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ITALIA: PIL al palo, occorre la politica dei #piccolipassi
I dati sulla crescita economica dell’Italia sono ormai noti a tutti. Per carità, crescita economica per modo di dire, visto che il tasso è pari a 0.00%.
ISTAT: PIL 0,0% nel secondo trimestre
Con un comunicato l’ISTAT ci fa sapere che nel periodo aprile-giugno il PIL, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è rimasto invariato sul trimestre precedente (nel quale era aumentato dello 0,3% su base congiunturale) ed è aumentato dello 0,7% su base annua. (…) La variazione acquisita per il 2016 del PIL italiano, cioè la crescita annuale se il PIL risultasse a zero anche nei prossimi trimestri, è pari a +0,6%. (IBT)
Quindi siamo al palo. Le previsioni erano però diverse, quantomeno uno +0.3%. Ed invece nulla…
Malgrado questo, c’è chi vuole regalarci sempre tanta gioia e positività, o magari fa solo un po’ di propaganda politica, prendendoci tutti per fessi, idioti ed inetti?
Attenzione, a dire il vero c’è una mezza verità in quello che hanno scritto i “Senatori PD” in quanto il PIL su BASE ANNUA è sempre a +0.7% e come scritto sopra, anche se nelle prossime rilevazioni il tasso di crescita periodale fosse sempre pari allo 0.00%, il PIL Italia chiuderebbe il 2016 con un +0.6% e quindi qualcuno potrà dire che l’Italia cresce… Ma noi che non siamo proprio stolti, preferiamo leggere le cose nel modo giusto e confermiamo che il paese Italia si trova con una crescita economica al PALO. Ciò che non rimane al palo è il solito DEBITO PUBBLICO che raggiunge i 2.248,8 miliardi in giugno, con un aumento di 7 miliardi rispetto al mese precedente. Ma questo forse non viene così pubblicizzato dal Governo (e da chiunque ci sia al governo, non ne faccio una questione di “colori”), o sbaglio?
Intanto una nota è necessaria. Nella slide prima proposta di Berenberg notate che se l’Italia frena, anche il resto dell’Eurozona non festeggia. In primis la Francia, a ZERO come noi (ma loro hanno la scusa del terrorismo…): Mentre noi? Che abbiamo? Ah si… gli immigrati, la Brexit, la batteriosi dei kiwi, il punteruolo rosso delle palme e magari (come spesso è successo in USA) mutazioni climatiche improvvise, La verità, cari amici, invece è molto più chiara. L’Italia NON cresce perché è strutturalmente troppo debole. L’Industria non è di certo ripartita, anzi, i consumi latitano, il settore bancario che si trova in crisi nera di redditività più le grane sulle sofferenze, non sostiene l’economia, lo Stato non investe se non a parole, gli imprenditori non investono perché sanno che investire in queste condizioni di mercato significa perdere soldi.
Se non si interviene con una politica fiscale orientata a tagliare le tasse sia alle imprese e sia ai lavoratori, non si riparte di certo. E poi c’è tutto il resto.
Ecco, caro Matteo, #piccolipassi ma sono necessari. Uno alla volta, meno propaganda ma più concretezza. La coperta è corta? Lo so benissimo. Ma se andiamo avanti così, l’Italia muore e noi con lei. La Brexit poteva e doveva cambiare le cose. Il processo di “rinascita europea” non è stato ancora preso in considerazione. E’ giunto il momento di darsi una mossa ed andare a Bruxelles battendo i piedi. ORA o mai più.
E se avete 5 minuti, non perdetevi il video FREE sull’andamento dei mercati.
Pil ITALIA: i due “punti di vista” by @24infodata
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Le luci in fondo al tunnel, sempre che non sia un treno in arrivo, sennò… O_o
Penso che questo modo di dare sempre la colpa a Renzi sia troppo facile. Non sono un rendiamo ma se il paese è in una situazione pessima di chi è la colpa? L’ultimo arrivato? Chi ha governato gli ultimi 30 anni senza concludere niente ?
Il problema è che abbiamo uno stato appesantito da un debito mostruoso e da un’Europa che vuole un rigore si cui non se ne capisce il senso. Se l’Italia dovesse fallire sarebbe un dramma per tanti…non siamo la Grecia.
Penso che sia difficile farsi ascoltare in Europa quando si viene visti come il bambino con le orecchie da asino.
Detto questo però mi chiedo anche se sia Renzi incapace di farsi ascoltare oppure siano i tecnocrati europei che preferiscano che l’Europa muoia lentamente.
I rimedi che proponi anche a mio avviso sono tra i pochi utilizzabili.
Ed invece si accaniscono su possibili aumenti dell’IVA…
+0,7% annuo? Fantastico…
Dall’inizio della crisi sistemica l’Italia quanto PIL ha perso? Un valore tra il 10 ed il 20 % ?
Significa dover crescere tra il +20 ed il +40 % per…ritornare alla situazione di prima…poi remare per andare oltre…
Adesso ho capito: oltre allo stipendio garantito (ottimo e abbondante) i ciccini hanno sempre il bicchiere mezzo pieno…sì…di superalcolici…
Eccosìttelevediiii le luci in fondo al tunnel…