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ALERT: PETROLIO, ormai è panic selling (ma occhio agli estremi)

Scritto il alle 10:20 da Danilo DT

petrolio-analisi-prezzi-quotazione-grafico-futureOgni scusa è buona per far continuare a scendere il prezzo di Brent e WTI.
Il rallentamento globale, la pressione dell’OPEC, il Dollaro USA, l’arrivo dell’IRAN sul mercato, le esportazioni del WTI, insomma ci sono tante motivazioni che sono anche condivisibili. Ma come sempre poi, la speculazione accelera drasticamente i movimenti dell’oro nero.
Il grafico del WTI è impietoso. Vengono i brividi guardando i massimi raggiunti nel 2008 (area 140 $ al barile) raffrontati ai valori attuali.

Grafico WTI lungo termine

grafico-petrolio-lungo-termine-wti-2016I minimi in area 40 $ sono già stati polverizzati ed ora il grafico tende a valutazioni ben peggiori. Ma saranno realistiche?
Il primo livello a cui si dovrebbe tendere è quota 19.44$. Impossibile? Per Morgan Stanley questo target è tutt’altro che utopico.

A rapid appreciation of the U.S. dollar may send Brent oil to as low as $20 a barrel, according to Morgan Stanley.
Oil is particularly leveraged to the dollar and may fall between 10 to 25 percent if the currency gains 5 percent, Morgan Stanley analysts including Adam Longson said in a research note dated Jan. 11. A global glut may have pushed oil prices under $60 a barrel, but the difference between $35 and $55 is primarily the U.S. dollar, according to the report. “Given the continued U.S. dollar appreciation, $20-$25 oil price scenarios are possible simply due to currency,” the analysts wrote in the report. “The U.S. dollar and non-fundamental factors continue to drive oil prices.” (Source)

Quindi per MS, per ogni 5% guadagnato dall’USD c’è il rischio di un’ulteriore debacle tra il 10 ed il 25%. Un ragionamento quasi di tipo matematico e che mi sembra un pochino relativistico. Ma si sa, quando i mercati prendono certe direzioni, in molti iniziano a cercare giustificazioni ed iniziano a sparare target a raffica. La storia è piena di episodi simili (ovviamente poi smentiti dalla realtà anche in modo violento).

Ma torniamo al grafico. Dopo il target in area 20$ c’è un ultimo gradino, ovvero quota 11.22$. Siamo all’assurdo? Livelli impossibili? Premessa: NULLA è impossibile sui mercati quindi non illudiamoci troppo, tanto che un’altra grande banca (Standard Chartered) mira proprio a questi target.

Analysts at Barclays, Macquarie, Bank of America Merrill Lynch, Standard Chartered and Societe Generale all cut their 2016 oil price forecasts on Monday, with StanChart taking the most negative view. “We think prices could fall as low as $10/bbl before most of the money managers in the market conceded that matters had gone too far,” StanChart wrote. (Source)

I fondamentali, per carità, non lasciano presagire a nulla di buono. I Dipartimento dell’Energia di Washington stima un calo della produzione negli USA, quindi si va a conferma di un quadro di mercato molto freddo sull’oro nero.
E di certo il comportamento dell’OPEC non aiuta…

PETROLIO-OIL-OPEC-OUTPUT
Resta però interessante un fatto. Guardate la curva dei prezzi future per il petrolio. Cosa notate? A parte un evidente contango, ma la cosa anomala è l’estrema distanza del costo dei contratti da qui ad un solo anno. La curva appare molto “impennata” e questo volge a favore del petrolio.

WTi-curva-future-2016-contango
Questo non è certo un segnale di prossima inversione, ma va solo a testimoniare che sul mercato non tutti la pensano allo stesso modo. Che senso avrebbe pagare 37$ un contratto future scadenza agosto 2016, se ci si aspetta un prezzo pari a 20$ o addirittura a 10$?

MORALE:  Navigare a vista. Mare in burrasca. Entrare oggi e fare performance è solo più una questione di fortuna…

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Danilo DT

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9 commenti Commenta
kry
Scritto il 12 Gennaio 2016 at 11:36

A me sembra che qualsiasi grafico si guardi con data a partire dal ’97 alla fine siano tutti uguali. ( Pil , baltic , borse e relative azioni … )
Sarà per merito del Multinazionalismo opss volevo dire globalizzazione (2000) e circolazione del € (2002)?

paolo41
Scritto il 12 Gennaio 2016 at 12:07

Su invito dei sauditi sarà tenuta una riunione straordinaria OPEC a marzo in anticipo alla riunione programmata per Giugno.

Scritto il 12 Gennaio 2016 at 12:33

kry@finanza,

Eh… lo sto dicendo da mo’!!! Unidirezionalità del mercato non casuale

Scritto il 12 Gennaio 2016 at 12:34

paolo41,

Non casuale… e di certo non per pompare ancora più petrolio. Inizia ad arrivare una difesa dei prezzi?

paolo41
Scritto il 12 Gennaio 2016 at 14:20

Danilo DT,

penso di sì, i bilanci stanno andando a rotoli !!!!!

pecunia
Scritto il 12 Gennaio 2016 at 17:24

il attesa della riunione di marzo, godiamoci:
https://www.youtube.com/watch?v=U16Xg_rQZkA

scusa DT il fuori tema 🙂

Scritto il 12 Gennaio 2016 at 21:01

pe­cu­nia@fi­nan­za,
Figurati… grande amarezza… RIP Duca Bianco….

kry
Scritto il 13 Gennaio 2016 at 09:47

Ciao Danilo , guardando puramente l’aspetto economico e di conseguenza finanziario bisognerebbe guardare più al rame che al petrolio. Ricordavi spesso come la cina sia stato per anni un grosso importatore e che questo metallo è essenziale a livello industriale. I cinesi per molto tempo l’hanno usato come collaterale per ottenere prestiti. Noto che da qualche giorno la quotazione è sotto i 2$ e questo mi porta a pensare che i problemi non possano che aumentare anche per i paesi esportatori come il cile.
Il rame e il petrolio sono materiali che scottano solo che il petrolio andrebbe visto al di là della semplice quotazione essendo una materia da cui dipende il nostro vivere quotidiano e per questo in futuro saremo sempre più condizionati dal suo andamento.

Scritto il 13 Gennaio 2016 at 11:13

kry@finanza,

Sono d’accordo con te e puoi immaginare quanto conti il rame per uno come me che segue l’intermarket. Il mix esplosivo è però economia reale e finanza. E in questo momento quello che più muove è il secondo aspetto, tra coperture, chiusure conttratti per deleveraging, risk off ecc ecc

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