qualcos’altro?

andrea.mensa
Scritto il 16 Gennaio 2013 at 11:45

forse son io che non capisco una beata sega, oppure questo confronto mi pare surreale.
la valutazione delle monete avviene sulla base dei flussi monetari.
i flussi monetari sono essenzialmente dovuti a due fattori : bilancia commerciale ( differenza tra esportazioni e importazioni) e movimenti di capitali per investimenti ( in titoli, azioni, immobili e quant’altro).
Il giappone è un esportatore netto, e, nonostante il suo debito pubblico sia enorme, non chiede finanziamenti al mercato estero, ma investe sul mercato estero il surplus della bilancia commerciale, quindi è un investitore netto.
Il suo debito pubblico, quindi , è solo ed esclusivamente un affare interno.
Per l’Italia il discorso è totalmente diverso.
Perchè la bilancia commerciale non è in pareggio ma soprattutto richiede ai mercati esteri finanziamenti per una buona quota del suo debito pubblico.
Come si fà quindi a comparare situazioni tanto diverse ?
un chiarimento è benvenuto.

luigiza
Scritto il 16 Gennaio 2013 at 11:56

MORALE: mettere mano al Fiscal Compact e rattificarlo. E noi, in Italia, cominciare a fare una politica economica seria e con prospettive concrete.

Ma altrove si dice, dati alla mano, che Bilancia Commerciale: a Novembre 2012 in saldo migliora di ben 4 miliardi

Ma come é possibile. Siamo super-tassati, dobbiamo versare miliardi a Bruxelles che li gira a Grecia, Portogallo, Cipro ecc. ecc. e nonostante ciò abbiamo una Bilancia dei pagamenti in attivo e pure in miglioramento? 😯

Ho difficoltà a capire come ciò sia possibile. ❓

andrea.mensa
Scritto il 16 Gennaio 2013 at 12:34

ps. quando poi si parla di movimenti di capitali, si entra in un campo in cui le “sensazioni” di chi muove i capitali la fanno da padrone. Pertanto si possono avere capitali in entrata, che rivalutano la moneta, o in uscita , che la svalutano, su considerazioni a volte razionali, ma il più delle volte emotive o puramente speculative.

kry
Scritto il 16 Gennaio 2013 at 12:46

luigiza@finanza,

Non preoccuparti di non capire. E’ l’effetto di un anno di spread. Domandiamoci piuttosto come mai da 6 mesi che la bilancia è positiva nessuno ne ha mai parlato. A chi faceva comodo impaurirci con lo spread e tenere nascoste notizie positive. Grazie per il link,già inviato ad altri.

kry
Scritto il 16 Gennaio 2013 at 12:50

Dream, hai ragione la mossa di Abe è da disperazione, ma almeno sta giocando l’ultima carta. Ricordo che John Ludd aveva pronosticato mesi fa qualcosa del genere. ( sai dov’è finito JOHN ?).

paolo41
Scritto il 16 Gennaio 2013 at 13:02

……ha ragione ABE….!!!!!!!

luigiza
Scritto il 16 Gennaio 2013 at 13:43

kry@finanza,

Kry l’autrice di quell’articolo é stata molto gentile a rispondere direttamente all mia domanda posta anche qui su I&M spiegandomi che la spiegazione é semplice: diminuzione drastica dei consumi e tenuta delle esportazioni, il che da come risulato bilancia dei pagamenti in attivo.

Le credo. Però c’è una domando rimasta inevasa: il numero di coloro che producono ed esportano e quindi generano ricchezza é sufficiente per tenere in piedi il Paese?

In Germania quelli che non servono li hanno messi in un limbo con salario di cittadinanza epoco altro.
Noi che si fà?

kry
Scritto il 16 Gennaio 2013 at 14:05

luigiza@finanza,

Non so risponderti,(importante che quelli che producono per l’estero continuino ad esserci,per la grecia non è così) ma da quello che dici mi sembra di capire che quello che importavamo erano cose superflue e ne deduco che i paesi come i brics non sanno stare in piedi da soli.

andrea.mensa
Scritto il 16 Gennaio 2013 at 15:02

luigiza@finanza,

distingui tra ricchezza reale ( i cui scambi costituiscono l’economia) e la ricchezza virtuale ( i cui scambi costituiscono la finanza.
prodotti reali ( non ho detto fisici) sono sedie, piastrelle automobili, brevetti, ecc….
prodotti virtuali sono diritti, garanzie, promesse, ecc….
la somma dei primi costituisce la ricchezza globale ( ad esempio di una famiglia, di una nazione, ecc…) e possono aumentare o diminuire in quanto ogni bene reale ha una vita, di una settimana cme un ceppo di lattuga o di secoli come un immobile, pertanto si creano, si usano, e diventano obsoleti o si distruggono.
I secondi sono a somma 0 ovvero se qualcuno ha molto qualcun altro, o molti alttri, avran poco.
chi produce beni reali oltre i propri consumi diventa esportatore, chi ne produce meno, importatore. La somma dei due determina se si è esportatori o importatori netti.
Il valore, poi di quanto si trasferisce, è poi un calcolo più complesso.

luigiza
Scritto il 16 Gennaio 2013 at 15:07

andrea.mensa@finanza,

Grazie A. Mensa x la delucidazione.

gremlin
Scritto il 16 Gennaio 2013 at 16:43

la cancelliera sa tutto della teoria della relatività, incredibile! è come se un immobiliarista con la passione della televisione privata diventasse primo ministro italiano…

faustino
Scritto il 16 Gennaio 2013 at 17:51

gremlin,

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

gremlin
Scritto il 16 Gennaio 2013 at 18:01

faustino@finanza,

CIAO!!!!!!!!

alex1984
Scritto il 17 Gennaio 2013 at 18:44

kry@finanza,

Ce lo stesso andamento del COT fatto notare da Dream in questo post:
http://intermarketandmore.finanza.com/euro-speculazione-praticamente-azzerata-52332.html

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