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WALL STREET: COT Report e la ben nota lateralità a 2000 punti
GUEST POST – Ormai è un dato di fatto. I 2000 punti dello SP500 sono un’area di lateralità fortissima per la borsa USA. Ma anche i nostri mercati sembrano seguire la stessa strada. Analisi dei dati del CFTC secondo la personale visione di Lukas.
Cari amici, nella settimana appena trascorsa, i mercati finanziari Usa, grazie soprattutto alla ritrovata forza del dollaro, dopo mesi di evidenti divergenze, hanno probabilmente dato il via ad un processo di sano riequilibrio con le tendenze ancora molto deboli ed incerte che si registrano nell’economia e sui mercati finanziari del vecchio continente.
Lo scenario intermarket ha, infatti, registrato, sul piano valutario, un nuovo apprezzamento dell’1,1 % del dollar index che ha favorito la discesa ulteriore del rapporto di cambio EURUSD, giunto ormai sotto quota 1,27. Vigore della valuta Usa che, questa settimana, ha favorito la ripresa, in termini reali, anche delle quotazioni delle commodities, apprezzatesi dello 0,8 %. Nonostante l’apprezzamento di quest’ultima ottava, evidenzio, tuttavia, che le commodities, negli ultimi 2 anni, hanno registrato uno storno, in termini reali, di oltre il 12 % , che testimonia, in maniera molto evidente, della concomitante debole crescita dell’economia reale. Crescita debole che trova peraltro riscontro anche nei rendimenti che si registrano nel mercato obbligazionario. Il bond decennale Usa, ha segnato, questa settimana, un tasso del 2,53 %, ossia 5 bps in meno di sette giorni orsono, e ben 50 bps in meno del tasso segnato all’ inizio dell’anno. Il bund tedesco, invece, è addirittura ritornato sotto l’1%, a quota 0,97 %, in calo di ben 7 bps rispetto alla scorsa settimana, ed il suo rendimento è ormai pari alla metà di quello che si registrava all’inizio del 2014. I mercati azionari europei, invece, proseguono, ormai da mesi, nella loro tendenza laterale ed interlocutoria, priva di un apprezzabile “ effetto momentum “. Tendenza laterale a cui sembrano avviarsi anche i mercati azionari Usa. Il nostro benchmark azionario di riferimento, l’S&P 500, questa settimana, ha registrato, infatti, uno storno dell’1,37 %, che ha riportato le sue quotazioni al di sotto di quota 2000 punti. Evidenzio che dopo tale storno, il nostro benchmark, negli ultimi 2 mesi, registra un incremento di appena lo 0, 2 %, che segnala, a mio avviso, anche per esso, l’entrata, forse ufficiale, nel trend laterale.
Dopo tale premessa, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options
su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 37.950
Large Traders : + 10.806
Small Traders : + 27.144
Si conferma, quindi, la configurazione generale del mercato dei derivati azionari Usa, affermatasi negli ultimi mesi. Le movimentazioni settimanali, pari a ben 15.636 contratti, palesano tuttavia un crescente nervosismo da parte degli operatori. In particolare, i Large Traders, confermando tutte i loro dubbi ed incertezze recenti, dopo una sola settimana, sembrano voler nuovamente ritornare sui propri passi, e cedono ben 15.636 contratti long, ritornando alla precaria ed esigua posizione Net Long precedente. Gli Small Traders, invece, sinistramente, si mostrano più fiduciosi delle precedenti settimane, ed acquistano 5.097 contratti long, riportando la loro abituale posizione Net Long a livelli più in linea con la loro media storica. I Commercial Traders, infine, come spesso accade nelle fasi di storno, fanno incetta dei restanti 10.539 contratti long e riducono di conseguenza l’entità della loro abituale posizione di copertura Net short. L’evidenziato crescente nervosismo degli operatori, sembra dar credito all’ipotesi, da noi già avanzata nelle scorse settimane, di un mutamento di trend, da rialzista a laterale anche per i listini azionari Usa. Lo storno delle quotazioni azionarie della scorsa ottava, che potrebbe forse proseguire, ma che non si trasformerà, al momento, in una marcata correzione, potrebbe pertanto rappresentare il passo d’ingresso ufficiale nel nuovo trend interlocutorio, che come sempre sarà molto difficile da tradare, e che si spera non duri per molto tempo.
Vision, dunque, laterale, che, come ormai sapete, tenterò di tradare con il mio originale metodo di stock picking condotto sul listino azionario italiano, che si propone di sfruttare l’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, individuato in pregevoli ricerche, presente in tutti mercati finanziari, ed i cui presupposti scientifici sono esposti nel mio nuovo sito http://longtermmomentum.wordpress.com/ . Stock picking, effettuato a seguito di un preliminare check-up di borsa italiana, che evidenzia, anche dopo quest’ultima settimana, un andamento sostanzialmente laterale, che dura ormai da quasi 6 mesi, privo di un apprezzabile effetto “ momentum “. Il nostro benchmark azionario di riferimento, costituito dal Ftse all Share, registra, infatti, un incremento annuale dell’ 8,6 %, conseguito interamente nei primi 3 mesi dell’anno. Il mio portafoglio, denominato “ Azioni Italia – LTM “, registra, invece, una performance annua del 19 %, conseguita anch’essa nei primi mesi dell’anno, che ci dà comunque piena conferma dell’esistenza, anche sul mercato azionario italiano, dell’effetto “ momentum “ evidenziato dagli studi scientifici dei professori Jegadeesh e Titman. Questa settimana, in perfetta sintonia con la mia vision generale circa le prospettive dei mercati azionari, riposiziono solo parzialmente il mio portafoglio, riducendo del 20 % la componente short dello stesso. Vi ringrazio, come sempre, per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore una nuova proficua settimana di trading .
Lukas