CINA: un paese vittima della sua crescita esponenziale
Debito aggregato (totale) indifendibile. Ma i dati a riguardo son contrastanti, ma la realtà è difficile da poter nascondere.
La Cina ha le spalle larghe. Molto larghe. Il suo PIL ormai ha assunto dimensioni impressionanti ed ha un peso specifico sulla crescita globale veramente importante. Una crescita, quella cinese, che continua ad aggirarsi su percentuali notevoli. Siamo sul 6,5% annuo, numeri elevati che però sono necessari per la sostenibilità del modello economico del paese. Un paese che infatti, ha avuto uno sviluppo non così sano, basato soprattutto sul debito.
Queste cose ve lo ho già descritte e spiegate fino alla noia e allora perdonatemi se sarò molto sintetico.
Parlando di debito, avete una minima percezione di quanto ammonti il debito aggregato, quindi totale, cinese? I numeri sono i seguenti. Letti in chiave percentuale rendono molto meglio l’idea e, permettetemi, la drammaticità del fenomeno.
CINA: total debt (debito aggregato)
Debito delle banche? Sostenibile. Debito pubblico? Sostenibile. Debito delle famiglie? Ancora sostenibile (e comunque nella normalità). Ma il debito corporate, signori, è una bomba innescata. 34.000.000.000.000 $, 34 trillioni di USD. (click here) Una cifra assurda che, per essere sostenibile dal mondo corporate cinese, deve essere accompagnata da un PIL fortissimo. Ecco perché la Cina è arrivata a dei compromessi con gli USA, negli ultimi giorni. Non possono permettersi un PIL in forte decrescita perché, altrimenti, il modello economico cinese salta come un tappo di champagne. Ma in questo caso, ci sarebbe nulla da festeggiare perché gli effetti negativi sarebbero percepiti in ogni dove.
Funzionari del ministero delle Finanze cinese hanno detto che Pechino quest’anno potenzierà il proprio stimolo fiscale per sostenere l’economia, concentrandosi su ulteriori tagli alle tasse per le piccole imprese. Secondo gli economisti, il governo potrebbe rendere noti i dettagli di uno stimolo fiscale più consistente nel corso del meeting parlamentare annuale di marzo, che preveda maggiori tagli alle tasse e più spesa su progetti per infrastrutture. (Reuters)
Nel solo 2017, il debito è salito del 17% del PIL. Assurdo. Ed ha raggiunto la fantomatica percentuale del 266%. E il debito corporate ha ormai raggiunto il 170% del PIL.
A questo punto la provocazione è d’obbligo: il debito non è un problema se è gestibile. Vero, il Giappone insegna. Peccato che ci sono delle variabili che possono renderlo sempre più complicato, generando quindi insolvenze a catena. E qui si apre la voragine.
La Cina è un paese che, come trasparenza, non ha mai brillato e quindi diventa difficile poter conoscere con esattezza tutte le dinamiche. Ma parlando di sofferenze bancarie o di NPL, il mistero si infittisce. Essendo così elevato il debito corporate, capite benissimo che il problema non è di poco conto. Se il tasso di NPL è troppo elevato, si genera un problema per il settore bancario non di poco conto. Ma il tasso di NPL è teoricamente sotto controllo. Il sito CEIC ci riporta un tasso NPL difficilmente difendibile. Pensate un po’, 1,8%.
CEIC: China NPL
Ovviamente non ci credo nemmeno se lo vedo, e quindi andiamo oltre. PWC in questo report, ha già una visione ben diversa e a giugno vedeva NPL per la cifra di 1.395 miliardi di USD. Rapportato alla totalità del debito significa un 4%. Se prendiamo solo il mondo corporate, andiamo ad un 6-7%.
CHINA toxic debt
Ma attenzione. Questi sono dati semi ufficiali, è un po’ quello che è uscito al di là della muraglia cinese, ma non rappresenta le provata verità.
Reuters ha provato a fare delle stime più realistiche ed il risultato che ne deriva è altrettanto indifendibile a livello numerico, proprio come il dato iniziale pari a 1,75%. L’analisi Reuters porta ad un ipotetico tasso di NPL pari a 28,1%.
CHINA: NPL stime più o meno ufficiali vs stime decisamente NON ufficiali
Ipotizziamo anche un tasso di NPL inferiore, ma vi rendete conto cosa potrebbe significare sul tessuto bancario ed economico del paese? OK, la Cina ha le spalle larghe, larghissime, ma è più che evidente che Pechino ha fatto il passo più lungo della gamba, che adesso si trova in una situazione di grosso pericolo e di forte disequilibrio (essendo schiava della propria crescita) e rappresenta l’ennesima bomba innescata.Dite che sono troppo pessimista, vero? Avete ragione. E allora vi dico che fintanto che il giocattolino continua a funzionare, tutto andrà avanti. Successivamente qualche problemino in più non si può escludere.
STAY TUNED!
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