Dubai e Grecia salvi: avanti il prossimo

Scritto il alle 15:32 da Danilo DT

Dopo tante parole, tante supposizioni e tanti timori, ormai è definitivo. La Grecia non fallirà. Certo, nulla di nuovo sotto il sole. Su queste pagine, da sempre, abbiamo ipotizzato il salvataggio della Grecia e mai abbiamo messo in discussione l’ipotesi fallimento. Troppo grandi gli interessi, potenzialmente troppo destabilizzanti gli effetti, e non drasticamente enormi le dimensioni dell’economia greca, il che rende più agevole un salvataggio.
Ma in merito a questa tematica e agli approfondimenti, alcuni veramente eccellenti dei lettori, vi invito a rileggere i post ed i commenti cliccando qui a fianco, su “crisi Grecia”.

 

Il salvataggio di Dubai

 

Sui mercati la reazione dell’Euro è stata immediata, i CDS (Credit Default Swap) iniziano a scendere e quindi il mercato tende ad una normalizzazione.
Il tutto curiosamente avviene contemporaneamente con il salvataggio di un’altra grossa problematica, una patata bollente che ha messo in subbuglio gli emiri arabi. Il governo di Dubai ha praticamente salvato Dubai World, la quale passa sotto il controllo statale, ripaga debiti per 14.2 miliardi di dollari, diventa il nuovo azionista di Dubai World (grazie ad una conversione di crediti) con addirittura una ricapitalizzazione aggiuntiva. Banche soddisfatte e salvate capre e cavoli.

 

Il salvataggio della Grecia

 

E’ stato fatto un compromesso, che sinceramente non mi sembrava la soluzione più consona, ma poco importa. In caso di default della Grecia si avrebbe l’intervento “In concerto” di Fondo Monetario internazionale (per il 33%) e dell’Unione Europea (per il 66%). Questa soluzione come dicevo prima, puzza molto di compromesso. L’ipotesi FME (Fondo Monetario Europeo) è stato momentaneamente accantonato e si è preferito dirigersi verso un mix UE-FMI.
Cosa significa?
Il messaggio che viene da questa soluzione, secondo me, è chiaro. E si sintetizza con una parola.
DEBOLEZZA.
L’Unione Europea non ha avuto la forza, la coesione e la decisione di prendere una strada diversa. E questo testimonia in modo inequivocabile le lacune e l’incompletezza del progetto Unione Europea, progetto che come ho detto mille volte in passato, figura come incompleto e lacunoso, e bisognoso di un ampio aggiustamento.
Che sia l’occasione buona? Presto per dirlo, anche perché mai come in questo caso si sono viste le diversità e le diverse scuole di pensiero e per la prima volta il Patto di Stabilità è stato messo seriamente in discussione.
Tutti amici quando Berta fila. Poi però bando si perde la matassa, saltano fuori i problemi. Come con la crisi Grecia.

 

Trichet giullare di corte BCE

 

La stessa BCE è uscita decisamente ridimensionata nel prestigio da questa operazione. Guardate trichet: quante volte ha affermato una cosa per poi contraddirsi e dire esattamente l’opposto il giorno dopo? Un esempio? Pronti.
Dapprima Trichet ha detto di vedere molto male un intervento del Fondo Monetario Internazionale. Il messaggio suonava come un”i panni sporchi preferiamo lavarceli in casa”. Poi ieri dà spettacolo come coerenza, plaudendo con entusiasmo al nuovo accordo. O ancora sui titoli obbligazionari greci: a gennaio aveva escluso l’accettazione di titoli greci in caso di downgrade. Ieri? Detto esattamente il contrario.
In tutto questo tourbillon, Angela Merkel gongola con affermazioni entusiastiche:

“…i think that it demonstrated Europe’s capability to handle things and at the same time did something for the stability of the euro and for solidarity with a country that is in
difficulty. For us, it is also important in the long term that the euro, which is such a success for peace and unity, remains stable. Yesterday was an important day for the euro”.

Quindi tutti felici e contenti, ma alla fine, nella realtà, perdenti ed incoerenti. Abbiamo compreso tutti la debolezza strutturale non solo dell’Euro ma anche dell’Unione Europea e occorreranno interventi forti e trasparenti, a livello di Regolamento, per metter in chiaro tutte quelle problematiche che, sino ad ora, non sono state affrontate concretamente. E, permettetemelo, sarebbe anche l’ora di mettere un po’ di ordine al Parlamento Europeo. Un’istituzione di fatto che serve a poco e ci costa, se non sbaglio, 13.000 € al mese per deputato (che tra le altre cose, viste le diverse cariche sostenute, non va nemmeno a scaldare la poltrona).

 

E ora? Sotto a chi tocca…

 

Ma come è giusto che sia, io vi propongo di guardare oltre. La Grecia è salva, ok, lo sapevamo e non lo abbiamo mai messo in discussione. E ora?
Siamo sicuri che non ci ritroveremo a breve con una vicenda simil Grecia magari col Portogallo o, peggio ancora la Spagna? E se poi… ci fosse il ciclone Gran Bretagna? (Al momento mi sento di escludere l’Italia).
Come potete vedere, abbiamo risolto un problema, ma i punti dolenti sono acnora tantissimi.
Un solo vero consiglio.
Non abbassate mai la guardia.

CDS FUKINGPIGS

 Credit Default Swap di:

a) France
b) United Kingdom
c) Ireland
d) Netherland
e) Greece
f) Portugal
g) Italy
h) Germany
i) Spain

 

 

Evidente il miglioramento della Grecia e dei CDS in Generale. Che bolla sia fino alla fine…

STAY TUNED!

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