Abbiamo avuto un’altra Lehman Brothers e non me l’avete detto?

Scritto il alle 14:19 da Danilo DT

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Che la situazione fosse tutto fuorchè positiva si era capito. La tensione sul mercato è palpabile anche nelle giornate positive, tutti si aspettano niente oltre al solito “rimbalzo del gatto morto”, proprio perché si ha la percezione di un qualcosa che si sta logorando nel sistema.
E quella cosa si chiama innanzitutto fiducia. Fiducia nelle istituzioni e nel sistema bancario in generale, quello che dovrebbe essere il motore che fa partire l’economia. Poi in Italia, ovviamente, le tensioni aumentano a dismisura, con tutte le grane che dobbiamo subirci a partire da Monte dei Paschi di Siena ( di cui hanno SMENTITO eventuali aumenti di capitale all’ordine del giorno)  che ovviamente si trascina dietro tutte le altre banche. Ed altrettanto ovviamente torna ad innescare tutte le paure sul mercato obbligazionario dei bond subordinati. Innegabile: Le obbligazioni subordinate di MPS rischiano di essere intaccate da eventuali piani di ristrutturazioni e ricapitalizzazione. Ma diventa persi difficile dire che, forse, ce lo potevamo aspettare no? Anche se poi è altrettanto vero che gli stessi bond, solo fino al mese scorso, rendevano “solo” un 8%. Il che illustra in modo chiarissimo l’incoerenza del rapporto rischio/rendimento oggi.

Ma non c’è solo l’Italia. Noi siamo particolarmente colpiti perché siamo l’anello debole ( e non è un caos che il FTSEMIB è il listino con la performance peggiore del 2016) ma anche le altre banche europee non godono di ottima salute.
E questo grafico ce lo illustra in modo lampante. Indice Stoxx 600 Banks.

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Dai massimi siamo a -78%. E siamo tornati ai livelli del 2011.

Se nel 2011-2012 la speculazione internazionale s’era accanita sui titoli di Stato dei Paesi periferici e anche sulle azioni delle banche (in buona parte perché esposte proprio sui quei titoli), oggi l’argine posto dalla Bce di Mario Draghi, ha costretto gli investitori a puntare solo sul mercato azionario. Come 4-5 anni fa, anche questa volta l’Italia è il ventre molle dell’eurozona e, complice anche l’acuirsi della crisi innescato dalla Brexit, le perdite subite dalle borse e dal settore bancario sono apparse superiori che in altri Paesi. Ma il contagio, perché di questo ormai si tratta, è ormai diffuso.(Source)

E soprattutto …guardate dove siamo arrivati a confronto dei minimi post default Lehman Brothers. Ma cavolo, siamo ad un passo!!! E non c’è stato nessun default! Oppure c’è stato e non me lo avete detto? Oppure il mercato già lo sta scontando? Non credo, certo è che MAI come oggi il sistema bancario europeo (ed italiano) si trova in difficoltà. Colpa delle sofferenze e colpa anche dei tassi a zero, che hanno abbattuto la redditività del settore bancario.
Un grande rammarico? Poter sostenere le nostre banche come hanno fatto altre in passato.

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Danilo DT

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19 commenti Commenta
john_ludd
Scritto il 7 Luglio 2016 at 14:39

Se il listino italiano fosse zeppo di società industriali, tech o bio invece che banche, assicurazioni, società di gestione del risparmio (?) e società finanziarie mascherate (male) da holding industriali si parlerebbe d’altro. Chi lo ha voluto così ? I marziani, gli americani cattivi, i tedeschi ultra cattivi …

john_ludd
Scritto il 7 Luglio 2016 at 14:52

Mi spiego anche meglio. In Italia abbiamo (ancora) società leader mondiali in settori non esattamente di nicchia ma certo non di massa che si autofinanziano perché gli imprenditori al vertice hanno le palle che fumano e le maestranze hanno competenze uniche, ma sono POCHE. E’ stata creata l’opportunità a Mario Rossi di finanziare questi campioncini, cosa che gli avrebbe permesso di decuplicare i propri risparmi invece che farseli fottere o doverli spedire nelle borse degli altri e/o nei titoli di stato che sono in grado di ridarglieli indietro ? E’ stata creata l’opportunità ai nostri campioncini di diventare veri campioni ? Perché ? Beh sai il capitalismo è brutto, i soldi sono peccato, molta bella questa cultura di catto comunisti ipocriti del cazzo che intanto si spartivano primo, secondo e caffè insieme a una classe di padroni delle ferriere che preferivano (giustamente dal loro punto di vista) un mercato protetto a rischio zero che gli consentiva di investire in giornali, squadre di calcio, barche e portare i quattrini all’estero dato che qui, lo sapevano bene, il futuro degli altri se lo stavano fumando.

john_ludd
Scritto il 7 Luglio 2016 at 15:03

Di più e infine … se la borsa nostrana fosse composta da società che fatturano per lo più all’estero, andrebbe giù come un sasso in questo modo ? Si guardi l’andamento del FTSE 250 e del FTSE 100: la prima è per lo più domestica e va male, la seconda è internazionale e mantiene il proprio valore e il benestante inglese non deve portare le proprie sterline a New York. Il non benestante ha votato Brexit. Il mondo è la merda che è, non lo si cambia seguendo il pifferaio di Hamelin ma capendo come funziona. Gli italiani hanno seguito e avuto la più cialtrona della classi dirigenti del mondo occidentale e ora ?

