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FOMC: ormai è guerra tra falchi e colombe

Scritto il alle 11:12 da Danilo DT

fomc-members-2015-dovish-hawkishMolto spesso vi parlo della FED, del FOMC e delle ipotesi sul rialzo dei tassi di interesse USA.
Spero di non essere ripetitivo ma di aiutarvi a capire (secondo il mio punto di vista) cosa diavolo sta accadendo in ambito FED.
Se dovessi sintetizzare quanto sta accadendo, potrei utilizzare con successo un solo termine che sintetizza in modo ideale, secondo me, il momento di crisi in casa FED. E il termine è confusione.

Siamo onesti, credo che tutti già lo avrete capito. Continuano a susseguirsi dichiarazioni da parte dei vari membri del FOMC: c’è chi è super favorevole ad un rialzo immediato dei tassi (i falchi), e c’è chi invece è favorevole ad un lassismo perenne e mantenimento della politica ZIRP (zero interest rate policy).

Ultima in ordine cronologico è la dichiarazione dell’influente Bullard (FED St. Louis) , membro del FOMC solo dal 2016, tipicamente “falco”, che invoca un aumento dei tassi.

2015 Members of the FOMC

• Members
o Janet L. Yellen, Board of Governors, Chair
o William C. Dudley, New York, Vice Chairman
o Lael Brainard, Board of Governors
o Charles L. Evans, Chicago
o Stanley Fischer, Board of Governors
o Jeffrey M. Lacker, Richmond
o Dennis P. Lockhart, Atlanta
o Jerome H. Powell, Board of Governors
o Daniel K. Tarullo, Board of Governors
o John C. Williams, San Francisco

• Alternate Members
o James Bullard, St. Louis
o Esther L. George, Kansas City
o Loretta J. Mester, Cleveland
o Eric Rosengren, Boston
o Michael Strine, First Vice President, New York

Si riaccende la guerra tra “falchi” e “colombe” della Federal Reserve in attesa del meeting di politica monetaria della prossima settimana.
Oggi a dire la sua è il Presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, noto per le sue posizioni a favore di una politica monetaria non eccessivamente accomodante (…) il banchiere ha dichiarato che la Banca Centrale americana dovrebbe aumentare gradualmente il costo del denaro “dal momento che gli obiettivi sono stati raggiunti” e che l’orientamento resta più che mai accomodante. (…) La sua posizione da “falco” potrebbe dunque pesare nei meeting di politica monetaria del prossimo anno. Intanto la Fed si riunirà nuovamente il 27-28 ottobre per tornare poi in plenum il 15-16 dicembre. (Source)

A questa dichiarazione dovremmo sommare le molte altre sia dei falchi che delle colombe. Per par condicio, al falco Bullard risponde la colomba Tarullo.

“Credo che, in base a come l’economia potrebbe muoversi, rialzare i tassi di interesse non sara’ appropriato” nei prossimi mesi. Lo ha affermato Daniel Tarullo, membro del comitato di politica monetaria della Federal Reserve, spiegando che la sua visione si basa su “un approccio di gestione del rischio”. Tarullo e’ infatti preccupato che “un prematuro aumento dei tassi potrebbe essere piu’ difficile da gestire dell’aspettare un po’ di piu'” per farlo. La Fed, ha spiegato il membro dell’Istituto, dovrebbe aspettare di osservare una “tangibile evidenza” di una ripresa dell’inflazione americana e mantenere il costo del denaro vicino allo zero fino al prossimo anno. (Source)

Ma la cosa interessante la si può sintetizzare con questo grafico.

Dot Plot FOMC

dot-plot-fomc-settembre-market-expectationIl dot plot già lo conoscete. Guardate i puntini nei cerchietti. Si tratta di due scadenze a breve, ovvero il 2016 e poi il 2017. Ma anche lo stesso 2015 sorprende. Cosa voglio farvi capire? Semplicemente che è impressionante la dispersione e la divergenza di pareri al’interno del FOMC. Addirittura si passa, nel 2016, a chi pensa che i tassi non verranno proprio toccati (il puntino in basso) a chi invece, vede un tasso FED al 2.90%. Un gap di 3 punti in un anno! Ecco eprchè parlo di confusione e divergenza di idee. Ma anche semplicemente guardando al 2015.

