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BCE: taglio tassi possibile. Ma che cambia? Il caso Portogallo e Cipro

Scritto il alle 09:40 da Danilo DT

LTRO alle porte? Sostegno alle banche in crisi? Tutto può essere, ma al mercato interessa la news su cui speculare. Crisi: il caso del Portogallo e di Cipro

Mercoledì ci sarà un nuovo incontro BCE. E da più parti si legge di possibili nuovi interventi espansivi. Taglio dei tassi? Probabile, anche se si tratta soprattutto di immagine, in quanto dubito possa avere grossa efficacia. Magari da 1 a 0.75%.
E poi? E poi magari qualche indiscrezione, qualche parola di conforto. Si, perché è proprio questo che vogliono i mercati: cibo per la speculazione. Immaginatevi se per esempio venisse annunciato tra le righe un nuovo LTRO oppure un intervento di diverso tipo atto a cercare crescita economica e unione bancaria. O ancora un sostegno straordinario al sistema bancario spagnolo oppure al “dimenticato” (perché non se ne parla più) Portogallo. Certo, magari nulla di concreto nel breve, ma basta l’annuncio per creare parabole rialziste anche se di breve periodo.
Ormai questo è il mercato. E la finanza si ciba di tutto questo fumo.

Un esempio su tutti lo vediamo tutti i giorni e, come ho già detto diverse volte in passato, è sintomatico di questa crisi e su come si muove la speculazione.
Provate a guardare il grafico di un titolo che è il benchmark del Portogallo a 5 anni.
Dai massimi di rendimento visti a fine gennaio , con un tasso che sfiorata il 22% (!!!) oggi il rendimento del Bonos di Lisbona è sceso al (pur sempre elevato) 13.28%.
Domanda: come mai? Il Portogallo si sta riprendendo? Negativo. Non esiste secondo me un perché, se non che il mercato già “specula” sul fatto che il Portogallo sarà costretto a richiedere sostegno alla stessa BCE. Cosa che poi è avvenuta proprio nelle ultime ore.

La quarta missione della troika in Portogallo si è conclusa positivamente, aprendo la strada a una nuova iniezione di aiuti da 4 miliardi di euro nell’economia del Paese lusitano. (…) Sempre in giornata è arrivato l’annuncio che lo stato portoghese verserà 6,65 miliardi di capitale alle banche private Bcp e Bpi e alla pubblica Cgd affinché tali istituti possano rispettare i requisiti di capitalizzazione stabiliti dall’autorità bancaria europea (Eba). (Source)

Il bond portoghese a 5 anni


Sarebbero sempre e solo alcuni raggi di luce in un tunnel da cui bisogna assolutamente trovare delle vie di fuga. Che devono essere però strutturali. Non bastano infatti un pugno di parole a risolvere la crisi. Scusate la banalità.

PS: intanto una vecchia conoscenza (nel senso che ne avevamo già parlato) conferma in modo deciso i suoi problemi. Si tratta di Cipro. Affogata anche lei dal debito, e non solo pubblico.

Il contagio greco colpisce Nicosia. Cipro potrebbe chiedere accesso a un piano di aiuti internazionale per alleviare l’impatto della crisi del sistema bancario greco su un’economia entrata in recessione già da un anno. Lo ha affermato Panicos Demetriades, il presidente della Banca centrale del paese, che fa parte del gruppo dei 17 paesi dell’Eurozona, in un’intervista al Financial Times. (Source)

Era abbastanza ovvio attendersi il rischio default di Nicosia. L’impatto subito dallo swap  e dal fallimento di Atene è stato un colpo durissimo. Speriamo che gli interventi promessi vadano non solo a “limitare” questa crisi ma soprattutto a fare “firewall”.

CDS di Cipro e Portogallo

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DT

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1 commento Commenta
maurobs
Scritto il 5 Giugno 2012 at 10:44

certo che da un PM che si chiama Panicos….è dura trovare messaggi tranquillizzanti :mrgreen: :mrgreen:

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