Scritto il 7 Luglio 2016 at 15:37

Assolutamente d’accordo.
Io qui comunque faccio un discorso settorizzato al mondo bancario. E non a caso prendo in esame l’indice EUROPEO delle banche.

draziz
Scritto il 7 Luglio 2016 at 15:54

Esattamente.
La preponderanza di titoli legati alla finanza, banche e sgr, fa pensare che ciò che si è evoluto dai banchi fiorentini del medioevo dovesse servire per prestare denaro a chi volesse intraprendere, per nobili o meno attività.
Molto probabilmente così è stato. Ma la domanda che sorge spontanea è: come si sono originati tutti questi NPL?
Così diffusi in tutti gli istituti bancari (qualcuno più degli altri, ehm…) e così distribuiti trasversalmente tra le attività economiche, sembra quasi che la maggior parte delle attività e dei richiedenti siano stati esperti del niente o cazzuti come un bambino dell’asilo…
Cos’è che ha determinato l’escalation di crediti inesigibili?
Sicuramente chi fa le regole del gioco economico in generale, quindi anche quella puzzolente, venduta ed asservita classe politica che, oramai è sempre più confermato, ha fatto solo gli interessi propri e del proprio entourage, occupandosi esclusivamente dell’uovo oggi e sacrificando le galline di domani…
Demolire la classe media per non avere più il rischio di vere rivoluzioni e cambiamenti è forse il vero motivo. Quando poi la popolazione mondiale passa i 7 miliardi di anime e le risorse non bastano per tutti perchè mal distribuite, beh allora…
Ora cosa resta?
Se lo domandano in tanti ma, da quello che vedo e sento, sembra che non tutti siano disposti a staccarsi dai “fasti” e dalle abitudini del passato, rimboccarsi le maniche e “spremersi” per migliorare…
john_­ludd@fi­nan­za,

john_ludd
Scritto il 7 Luglio 2016 at 15:57

Da­ni­lo DT,

una breve nota: ma che razza di mercato è (nel senso di chi vi partecipa) se è impensabile che una obbligazione subordinata possa venire convertita in capitale ? Ma i miei compatrioti la testa la usano per tenere separate le orecchie ? Se un titolo rende l’9% e un altro fa zero, chi compra il primo pensa di essere un dritto ? E la stampa italiana li appoggia, la politica li appoggia (tutta al 100%). Ma nei paesi dove il capitalismo ancora in parte c’è, pregi e difetti, chi si sorprende se gli obbligazionisti Enron, WorldCom, Lehmann perdono i loro soldi ? In Olanda paese più vicino a noi e dannatamente più serio SNS BANK è stata nazionalizzata, i bondisti hanno perso i loro quattrini e non c’è stato alcun sperpero di denaro pubblico. Senza infettare il resto del mercato. Non ci sono state insurrezioni e bla bla bla. Qui ? Per questa sola ragione non posso sposare certe tesi, sempre colpa di qualcun’altro. E la maggioranza che pure non ha comprato bond MPS tende a dare ragione a chi pretende che i risparmiatori incauti (farsi fottere è essere incauti) vengano rimborsati. Bravi coglioni così poi pagherete anche voi le cazzate degli altri. Quello che mi incazzare è che poi pago anche io (per l’ultima volta peraltro).

john_ludd
Scritto il 7 Luglio 2016 at 16:04

dra­ziz@fi­nan­za,

le tue osservazioni sono giuste. Le cause per alcuni sono granitica-mente certe: è l’euro. Certo che ha influito, salvo poi dimenticare che i NOSTRI banchieri sono stati tra i massimi sponsor dell’ingresso nella moneta unica (sai l’invidia del potere del marco non può che essere massima tra chi il credito lo crea) insieme ai nostri padroni della ferriere che non vedevano l’ora di poter brandire il vincolo esterno per fare il culo ai sindacati e schiacciare le retribuzioni. Hanno fatto male i loro conti come d’altra parte hanno fatto dalla fine degli anni 60. Ora si inseguono soluzioni particolari senza notare che i banchieri sono ancora quelli e se non trovi il modo di mandarli a casa, con la lira, l’euro o il sesterzio, qui c’è solo un eterno inverno.

