BTP Italia, ennesimo successo. La grande riscossa di Italia e Spagna

Scritto il alle 09:00 da Danilo DT

Ieri mattina, in un’intervista telefonica Maria Cannata rispondeva al giornalista: “qual è lo spread ideale? Beh ovvio, sarebbe zero!”.

Ovviamente la Cannata ha risposto in modo provocatorio, ci mancherebbe, ma il mercato sembra proprio dare ai nostri titoli di stato una fiducia incredibile.
Guardate l’asta di ieri sui BTP Italia. Cedola minima garantita reale dell’1,65%, titolo indicizzato all’inflazione italiana (Indice dei prezzi al consumo senza tabacchi), con cedole semestrali con pagamento del recupero dell’inflazione maturata nel semestre, più bonus pari allo 0,4% lordo come premio fedeltà corrisposto per chi ha acquistato il titolo durante il collocamento e lo detiene fino alla scadenza (23 aprile 2020).

Ok, oggi i tassi sono bassissimi, quindi ci può stare anche un buon successo dell’offerta, vista anche la cedola minima e l’indicizzazione “reale”.
Ma pensare che il primo giorno si sia raggiunto un importo richiesto pari a 6.72 miliardi di Euro e SOLO per la clientela retail (gli istituzionali entreranno in scena giovedì) direi che è sorprendente. Ma a dire il vero, è TUTTO il mercato dei governativi periferici assolutamente sorprendente. Guardate qui come sono andate le “edizioni” precedenti del BTP Italia.

Ma l’euforia oggi non è solo sui BTP Italia. Prendiamo ad esempio il titoli di stato italiano a 5 anni, mettiamolo su un grafico con il paritetico spagnolo e proviamo a confrontare il tutto con il pari durata emesso dalla FED.
Ovviamente sono bond che “subiscono” economie e banche centrali differenti. Ma è anche vero che la storia insegna che chi comanda anche sui tassi è sempre la curva USA: Cosa è sorprendente? Che a 5 anni rende di più un bond USA governativo che non un 5 anni emesso da Italia o Spagna.
Mettiamola così, siamo diventati un “porto sicuro” e non lo sapevamo!

Ma andiamo anche oltre. Prendiamo questa volta i titoli a scadenza 10 anni aggiungendo anche altri emittenti. Come potete vedere, dopo tanti anni passati in divergenza, e quasi da emarginati, Italia e Spagna si riprendono dalle difficoltà e si raivvicinano ai vecchi compagni di viaggio.
MA sarà vera gloria? Questo recupero è meritato? E soprattutto, durerà?

E’ palese il fatto che sia figlio NON della qualità degli emittenti (vista la situazione macroeconomica fortemente logorata di Roma e Madrid) ma di politica monetaria (virtuale per quanto riguarda la FED, ma molto reale se parliamo di BoE, BoJ e FED), di flussi finanziari in movimento e di una fame di rendimento che non si vedeva da anni. Qui sotto troverete una slides con le vecchie emissioni dei BTP Italia. Oggi sono ricercatissimi. Il Tesoro ne approfitta e ne emetterà a valanga. Male che vada sarà un’ottima occasione per tenere basso il costo del nostro debito. Ma non dimenticate mai che è matematicamente impossibile che TUTTI ci possano guadagnare.

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Danilo DT

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19 commenti Commenta
kry
Scritto il 15 Aprile 2014 at 09:25

Diciamo che la Cannata tira fuori i maroni e con quel poco d’orgoglio italiano che rimane ( e sarebbe ora vista l’aria fritta che tutti gli altri vendono) avrebbe potuto riepondere in maniera più realista con un non meno di 50 come per la francia. Infine ammettiamo che non è che non sapessimo di essere un porto sicuro, sono gli altri che lo sono meno e congratuliamoci col ritenerci a questo punto non meno sfigati degli altri. Non è vera gloria ed era prima che era immeritato e non durerà come del resto tutte le cose poi si sa quando si tratta si safe haven il dollaro per quanto marcio sia e magari anche più degli altri sarà l’ultimo a cadere e a questo punto non resta che cavalcare l’onda e saper scendere prima d’infrangersi sugli scogli. Forza Danilo tira fuori anche tu un pochino d’orgoglio nazionale che non guasta tuttalpiù vorrà dire che raccontiamo meno palle degli altri. Ciao.

