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Red Alert: Cina vs bolla speculativa
Alzi la mano chi pensava dieci anni fa che a comandare il mondo sarebbe stata l’Asia. Nessuno credo. Tutti, chi più chi meno, eravamo coscienti del fatto che l’Asia, in particolar modo Cina ed India, avrebbero goduto di una forte crescita economica. Ma mai si sarebbe ipotizzato un “passaggio del testimone”.
Questo ragionamento verrà fatto molto probabilmente tra qualche anno. Oggi i tempi non sono ancora maturi per poter spodestare ufficialmente gli Stati Uniti d’America come paese più potente del mondo dal punto di vista economico. Personalmente dubito persino che in futuro gli USA si lascino sfuggire il vero dominio. Magari lasceranno ai cinesi qualche soddisfazione di facciata ma il mondo che conta vorranno ancora comandarlo loro.
Lasciando da parte queste elucubrazioni mentali, ogni giorno si legge sui giornale che, comunque sia, il peso economico della Cina è in continuo aumento. Lo si vede dal trend delle materie prime: la Cina è sicuramente la protagonista principale dell’innalzamento dei corsi delle commodities e, indirettamente , del nostro Baltic Index, tanto che le previsioni si avvicinano addirittura, per il 2010, ad un GDP (o PIL) in rialzo di altri 9.5 punti. Percentuali inavvicinabili dalle vecchie economie che dovranno sicuramente accontentarsi di una crescita economica molto più anemica. Ma la cosa che mi preme sottolineare, è che questa volta la Cina fa sul serio. Lo so, ve lo avevo già detto (cliccate sulla categoria CINA per leggere i vecchi post sull’argomento). Ma questa volta è successo che la Cina ha superato gli USA in una cosa che solo un anno fa sembra utopia. Per la prima volta della storia, la Cina supera gli USA nelle vendite di automobili.
E noi che pensavano che il signor Wang andava solo in giro in bicicletta. Tutto questo è frutto dell’occidentalizzazione. Un paese che fino a qualche tempo fa viveva di esportazioni ma che oggi invece, importa e consuma. Forse fin troppo . E difatti, oggigiorno, alla parole Cina si associa bolla speculativa. (Pensate che c’è persino chi l’associa alla nuova Enron!)
Comunque sia, a dicembre il dato delle importazioni è stato clamoroso. +60%. Il che va a bilanciare (in parte) le generose esportazioni che sono invece salite “solo” del 17.7%. Diciamo che lo sospettavamo che la Cina fosse in fase di grande ripresa, proprio guardando il Baltic Index. E a questo proposito, guardate questa immagine. Fotografa in modo ideale l’importanza cinese a livello di trasporti navali.
La crescita della CINA
Trovate nel grafico, nell’ordine di apparizione;
1) indice Shanghai Composite
2) PIL Cina
3) Esportazioni totali Cina
4) Importazioni totali Cina
5) Bilancia import-export Cina
Un’economia cinese quindi che sale, sale… e sale anche troppo tanto che , si teme una crescita troppo veloce e pericolosa. Addirittura c’è chi ipotizza un PIL per il 2010 a +16%, con evidenti rischi di surriscaldamento economico.
Exit strategy: Cina first mover?
Ed ecco quindi che si necessita dell’intervento del governo cinese, che probabilmente provvederà quanto prima a togliere tutti quegli stimoli all’economia immessi nei momenti della grande crisi del 2009: finalmente l’ exit strategy diventa realtà , visto che sta iniziando a diventare problematico l’eccesso di liquidità che, come detto stimola in modo violento la creazione di una bolla speculativa generale sull’economia cinese. Basta guardare alle banche cinesi. Sono stati fatti ultimamente nuovi prestiti per un controvalore di 88 miliardi di dollari USA, livelli record. E le stesse banche poi, utilizzano la leva finanziaria per investire sui mercati.
Ma a questo proposito, parlando di banche cinesi, apro un’importante parentesi.
Top Banche & istituzioni finanziarie: Cina ai vertici
Guardate questa scheda. Vi troverete le 100 banche al mondo con maggiore capitalizzazione.
Guardate quante CH (China) e HK (Hong Kong) troviamo tra le prime 20 banche al mondo (Unicredit, per la cronaca, è al 20° posto).
…e la stessa situazione nel 2001
..guardate invece nel 2001… non c’era “ombra cinese” tra le top 20 del mondo…
Leva finanziaria e stress test banche cinesi
Tornando ai giorni nostri, è evidente , sempre dalla mappa delle più importanti banche al mondo, che molte banche cinesi che si trovano nella top 100, hanno una leva finanziaria decisamente elevata, e come potete vedere da quest’ultima slide, hanno un livello decisamente sostenuto del cosiddetto stress test.
Quindi alert: la Cina è protagonista sul mercato e lo sarà ancora. Il rischio però è che si perda il controllo della situazione. Viste le dimensioni orm ai raggiunte dal colosso cinese, dubito fortemente che lo scoppio della bolla provochi danni solo in ESTREMO Oriente.
Meglio quindi che il Governo cinese intervenga subito con valide contromisure su tutto il sistema economico. Cominciando proprio dalle banche che, tanto per iniziare, dovranno aumentare la riserva obbligatoria presso la banca centrale. Una forma di Exit Strategy che si concretizza.
STAY TUNED!
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Grafici by Bloomberg. Per ingrandirli basta cliccarci sopra.
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