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UNO per TUTTI, TUTTI per UNO!
Banche centrali unite nella direzione il più espansiva possibile, sempre all’interno del loro limiti. E così, dopo FED e BCE questa volta tocca alla PBoC.
Il ciclo economico, nelle varie aree globali, non è allo stesso punto. Possiamo infatti dire il ciclo economico negli USA, ad esempio, si trova in una fase ormai “matura”. L’Eurozona sembra invece ancora sulla rampa di lancio, mentre Giappone e paesi asiatici, ad esempio, risultano in ritardo.
Malgrado questo, le banche centrali più importanti del globo (FED, BCE, BOE, BOJ, PBoC) sembrano intendersi e dirigersi, all’interno di certe logiche, in una sola direzione: alimentare il più possibile la ricchezza artificiale, il benessere, la finanza e per quello che si puà fare, l’economia reale.
Della BCE già abbiamo detto, della FED pure. Manca all’appello la BOE, la banca centrale del paese che forse oggi si trova nelle condizioni economiche migliori, e poi la PBoC, la grande protagonista dei mesi scorsi con la famosa svalutazione dello Yuan.
La PBoC ha ancora munizioni da sparare, e molte più degli altri paesi. Ed ecco che anche Pechino si muove. Un po’ a sorpresa, decide di tagliare il costo del denaro di un ulteriore 0.25% su prestiti e depositi, portandoli al 4,35% i primi, e all’1,50% i secondi.
Ma non solo. L’intervento ha anche interessato la riserva obbligatoria delle banche. Infatti il tetto della riserva passa al 17,50%, mezzo punto in meno del precedente livello (18%). Con questa mossa, in concerto col taglio dei tassi, si vuole inondare il mercato di liquidità e rendere ancora più accessibile il credito, che già è lievitato a livelli importanti. Ma la Cina vuole crescere, deve crescere ed è disposta a prendersi i suoi rischi ma a non abbandonare la sfida contro il rischio deflazione.
Facciamo la somma delle parti. La BCE espanderà a dicembre il suo QE, della Cina si è detto e non si fermerà qui, il Giappone ormai è noto, continuerà con il suo Abenomics. E BOE e FED? Semplicemente rimanderanno i primi aumenti dei tassi. Dite che è poco? Quantomento è un messaggi lanciato al mercati di continuazione, per quanto possibile, della fase espansiva, quasi come se tra le banche centrali ci fosse un tacito accordo, che non è certo scritto, ma che sono CONVINTO ci sia, altrimenti, credetemi, sarebbe un bel casino…
Immaginatevi il mondo se tutte le banche centrali fossero dei “battitori liberi”. Per capire cosa potrebbe succedere basta pensare a quanto è avvenuto appunto con la svalutazione dello Yuan e gli sconquassi che ha generato. Chi doveva imparare la lezione l’ha imparata. Ora tutti nella stessa direzione, alla ricerca del quieto vivere e della crescita perenne di mercati ed economica. Utopica ma voluta. E difatti, a notizia acquisita, le borse non possono che festeggiare ulteriormente.
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il rovescio della medaglia è l’implicita ammissione che in Cina le cose non vanno tanto bene….
e non credo che tale mossa abbia effetti immediati…… certo è che la Yellen può tenere l’aumento dei tassi nel cassetto ancora per qualche mese
qualche mese fa scrissi che i mercati azionari sembravano ripercorrere lo schema dell’estate-autunno 201… e così stanno facendo. Se dovesse confermare quel movimento, da ora a fine novembre dovrebbere ridiscendere verso i 1900-1950 di sp500 e 21500 sul mib… chissà se la storia si ripete e sono curioso la settimana prossima di sentire la FED e il suo aumento dei tassi.