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CACs update: cosa c’è da sapere sulle Clausole di Azione Collettiva

Scritto il alle 14:01 da Danilo DT

Cosa succede se sono esercitate? Chi lo decide? Come funzionano le nuove CACs? Ci sarà haircut, rollover e taglio della cedola? E perché si dovrebbe votare a favore?

Già in passato abbiamo spiegato l’argomento, però è corretto riprenderlo proprio perché la situazione delle finanze pubbliche italiche non è proprio splendente. Ci ritroviamo con un rapporto debito PIL imbarazzante, le scuse del Covid sono sempre meno forti e l’Unione Europea col tempo pretenderà un piano di rientro che può essere più o meno invasivo.

L’ipotesi CACs non si può certo escludere anche se resta abbastanza remota visti i soggetti che ne restano interessati. Non troviamo infatti solo piccoli risparmiatori ma anche grandi istituzioni (vedi post QUI pubblicato).

Le CACs (Clausole di Azione Collettiva) sui BTp (Buoni del Tesoro Poliennali) sono nate nel 2013 dall’Unione Europea per regolamentare un’eventuale ristrutturazione del debito sovrano degli Stati. Le CACs prevedono che il nostyro Ministero delle Finanze possa chiedere agli obbligazionisti un HAIRCUT, ovvero di accettare il taglio del valore nominale dei bond, con un’ovvia riduzione del tasso cedolare e magari anche un allungamento delle scadenze. Cose viste per esempio nella ristrutturazione del debito della Grecia.

Possibile anche la richiesta del cambiamento della valuta di ridenominazione, condizione che vedo però ben remota.
Insomma, il Governo, dietro invito di qualcuno sopra di noi, potrebbe chiedere un cambiamento delle condizioni del debito. Si applicano sui titoli con scadenza superiore ai 12 mesi e sui bond emessi dopo il 2013.

Ma come possono essere esercitate?

Affinché tali modifiche siano possibili, è necessario che siano approvate con doppia votazione: dall’assemblea degli obbligazionisti in possesso dei singoli titoli e dell’assemblea composta da tutti gli obbligazionisti in possesso dei titoli oggetto della ristrutturazione.

MA attenzione. Oggi le CACs sono cambiate. Le nuove CACs, dette “single limb”, hanno una caratteristica innovativa: prevedono un’ unica votazione di un’assemblea composta da tutti gli obbligazionisti in possesso dei titoli oggetto di ristrutturazione. Chiaramente ci saranno dei rappresentanti per le varie categorie, dubito che ci sarà un’assemblea con tutti i gli obbligazionisti, ovviamente.

La domanda che tutti si fanno a questo punto è ovvia: ma visto che ci sono delle assemblee che poi devono votare, è mai possibile che si arrivi a dover arrivare ad accettare haircut, rollover (allungamento scadenze), ed un taglio cedolare?

Ovviamente no, se la volontà degli obbligazionisti fosse rispettata. Ma se la scelta diventa non spontanea ma “SPINTANEA”, capite che le cose cambiano. Se per esempio l’UE e la BCE tolgono il sostegno al nostro debito, capite che automaticamente il mercato, la speculazione e le stesse indicazioni dall’alto porterebbero i possessori del bond ad essere “obbligati” ad aderire, altrimenti si potrebbero rischiare conseguenze ben più gravi.

Secondo Bankitalia le nuove CACs servono a «rendere più ordinata un’eventuale ristrutturazione del debito, riducendo i costi connessi con l’incertezza sulle modalità e sui tempi della sua realizzazione». Quindi la stessa Bankitalia lo dice con chiarezza. Ovvio, ricordo che qui parliamo di ITALIA e non di Grecia, il peso specifico per il sistema è molto diverso. Nel bene e nel male.
Dite che la ristrutturazione del nostro debito non potrà mai succedere? Speriamo, nell’interesse di tutti. Però se arriva l’insostenibilità del debito (con tassi che restano alti e difficoltà nel rinnovo delle scadenze) senza il supporto europeo, nulla si può escludere.

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

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4 commenti Commenta
reragno
Scritto il 27 Settembre 2023 at 14:49

anche la Banca d’Italia è venduta alla finanza anglosassone. Uno potrebbe pensare che sia la banca dello stato italiano. Niente di più falso. E’ una banca privata i cui azionisti sono le banche italiane. Voi capite bene che la finanza controlla gli stati e non viceversa. Per forza di cose finiranno male. La colpa è di coloro che negli anni hanno permesso che queste cose potessero succedere. Insomma il cittadino non è tutelato da nessuno. Come dico io che è mondo per ricchi e gli altri che si arrangino

kociss01
Scritto il 28 Settembre 2023 at 11:45

ribadisco il mio commento postato ieri sul POST btp CHI POSSIEDE IL DEBITO PUBBICO ITALIAINO: ecco la risposta sapete cosa bisognerebbe fare (ma serve coraggio e un certa dose di fermezza): se i’europa continua a romperci le P***LE con aumenti di tassi per noi insostenibili e con pretese assurde sul MES e sulla ritrutturazione del debito, L’italia dovrebbe dichiarare una bella MORATORIA SUL DEBITO RIVOLA ALLE BANCHE CENTRALI, ALLE ISTIT FINANZIARIE ESTERE E AI NON RESIDENTI, FATTO SALVO SOLO I CITTADINI ITALIANI RESIDENTI E LE NS BANCHE. CI TOGLIEREMMO DI MEZZO UN BEL (30+27,4+14,2) =71.6% DEL NS DEBITO PUBBLICO CHE CORRISPONDEREBBE A 2800 MLD AL 71,6% = 2004.8 MLD DI DEBITO IN MENO vedrete che cosi’ si metterebbero tutti in riga e se rivogliono indietro i soldi prestati si mettono in fila…. BASTA REGALI ALLA FINANZA INTERNAZIONALE DAI CITTADINI ITALIANI

kociss01
Scritto il 28 Settembre 2023 at 11:49

reragno@finanzaonline,

E’ PROPRIO QUESTO IL PROBLEMA LA FINANZA CONTROLLANO GLI STATI COI RATING ADDOMESTICATI pro domo loro , clausole capestro es CAC, MES ed altre porcherie , le leggi dello stato sono bypassate da queste “pseudo leggi ” a livello superiore che chiaramente sono pensate e promulgate ascapito dei “poveri cittadini ” che rimarranno con un pugno di mosche in mano

kociss01
Scritto il 28 Settembre 2023 at 14:21

vi chiede un parere nel testo vi e’ scritto: Le CACs (Clausole di Azione Collettiva) sui BTp (Buoni del Tesoro Poliennali) da qui si deduce che i CCT SONO ESCLUSI????

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