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TEST TRIMESTRALI: il momento della verità
Restiamo coerenti con il nostro credo (anzi, con il mio credo visto, che mi riferisco alla mia persona) quindi con tutti i timori per una situazione non coerente con la realtà.
La situazione, la considero critica globalmente, forse un po’ meno nella criptica Cina dove purtroppo le notizie arrivano sempre un po’ filtrate dal regime.
Siamo entrate nel terzo trimestre del 2020. Quello che sarà secondo me il trimestre della verità, dove avremo modo di toccare con mano gli effetti del lockdown sul tessuto economico industriale e delle imprese in genere.
È noto, i mercati hanno avuto una reazione a V molto beneaugurante ma anche particolarmente entusiastica sulle prospettive di ripresa post Covid-19. E molti indici si stanno riportando sui massimi.
Il tutto avviene con questa situazione a livello di fondamentali. Qui gli Utili attesi e il rapporto price earning a 12 mesi su aspettative abbastanza impegnative
Questo è quanto ci illustrano i mercati. E questo è quanto invece ci riporta la realtà, quella terra terra con cui dobbiamo confrontarci prima o poi.
(…) I conti societari del secondo trimestre risentiranno pesantemente degli effetti del lockdown. Le previsioni di Reuters per le società che fanno parte dell’indice Stoxx Europe 600 Indicano un calo del 53,9% degli utili. Escludendo settore energia la flessione è stimata intorno al 45,7 per cento. Il calo del fatturato è stimato al 17,2 per cento. Al netto del settore energia -12,2 per cento. (…)
Fate un confronto coi grafici precedenti e poi ragionate sulle incongruenze…
(…) I comparti più esposti all’andamento del ciclo economico saranno quelli più in sofferenza. Ad esempio i beni di consumo discrezionali (categoria in cui ricade l’industria dell’auto) per cui ci si attende una flessione degli utili stimata intorno al 125,2 per cento. Ma anche l’energia, che ha dovuto fare i conti con il crollo del prezzo del petrolio, è prevista in sofferenza. Il calo degli utili è previsto al 126,5 per cento. Pesante infine la previsione per gli industriali (-93,4%) e le materie prime (-66,4%). L’unico settore in crescita sarà, per evidenti ragioni, quello sanitario (+2,2%).
Le previsioni sono relativamente buone per tutti i comparti anticiclici come le utilities (-4,4%), le telecom (-8%) e la tecnologia (-17%). Le previsioni di consensus indicano un miglioramento della situazione nei trimestri a venire che tuttavia non potrà invertire una tendenza generale al ribasso. La previsione per il 2020 è di un calo del 33% degli utili per le società che fanno parte dell’indice Stoxx Europe 600. (…)
E se parliamo di Piazza Affari…
(…) Quest’anno si prevede che un quarto del listino archivi il bilancio in rosso. Solo per otto società del listino si prevede una crescita degli utili. Ci sono nomi come Diasorin (leader nella diagnostica) e Nexi (pagamenti digitali) tra le poche ad essere in qualche modo favorite dalla pandemia. Ma anche un colosso come Enel, prima società per capitalizzazione del listino. Le previsioni del consensus S&P Market Intelligence mettono in conto profitti più che raddoppiati rispetto all’anno scorso. Decisamente meno rosea la situazione dell’altra grossa controllata pubblica Eni. (…) [Source]
La domanda che dobbiamo porci è: una vota che tutti questi dati trimestrali saranno noti e soprattutto saranno confermati, quale sarà la reazione del mercato? A questl punto a fare la differenza saranno due fattori:
a) L’outlook delle aziende stesse
b) La reazione del sistema che vuole difendere il mercato ad ogni costo
A questo va ovviamente aggiunto il fattore medico che risulta tutt’ora imprevedibile.
PS: se può servire, qui abbiamo l’andamento delle vendite. Impossibile non notare una spaccatura e divergenze tra Europa di serie A ed Europa di serie B che non fanno altro che allargarsi.
Vendite dettaglio Europa post Covid-19
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