Il meeting della settimana prossima, secondo me finirà con un nulla di fatto, anche perché non ci saranno conferenze stampa a seguito del Meeting (che vanno a spiegare e giustificare eventuali prese di posizione), senza poi dimenticare che sarebbe poco credibile un rialzo un solo mese dopo le dichiarazioni del FOMC di settembre.
Resta quindi quello di dicembre. E da qui a fine anno abbiamo pareri estremamente divergenti. C’è addirittura chi vede il tasso FED allo 0.9%. Che sia una provocazione questo potrebbe anche essere ma esprime i forti contrasti che ci sono in ambito FOMC.
Se poi andiamo al concreto però, ovvero guardiamo al mercato, possiamo dire che si scontano quadri differenti. E vista la profonda confusione (che non fa assolutamente bene al mercato, perché genera incertezza, ed in questo momento è la cosa che invece bisognerebbe evitare) in ambito FOMC, meglio fidarsi di cosa sconta la curva dei tassi.

Quando il primo rialzo FED?

PROBABILITA-PRIMO-RIALZO-FEDQuesta slide ci dice chiaramente che il mercato, oggi, vede una probabilità del 6% che ci sia un rialzo ad ottobre. Sarebbe quindi un evento inatteso e traumatico (ancora di più perché SENZA meeting esplicativo successivo). E si sale oltre il 50% SOLO a marzo 2016, data che quindi il mercato vede come la più papabile.
Quindi al momento sembra averla vinta la Yellen, poco soddisfatta dalla bassa qualità dei dati sul lavoro (ancora troppa sotto occupazione e basso numero di occupati rispetto alla popolazione attiva). Ma come sempre ( e come ormai fa la FED), tutto può cambiare e si vive alla giornata…

ALLEGATO: a quando il primo rialzo dei tassi di BOE, BCE e FED?

PRIMO-RIALZO-TASSI

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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3 commenti Commenta
john_ludd
Scritto il 15 Ottobre 2015 at 13:56

osservare falchi e colombe della fed non è particolarmente divertente. Al contrario osservare tutti quelli che osservano falchi e colombe della fed è divertente e persino istruttivo.

ob1KnoB
Scritto il 15 Ottobre 2015 at 15:02

Piantare un chiodo nel muro con una mano nuda?
Provare….uhmmmm non funziona!
https://research.stlouisfed.org/fred2/graph/?g=2Xa
Contano veramente quanti sono i disoccupati? Quando una economia dipende dai consumi per i due terzi ha senso implorare incrementi di produttività e investimenti in tecnologia?
Aggiungiamoci pure che nel conto ci sono 1trillion annui di sovvenzioni a fondo perso.
Quindi inutile chiedersi se si poteva piantare un chiodo con una mano nuda. Proviamo con due……

john_ludd
Scritto il 15 Ottobre 2015 at 16:51

appartengo a una chiesa di eretici che pensa che in realtà la disoccupazione e l’economia in generale non sono ora nè lo sono (quasi) mai stati in cima ai pensieri delle aristocrazie delle quali i signori delle banche centrali sono dei funzionari. Il mito della crescita è nato dopo la seconda guerra mondiale, alle aristocrazie vittoriane della crescita non fregava nulla, non avevano neppure lo strumento statistico x misurarla, nato con l’amministrazione Roosevelt e il lavoro di uno statistico di origine russa. A quelle aritoscrazie interessavano i profitti e quelli venivano comunque anche se il PIL non esisteva. A queste interessano….. i profitti. Sospetto (come sono sospettoso) che SE i profitti delle aziende cadranno ALLORA si cambierà politica. Chi ha studiato i saldi settoriali SA che i profitti delle aziende dipendono dal deficit dello stato SE contemporaneamente i rimanenti privati (households) sono fermi al palo. PRONTO a cambiare idea se poi non succede !
ob1­K­noB@fi­nan­zaon­li­ne,

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