Scritto il 15 Aprile 2014 at 09:38

kry@finanza,

BEh, diciamo che ne parlo da giorni…. Non hai visto tutti i post sui BTP delle utliem settimane?

kry
Scritto il 15 Aprile 2014 at 10:30

Danilo DT,

Diciamo che li ho letti e visto giustamente da parte tua molto equilibrio trattandosi d’investimento. Forse troppo equlibrato, non noto sbilanciamenti per esempio lo ritienieni corretto 160 1talia con 45/50 francia. Io no, forse tu si e ci mancherebbe si possono avere differenze d’opinione solo che nei post io vedo che dici di porre attenzione nei riguardi dei nostri titoli mentre per gli altri non noto la stessa preoccupazione. Probabilmente mi sbaglio e fare tutti come ha risposto la Cannata non serve ma ogni tanto una risposta comunque equilibrata e fuori dal coro non credo che guasti, anzi forse ci fa crescere un pò d’autostima che dalle nostre parti mi sembra manchi parecchio. Ciao e buona giornata.

Scritto il 15 Aprile 2014 at 10:55

Io l’ho detto in tempi “non sospetti”. Lo spread giusto secondo me , valutando tutte le condizioni economiche, sarebbe 200 BP. Ma con la BCE che dirige le emozioni e con l’appetito al rischi di oggi, 200 sembra tanto….
In realtà invece non lo è.
Devo sbilanciarmi?
Ci torneremo presto MA….non dimenticate che lo spread è importante ma cosa conta verametne è la CURVA DEI TASSI

gilles27
Scritto il 15 Aprile 2014 at 10:56

Danilo DT,

….per dirla come quel tale che ha sempre fatto bene sia nel bene che nel male:

“ci sforziamo semplicemente di essere timorosi quando gli altri sono avidi e di essere avidi solo q :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: uando gli altri sono timorosi.”

gilles27
Scritto il 15 Aprile 2014 at 10:57

…“ci sforziamo semplicemente di essere timorosi quando gli altri sono avidi e di essere avidi solo quando gli altri sono timorosi.”

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

gnutim
Scritto il 15 Aprile 2014 at 11:01

comunque non ha molto senso parlare di spread, facciamo solo il gioco di monti e compagnia.

Bisognerebbe parlare maggiormente di rendimenti in valore assoluto, evidenziando per esempio che il btp decennale rende meno di quando nel 2005 avevano raggiunto il minimo di rendimento dalla nascita dell’euro, peccato che avevamo un pil di 500 miliardi superiore e un debito di 100/pil e non di 133/pil come adesso. Inoltre il pil cresceva del 2% annuo contro l’attuale recessione. C’è un senso?

