Corporate bond: nuove emissioni, chiaro segnale

Scritto il alle 15:26 da Danilo DT

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Quanto sta accadendo sul mercato obbligazionario per certi versi ha dell’incredibile. Ma in finanza, nulla accade per caso. Ci sono sempre dei chiari motivi e dei chiari segnali. Il problema è cercare di capire, di leggere, di comprendere.

Certo, incuriosisce il fatto che fino a qualche mese fa, il mercato delle obbligazioni societarie era praticamente paralizzato dalla crisi e ad essere trattate con spread decenti, c’erano solo quei bonds con un merito creditizio elevato. Ma poi… è successo di tutto.

Il mercato si è stato sbloccato La prima grande emissione italiana è stata quella di Eni con un bond  settennale da 1,5 miliardi di euro effettuata il 22 gennaio. A seguire altri gruppi, come BMW, Fiat, Finmeccanica, Telecom Italia, Edison che hanno “raccolto” capitali principalmente tra gli investitori istituzionali. In seguito,  come abbiamo visto anche su questo blog, è stata nuovamente la volta di ENI, con un’emissione da 2 miliardi di euro di cui metà a tasso fisso e metà a tasso variabile, indirizzata al retail .
L’appeal di queste emissioni è legato alla presenza di tassi decisamente superiori ai titoli di stato con una qualità dell’emissione comunque elevata.
Sulla scia di Eni anche Enel e Telecom stanno pensando all’emissione di bond sul mercato retail. La prima dovrebbe essere Enel (in programma emissioni per un massimo di 10 miliardi entro giugno 2010) che però inizierà con un’emissione riservata agli istituzionali di cui dovrebbe essere imminente il road show. Un altro bond, questa volta destinato al mercato retail, potrebbe essere emesso entro l’anno o anche a gennaio-febbraio 2010. Telecom non ha invece ancora fornito la tempistica per un eventuale prestito obbligazionario da un miliardo che dovrebbe essere destinato ancora al mercato retail.
Ma come mai questo nuovo boom?
I motivi sono tanti.

 

Valanga di liquidità

 

Tanto per cominciare, non dimentichiamo mai che sul mercato c’è una valanga di liquidità che può e vuole essere investita. Possibilmente a rendimenti decenti.
Liquidità che però è a caccia di investimenti free risk o comunque sicuri, visto il momento in cui ci si trova.
Dall’altra parte abbiamo invece degli emittenti che, in questo modo, riescono a finanziarsi a condizioni migliori di quelle con cui potrebbero finanziarsi con le banche.
Quindi, in massima sintesi, tutti contenti. Sulla carta si, ma attenzione, non è tutto oro quello che luccica.
Tanto per cominciare non dimentichiamo mai che il violento ricorso al mercato obbligazionario, da parte degli emittenti, deve suonare come un campanello d’allarme. O se preferite, è un chiaro segnale che le varie società come ENI ed Enel hanno subodorato un’opportunità da sfruttare ma, statene certi, non con l’intenzione di fare beneficenza e di regalare rendimenti.

 

Premio al rischio risicato

 

E qui arriviamo al nocciolo della questione. Torniamo a parlare della chiave di tutto. Il premio al rischio.
Cercherò di banalizzare all’ennesima potenza, vista l’importanza della questione.

Il rendimento aggiuntivo ottenuto investendo il denaro in obbligazioni corporate, è coerente con i rischi che si corrono?

Non dimentichiamo infatti che i rischi su questi bonds sono diversi.
Tanto per cominciare il rischio emittente. Che l’emittente del bond fa default, c’è il concreto rischio di vedersi polverizzato l’investimento.
Poi c’è il rischio sulla volatilità dei corsi. Infatti i bonds corporate hanno un andamento (a livello di quotazioni) che spesso si avvicina al mercato obbligazionario, con una volatilità spesso elevata.
Non possiamo certo dimenticare il rischio tasso. Infatti (notate…) queste emissioni sono a scadenza medio lunga e a tasso fisso. Segno chiaro che l’emittente si aspetta, in futuro, una curva dei tassi che si alzerà e non di poco. Quindi un potenziale affare per l’emittente ma…per il risparmiatore?

 

Spread curva Investment grade: free risk e BBB

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Se prendiamo in considerazione queste curve, potete notare quanto detto prima. Tra la curva dei rendimenti dei bonds con rating AAA e quella dei bonds con rating BBB c’è un differenzaile di rendimento che, secondo me, inizia ad essere molto risicato.
Per farla breve, conviene avere un più alto rischio sul rimborso del capitale, una maggiore volatilità dei corsi e il rischio di trovarsi un bond con tassi in futuro non adeguati, SOLO per qualche centesimo di differenza?
Senza dimenticare un ultima importantissima cosa.
Oggi la percezione del rischio finanziario è tornata a livelli ridicoli: quindi è tornata un grande fiducia sulla solidità di questi emittenti. Ma attenzione, nel momento in cui tornasse l paura e le borse ripartono con una correzione, saranno proprio i bonds corporate che ne pagheranno le conseguenze. Infatti queste obbligazioni, sicuramente, scenderanno di prezzo e, soprattutto, lo spread sopra descritto tenderà ad allargarsi, con un conseguente ulteriore diminuzione del valore del bond.
Io mi fermo qui e lascio a voi fare le dovute considerazioni.
L?unico consiglio che posso darvi è: fate sempre attenzione e ricordatevi che al mondo nessuno dà niente per niente. Soprattutto nel mondo della finanza.

STAY TUNED!

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