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La Cina non è più la stessa
La visita di Obama interra cinese non è certo una cosa casuale. E’ stato il chiaro segnale di un mondo che cambia e che cambierà ulteriormente. Proprio perché la Cina sta cambiando e pian piano si sta trasformando in una super potenza.
Oramai la Cina non è più un vero e proprio paese emergente. Per carità, ha ancora i suoi bei problemi di integrazione, le grandi diversità e le sue varie facce economiche. Ma è un paese profondamente cambiato, soprattutto da quando il buon vecchio Bush andò in visita in Cina dieci anni fa. A quei tempi la Cina era un paese lontano e che doveva e poteva essere sfruttato. Oggi non è più così.
I cinesi oggi spendono 6.5 miliardi di dollari in beni di lusso, diventando di diritto i secondi al mondo. Segno di una cultura consumistica che sta prendendo il sopravvento.
Ma non solo. La Cina sta cambiando anche nella struttura economica. Un esempio? Eccoci.
1 – Esportazioni? Certo ma meno di quel che si pensa
Tutti quando parlano di Cina dicono che è un paese troppo legato all’export. Si, è innegabile che le esportazioni sono un fattore fondamentale per l’economia cinese. Ma oggi le esportazioni non sono più così determinanti. Infatti per il 2008 le esportazioni sono previste meno influenti: pensate, solo un 20% sul totale dell’economia. Da questo articolo di Forbes si capisce anche come la Cina, come detto in un post della settimana scorsa, sia praticamente uscita dalla crisi prima degli altri.
Che sia l’anticamera del famoso decoupling, di cui spesso si è detto?
Anche perché si prevede che nei prossimi anni i consumi interni arriveranno al 50% del PIL, contro il 33% attuale. Immaginatevi a livello di equilibri economici cosa può comportare questo fattore.
2 – Manodopera a basso costo? I tempi cambiano
Anche sotto questo punto di vista, le cose stanno cambiando. Molti operai non sono più disposti a lavorare a condizioni inumane centinaia di ore a settimana per pochi dollari . Anche in Cina iniziano le prime “migrazioni di cervelli” verso altri paesi. Ma il Governo lo ha capito ed ha elargito una valanga di denaro per sostenere anche le aree più povere.
3 – Un passo in avanti dal punto di vista mediatico
Anche se per certi versi i cinesi hanno ancora molto da imparare, dal punto di vista tecnologico stanno facendo passi da gigante. E proprio perché hanno capito che il futuro è nella connessione, nella banda larga, in tutto ciò che permette di essere interattivi. E su questo settore stanno investendo massicciamente. Una lezione anche per noi italici che siamo sempre gli ultimi in ordine di tempo ,quando bisogna fare dei cambiamenti strutturali.
4 – Cinesi risparmiatori? Si, ma meno di un tempo
Anche in ambito di risparmi, i cinesi stanno cambiando le loro abitudini. Risparmiano meno e consumano di più. E sono soprattutto i giovani che stanno cambiando la loro mentalità. Mentre il tasso di risparmio per gli anziani continua ad essere elevato, altrettanto non si può dire per i giovani, che pian piano si stanno avvicinando alla cultura consumistica tanto cara al popolo americano. Un esempio?
Basta guardare il numero di carte di credito emesse. Nel 2005 le carte di credito emesse in Cina erano pari a 13 milioni, a fine 2009 arriveremo a 180 milioni. Un cambiamento assolutamente clamoroso.
E le previsioni sono per un ulteriore aumento del 25% all’anno per i prossimi tre anni. Target 315 milioni di carte di credito nel 2012. E scusate se è poco…
5 – Cinesi e figli unici
Incredibile. Anche i cinesi iniziano a prolificare di meno. Ed è proprio il cambiamento economico che porta queste situazioni. Le donne cinesi, quelle in carriera, iniziano ad essere restie sul fatto di avere famiglie numerose, tanto che il governo si è trovato nella necessità di valutare la possibilità di dare degli incentivi, proprio per dare lo stimolo alle coppie che vivono nelle aree urbane ad avere almeno due figli.
Cinque punti: un segnale di un mondo che cambia
Tutto questo è un chiaro segnale che la Cina non è più quel lontano e misterioso paese. La cina si presenta come la protagonista del nuovo millennio. Come il paese che dalla crisi sfrutterà la debolezza degli altri per imporsi, per aumentare la sua importanza e la sua potenza economica.
E Obama questo lo ha capito, tanto da dire al Giappone (clamoroso…) che ritiene sepre il paese del Sol Levante come importante partner commerciale, ma ora la Cina ha acquistato un peso più determinante ed è diventato i loro interlocutore chiave.
Per farla breve, gli USA si rendono conto che pian piano stanno perdendo la loro leadership e fanno il possibile per correre ai ripari.
Ripeto, la visita di Obama in Cina non è casuale.
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