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CAMBIA lo scenario: meno risparmio, più inflazione e stipendi non adeguati

Scritto il alle 11:47 da Danilo DT

Meno RISPARMIO, più INFLAZIONE: SALARI non adeguati e FED aggressiva. Anticamera di uno scenario da recessione?

Che la situazione stia cambiando progressivamente non è certo una novità. Quello che sto però vedendo è uno scenario che definirei di “logoramento”. Ovvero, a causa di una molteplicità di fattori, la situazione si sta complicando.
Ieri sera, ho provato a vedere la situazione di quanto gli americani stanno risparmiando in questo ultimo periodo.
Ed analizzare il tasso di risparmio permette di fare una serie di analisi sulla salute e sulle prospettive economiche.
Ragionate un attimo.

Il tasso di risparmio è il rapporto tra risparmi personali e reddito personale disponibile. Quando ovvero si riesce a “mettere da parte”, reddito momentaneamente non speso che quindi sarà disponibile per situazioni future.

Il tasso di risparmio è un indicatore essenziale per tastare il polso della salute di un’economia. Un tasso di risparmio più elevato porta ma maggiori investimenti sui mercati sia azionari che obbligazionari. Un tasso di risparmio più basso, viceversa, suggerisce che le famiglie stanno spendendo di più, hanno meno denaro, investiranno di meno e quindi consumeranno anche di meno a tendere. E se poi c’è un inflazione elevata, la situazione di complica ulteriormente.

Tasso di risparmio: anomalie post Covid

E’ evidente che il Covid ha portato a situazioni anomale. Abbiamo infatti assistito ad un’impennata del tasso di risparmio, risparmio che poi, in fase di ripartenza, si è riversato sui mercati azionari. Successivamente la situazione si è normalizzata per poi stabilizzarsi: dicembre 2021 all’8,2% e poi 6,2% a marzo 2022. Il peggior livello degli ultimi 9 anni. Attenzione però: ad avere un ruolo determinante è proprio il tasso inflazione che erode la capacità di spesa e anche di risparmio, tenuto conto che i salari non si sono adeguati.

Basso tasso di risparmio e inflazione elevata che non viene compensata da stipendi che crescono in modo adeguato: la gente consumerà meno, alcuni beni (vedi carburanti) che sono imprescindibili costringeranno a risparmiare meno e quindi gli effetti anche sui mercati potrebbero essere non indifferenti. E tutto questo avviene proprio ora che la FED sembra voglia vestire l’abito da super falco. Ma in questo contesto cosa comporterà per il consumatore USA?

 

Stasera abbiamo il FOMC. Il mercato oggi sconta un Powell molto aggressivo. Se la FED dovesse sorprendere in positivo non escludo reazioni forti del mercato, con forti ricoperture su tutte le asset class più appesantite. Equity, Bond e Euro. Reazioni di breve termine, ovvio, poi il futuro sarà tutto da scrivere.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
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