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BLACK BLOCK: i martiri di Milano
Scritto il 5 Maggio 2015 alle 01:02 da
Eccoli qui, i martiri di Milano, come qualcuno su twitter li ha sarcasticamente battezzati.
Sono la feccia della società moderna, gli escrementi prodotti da quello che NOI stessi abbiamo costruito. Dobbiamo esserne coscienti. E allo stesso tempo dobbiamo renderci conto che la società è finita e occorre intervenire.
Mi spiace, ma in questi casi deve essere ripristinata la tolleranza zero.
I pareri saranno discordi, ognuno giustamente la penserà a suo modo. Ma proprio non riesco a pensare a nulla che non abbia a che fare con una repressione violenta di queste frange che non sono di protesta ma di violenza fine a se stessa.
Scusate lo sfogo.
(Cliccate suo video per vedere la fantastica intervista con profonde basi sociali di questo fenomeno di ragazzo, martire del XXI secolo).
4 commenti Commenta
davi75
Scritto il 5 Maggio 2015 at 09:28
Purtroppo questi movimenti di protesta hanno radici profonde in alcune frange di persone nate nei centri sociali che si credono la reincarnazione dei sessantottini…
L’ultima evoluzione, vista anche a Genova in occasione del G8, pensa che la protesta contro qualcosa si debba fare solo ed sclusivamente distruggendo e “facendo bordello”.
Quel ragazzo non sapeva neanche per cosa si manifestasse.
Tutto questo è il frutto della nostra società e della mancanza di educazione… se fosse stato mio figlio gli avrei dato tante di quelle mazzate…
D’accordo sulla tolleranza zero, poi però ci sono i soliti falsi buonisti e demagoghi che vanno in televisione a dire che la Polizia ed i Carabinieri sono barbari.
Avrebbero dovuto catturare quella gente e pignorare i loro beni e quelli delle loro famiglie a copertura dei danni causati, un primo passo verso la comprensione di quanto fatto nella follia più totale della manifestazione.
kry
Scritto il 5 Maggio 2015 at 09:56
” Avrebbero dovuto catturare quella gente e pignorare i loro beni e quelli delle loro famiglie a copertura dei danni causati … ” Gran parte del problema sta proprio nella famiglia che non c’è. Andrebbero condannati a pulire e ricostruire quanto distrutto oltre che iniziare a edificare nuove prigioni , imparerebbero un lavoro e vista la certezza della pena durante l’ozio penserebbero ad altro che non sia il fracassare.
giorgiocabi
Scritto il 5 Maggio 2015 at 19:45
io sono del parere che li hanno lasciati fare appositamente, tendo sempre a pensarla fuori dal coro(forse una deformazione professionale dovuta al trading) ma per me i lorsignori che hanno organizzato questo pandemonio (che non sono di certo il ragazzo che neanche sapeva di che stava protestando )hanno raggiunto il loro scopo perfettamente,ossia fare baccano e spostare il problema sui ragazzi bene con una nocciolina al posto del cervello,per distogliere le ragioni vere e sacrosante della protesta e coprire quella vergogna che si chiama Expo,nonché italy cum nonchè dati macro(quelli veri e obbiettivi)che inchiodano l’operato anticostituzionale dell’inciucium postspread…..
tolleranza zero si ….ma contro chi ci governa perché sono i veri responsabili di tutto,i blakblok sono solo marionette mosse dall’alto
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Hai perfettamente ragione e siamo in molti stufi marci della violenza gratuita che pare oramai dovuta in occasione di manifestazioni e addirittura eventi sportivi di un certo sport…
Il tutto, a mio avviso, si inquadra nella cultura smodata dell’ego costruita a vantaggio del mercato dei consumi: consumi quindi esisti.
Oggi che la crisi impedisce questa possibilità la reazione per rendersi visibile si manifesta anche in questo modo.
Manca una vera cultura del benessere collettivo e del suo perseguimento.
Lo si vede nei continui scandali della politica e di chi detiene il potere, ostentatamente per fini personali.
I figli di papà che si mescolano per rompere e godere dell’impunità dopo la violenza?
Il risultato di famiglie inesistenti, quindi di una società fallita come hai ben detto, e di pochi calci in kulo da somministrare di tanto in tanto con l’educazione.
Il discorso è lungo, ma in sintesi potrei dire che mancano le galere e la voglia di applicare leggi e sani principi di diritto universale.
Si continui pure a fare accademia a spese altrui, buonismo gratuito a spese dei più deboli, questi sono i risultati.