ob1KnoB
Scritto il 7 Luglio 2016 at 16:56

Leggendo i vostri commenti mi è apparsa una immagine (niente di razionale solo subconscio): anni fa notai delle bruciature di svariati metri alla base del Generale Sherman, nota gigantesca sequoia, postumi di incendi che avevano colpito la zona in decine/centinaia di anni. Il ranger mi disse che regola dei parchi integrali è di NON intervenire mai in caso di incendio. La natura fa’ da se’ e rigenera il giusto. Il carbone che riveste il tronco protegge il fusto, il bosco si dirada creando fertilizzante naturale e concima le nuove crescite. In equilibrio. Non un’altra Lehman sempre quella. O meglio tutto quello che abbiamo accettato dopo la Lehman senza eccepire…’.Il valore dell’intelligenza è che ci permette di estinguere una cattiva idea, prima che sia l’idea ad estinguere noi’ (Popper)

john_ludd
Scritto il 7 Luglio 2016 at 17:17

ob1­K­noB@fi­nan­zaon­li­ne,

in realtà stiamo parlando in pratica di MPS, una banca non sistemica, di interesse essenzialmente regionale, e le motivazioni che stanno dietro il deprecabile comportamento degli ultimi governo è politico, la soluzione economica sarebbe relativamente agevole anche per un paese con le casse semi vuote come il nostro. Quello che scrivi tu invece vale per le grandi banche sistemiche, i vari generali Sherman. Noi ne abbiamo una sola ed è pure nostra a metà e delle sistemiche è la più piccola. Mi piace che tu abbia considerato il differente comportamento della natura e del nostro. Il consumo energetico di agente biologico è inversamente proporzionale alla propria massa quindi un colibrì e una balena possono coesistere. Una metropoli invece consuma una quantità di energia maggiore di una cittadina in modo non solo proporzionale ma seguendo la legge di potenza. La natura è un sistema robusto capace ottimizzato per durare, il nostro è fragile ottimizzato per consumare e il sistema finanziario è il campione assoluto, riponiamo tutto ciò che riteniamo essere la nostra ricchezza nel più fragile che abbiamo ideato. Che dritti !

ob1KnoB
Scritto il 7 Luglio 2016 at 18:09

Sulla legge dell’entropia sfondi una porta aperta. La natura è fisica. E la fisica regola ‘naturalmente’ tutto comprese le attività umane. Levata la tara della naturale degenerazione (l’uomo muore…le aziende falliscono e anche le sequoie non sono eterne) quello che Popper suggeriva era di sfruttare al meglio la più grande risorsa umana ovvero l’intelligenza.
Una generazione di avidi coglioni, tra i quali mi annovero, ha invece pensato che non ‘condividere’ la conoscenza producesse ricchezza e Gdp. Produce invece disuguaglianza, paura, fame in misura sempre maggiore e per mantenere lo status quo invoca il ‘muoia Sansone e tutti i Filistei’. Chiaramente sperando che i Filistei se la facciano sotto. Le banche sono sistemiche? eccheccazzo vuol dire? che ci debba essere una ‘put option’ eterna sulle cazzate perchè altrimenti……altrimenti cosa? Nessuno mi ha mai spiegato cosa sarebbe l’altrimenti.

john_ludd
Scritto il 7 Luglio 2016 at 18:20

ob1­K­noB@fi­nan­zaon­li­ne,

la risposta te la sei data tu prima:

“… Una generazione di avidi coglioni, tra i quali mi annovero…” naturalmente ne faccio parte anche io. La paura di perdere “i soldi” ci fossilizza sul breve termine. Ti racconto questo, è interessante. Con un celebre esperimento due gruppi di individui sono stati sottoposti a un esame PET dell’encefalo mentre venivano sollecitati con degli stimoli, immagini soprattutto. Al primo gruppo venivano fornite immagini di cibo succulento e a contenuto erotico. Al secondo immagini che richiamano la ricchezza, banconote, oro, gioielli. Le aree cerebrali eccitare sono le stesse. Se poi hai letto riguardo gli esperimenti di psicologia comportamentale di Daniel Kahneman e Amos Tversky puoi chiudere il cerchio. Siamo prigionieri di uno stato evolutivo che non ci consentirà di sopravvivere (nel numero in cui siamo oggi) alla complessità che abbiamo creato. Non si tratta di riformare questo o quello, non ci è evolutivamente possibile ora, un giorno magari, l’evoluzione è l’unica forza vitale esistente in questo o altri pianeti e ha tutto il tempo dell’universo.

ob1KnoB
Scritto il 7 Luglio 2016 at 18:30

Quindi visto che quando non sono davanti al terminale è perchè mangio o trombo, è naturale che sia così stanco….non smetto mai di lavorare…….

