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BORSA USA: ATTESE ai livelli del 2000. La sfida si gioca nelle prossime due settimane
Momenti fondamentali per la politica di Trump. Dopo lo schiaffone ricevuto per l’abolizione della Obamacare, Trump dovrà affrontare le nuove ed importantissime sfide. Secondo alcune saranno ancora più dure, secondo altri invece il peggio era proprio l’approvazione dell’Obamacare. L’unica certezza è che il mercato non vuole di certo ritrovarsi un nuovo stop con la Trumponomics.
E Donald Trump, che non è stupido, gioca d’anticipo ed addirittura sembra voler accelerare il processo di approvazione delle riforme fiscali.
Appena possibile si vuole partire con i piani per le infrastrutture, facendo viaggiare di pari passo la cosiddetta “tax reform”. Per poi andare a riprendere proprio l’Obamacare, cercando quindi ancora il successo a tutto tondo. Ma attenzione: il 28 aprile scade la Continuing Resolution, ovvero quella deroga che ha permesso di finanziare l’attività governativa in assenza di un budget approvato. E se ci sono stati scontri per l’Obamacare, non credo che questa sia una passeggiata per Trump.
Quindi massima allerta agli accadimenti politici USA nelle prossime due settimane, che saranno determinanti per tutto il futuro della politica USA.
Ma questo, ovviamente, il mercato non lo percepisce e continua per la sua strada. La volatilità resta molto compressa, il rischio percepito resta quindi minimo e l’euforia resta alle stelle.
Il contesto, come sapete è molto originale ed unico nel suo genere. Ed è quindi difficile fare paragoni col passato, ma permettetemi un’analisi quantomeno curiosa.
Si tratta di un indice di aspettative sull’andamento della borsa USA.
Tramite interviste e sondaggi, viene chiesto ai risparmiatori se si aspettano nei prossimi 12 mesi. La percentuale di coloro che si aspettano un rialzo è pari solo a quella vista nel 2000, in piena bolla internet.
Il tutto proprio quando la fiducia dei consumatori USA tocca le stelle, in parallelo con il trend dello SP500.
Consumer confidence jumped in March to the highest level in more than 16 years, as Americans grew increasingly upbeat about both present and future conditions, according to a report Tuesday from the New York-based Conference Board. (BBG)
Dite che c’è troppa euforia? Vero ma ricordate, il contesto di mercato in cui ci troviamo è unico nel suo genere e, ripeto, saranno i prossimi 15 giorni a dirmi molto di più sul futuro. Anche se certe statistiche lasciano comunque con l’amaro in bocca a prescindere.
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<font><font>paolo41</font></font>,
Quant’è la cifra a rischio subprime nel settore auto?Grazie
e intanto il pil USA continua a viaggiare: prima o poi si fermerà, si, ma quando?
in questo contesto, piuttosto delicato e complicato, avrebbe senso investire a medio e lungo termine, su tbond a 10 e 30 anni? meglio pic o pac nel caso? molte grazie
fonte: i miei amici USA !!!
prevale l’euforia nella maggior parte dei consumatori, la gente compra, fa debito e ben sappiamo che i consumi sono la % più importante del PIL americano (circa il 70%); però è diminuita la partecipazione al mondo del lavoro e c’è un gran numero di “scoraggiati”, in altre parole ci sono evidenti contraddizioni; per esempio leggevo ieri di “subprime” nel mercato auto che hanno raggiunto livelli preoccupanti, può essere un segnale non determinante ma se diminuiscono le vendite di auto che sono uno dei settori a più valore aggiunto non va tanto bene. In contrasto GM e Ford hanno annunciato nuovi investimenti nel Michigan che ….. potrebbero riferirsi all’introduzione di nuovi modelli completi (non i soliti Model Year).
In conclusione non è che i miei amici USA abbiano espresso commenti euforici !!!!!