gnutim
Scritto il 15 Aprile 2014 at 11:03

gnutim@finanza,

Scritto il 15 Aprile 2014 at 12:10

gnutim@finanza,

esatto……

draziz
Scritto il 15 Aprile 2014 at 13:21

Danilo DT,

…e supponiamo di avere a disposizione i risparmi di una vita di lavoro e che siano 100.000 Euro (magari…)
Voi comprereste dei BTP? Rendimento lordo 1.65% (pari a 1.650 Euro)? Togliete le commissioni, togliete l’imposta di bollo, togliete i costi del conto titoli…
mmmmm… briscola! che investrimento… non vedo l’ora…
Con l’emittente che ha già fatto sapere di averli equiparati ad altri strumenti finanziari in quanto a rischio di possibile mancato (o con scadenza riprogrammata) rimborso…
Qualcuno di voi ha forse acquistato dei “fantastici” titoli greci nei giorni scorsi?
Magari spagnoli…? Fermi, fermi, non correte, ci sono titoli per tutti…
Un tale che bisognerebbe riempire di calci un c…lo ha firmato il fiscal compact per conto nostro, cioè ci ha obbligati a pagare per debiti fatti da altri, con la scusa che lo spread ci stava massacrando e che il debito pubblico era fuori controllo…
Non eravamo ancora ai “mitici” 2.000 miliardi…
Oggi siamo a oltre 2.100 miliardi, il carico fiscale della “nuova esilarante promessa” della politica italiana ci porterà 44 miliardi di tasse in più nei prossimi 5 anni…
Ma se lo spread diminuisce non devono diminuire anche i problemi (così dicevano…)?
Serietà dell’emittente? Produttività? Qualità della spesa? Crescita econo… che?

“Houston, abbiamo un problema…”
Abbiamo scoperto il rapporto tra l’aumento degli indici di Borsa ed il QI del “parco buoi”:
sono inversamente proporzionali…

Lukas
Scritto il 15 Aprile 2014 at 22:06

personalmente credo che i tassi sui bond dei paesi periferici e non ….piu’ che il rischio del paese emittente….esprimano e riflettono ormai prospettive di crescita economica sempre meno esaltanti….quindi il fenomeno è da guardarsi tutt’altro che con favore 😐

PORTELLO
Scritto il 16 Aprile 2014 at 09:20

io li utilizzerei come “parcheggio”
e’ vero che il rendimento e’ di stralunga inferiore rispetto a 3-4 anni fa…ma ripeto come parcheggio e anche per proteggere in caso da tasse su successioni, etc nn son male

kry
Scritto il 16 Aprile 2014 at 10:26

PORTELLO,

Io invece opterei per il btpi 41 così evito il cac.

PORTELLO
Scritto il 16 Aprile 2014 at 14:36

giusto!
grazie Kri

pecunia
Scritto il 16 Aprile 2014 at 15:19

PORTELLO:
io li utilizzerei come “parcheggio”
e’ vero che il rendimento e’ di stralunga inferiore rispetto a 3-4 anni fa…ma ripeto come parcheggio e anche per proteggere in caso da tasse su successioni, etc nn son male

io ho agito proprio pensandola come tu hai scritto…. parcheggio. al presente

Io invece opterei per il btpi 41 così evito il cac.

scusa Kry ma puoi specificare . grazie.

Scritto il 16 Aprile 2014 at 15:22

Il CAC al momento mi sembra cmq remoto….

pecunia
Scritto il 16 Aprile 2014 at 15:30

Danilo DT:
Il CAC al momento mi sembra cmq remoto….

buondì DT! bel post. grazie.

mi fa piacere sapere che il CAC al momento sembra remoto :))

kry
Scritto il 16 Aprile 2014 at 15:33

pecunia@finanza,

Qui ci sono persone più preparate di me per la risposta. Allora Portello parla di parcheggiare liquidità e nomina il nuovo btpitalia. Io invece ho nominato la scadenza 41 perchè è stata emessa prima del gennaio 2014 dove va ricordato che in caso di defult anche parziale tutti i nuovi titoli sono soggetti alle norme C.a.c. ed il 41 rende anche di più e da possibilità anche di trading ( risposta in modo semplice ed elementare). Premetto che io non lo possiedo anche perchè non ho il dossier titoli e come già detto stamane in altro post l’investimento migliore è investire nel rendere l’abitazione energeticamente autosufficiente e se sono fortunato forse riesco a comprare un impianto fotovoltaico da 3-4,5Kw.

kry
Scritto il 16 Aprile 2014 at 15:42

Danilo DT:
Il CAC al momento mi sembra cmq remoto….

Sappiamo almeno l’unico valido motivo del perchè c’è la fed.

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