john_ludd
Scritto il 7 Luglio 2016 at 21:07

ob1­K­noB@fi­nan­zaon­li­ne,

porca paletta sei gggiovane ! io mangio poco e trombo poco (forse perchè mangio poco ?) ma spendo ore in MTB, così mi stanco un pò sennò non riesco a dormire. Alla fine sono pure contento, mi farò fare una PET per vedere cosa si accende.

gainhunter
Scritto il 7 Luglio 2016 at 22:04

“Abbiamo avuto un’altra Lehman Brothers e non me l’avete detto?”

http://intermarketandmore.finanza.com/un-nuovo-grande-rischio-lehman-brothers-aleggia-su-mercati-ed-economie-77173.html

Ma a parte i livelli raggiunti, su Eustx Banks io leggo
subprime + Lehman = -80%, movimento attuale = -50% (per ora),
o in punti: subprime + Lehman = -450, movimento attuale = -110.
Per adesso più che alla Lehman assomiglia alla crisi dell’euro del 2012, e la motivazione Brexit ci può stare. La differenza?
1) Whatever it takes funziona una volta sola
2) Ora Draghi non c’entra più perchè la crisi europea è politica, non monetaria, ma un whatever it takes di Juncker sarebbe ridicolo e impotente, e azioni concrete verso l’Unicorno Europeo (*) hanno una probabilità dello 0.1%.
Ergo: se la Brexit è la nuova Lehman il target (-80%) è 50, e in punti (-450) è -220 (dopo i tassi negativi avremo anche le quotazioni negative?)

lampo
Scritto il 7 Luglio 2016 at 23:23

john_­ludd@fi­nan­za:
ob1­K­noB@fi­nan­zaon­li­ne,

in real­tà stia­mo par­lan­do in pra­ti­ca di MPS, una banca non si­ste­mi­ca, di in­te­res­se es­sen­zial­men­te re­gio­na­le

Sbagli nel considerare la Mps una banca regionale, vista la storia che ha e le crisi in cui è stata coinvolta (compresa la bolla dei tulipani) e/o forse ha contribuito. Senza contare gli interessi della Chiesa…
Motivo per cui penso sia molto difficile che la lascino fallire… o cambiare di nome.
Piuttosto nel peggiore dei casi le faranno fare la fine delle venete… per poi essere presa da Atlante 2, 3 o 4…. e ripartire pulita (come già successo al tempo dei tulipani).

john_ludd
Scritto il 8 Luglio 2016 at 00:16

lampo,

sarà ma poi i crediti inesigibili restano su Atlante o Giasone; il tappeto può anche essere grande ma alla fine la merda esce fuori.

john_ludd
Scritto il 8 Luglio 2016 at 00:23

lampo,

ti ricordo poi che Barings Bank era la più antica merchant bank di Londra, fondata nel 1762 e fallita nel 1995. Trovo pericolosa la tua attitudine e quella di altri, ma si sa Ludd è un inguaribile paranoico ma trovo che il titolo di un testo di Andrew Grove di una quindicina di anni fa perfetto per il mondo di oggi … “Only the Paranoid Survive …”

lampo
Scritto il 8 Luglio 2016 at 00:42

john_­ludd@fi­nan­za:
lampo,

sarà ma poi i cre­di­ti ine­si­gi­bi­li re­sta­no su Atlan­te o Gia­so­ne; il tap­pe­to può anche es­se­re gran­de ma alla fine la merda esce fuori.

Ho molti dubbi che rimangano lì: ci saranno le solite passate di mano… non per niente dalla stampa leggi che PosteVita, Generali, Allianz sono interessati a comprarli per poter mantenere il rendimento promesso dei loro prodotti (soprattutto pensionistici), causa deflazione.
Ovvio che di garanzia del capitale… non se ne parla.

Scritto il 8 Luglio 2016 at 08:41

john_ludd@finanza,

Tu mi chiedi “che razza di mercato è”… Io non posso che risponderti che è un mercato marcio fino al midollo, incoerenete, insostenibile ed illogico. Ovviamente si vuole avere la botte piena, la moglie ubriaca e magari mentre che ci siamo anche una dotazione di salamelle a corredo del banchetto….
ob1KnoB@finanzaonline,

Hai detto bene, con il tuo francesismo, AVIDI COGLIONI. Il problema che ne abbiamo avuti tanti e troppi negli ultimi…40 anni in Italia… Anche se io intenderei meglio NON quelle categorie di persone ma chi ci ha governato e che ha permesso il depauperamento di tutte le risorse pubbliche, sel nostro patrimonio RUBANDO il nostro futuro.

john_ludd@finanza,

“Siamo prigionieri di uno stato evolutivo che non ci consentirà di sopravvivere (nel numero in cui siamo oggi) alla complessità che abbiamo creato.” Bravo, tutto detto. Prigionieri o vittime di un sistema da cui purtroppo non ne usciamo…

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