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La BCE affossa i mercati (e chi lo avrebbe mai detto?)
[Weekly Rewind]. I nuovi requisiti di patrimonializzazione mandano KO le banche sui mercati azionari europei. E la cosa suona proprio strana visto che si è in procinto di ufficializzare il QE Europeo. Significa che le banche europee sono peggio messe di quanto si potrebbe immaginare?
Quanto è successo ieri rappresenta il classico caso dove accade tutto il contrario di quello che si potrebbe pensare.
Proprio quando ormai si è ad un passo dall’annuncio del famoso e forse inutile quantitative easing “Made in Europe”, con l’ulteriore possibile spinta dei buoni dati sull’occupazione USA, ecco che la borsa inizia a fare le bizze.
Ma come! Con tutte queste news positive, i mercati invertono di brutto e addirittura si permettono di chiudere a -3.27%? Ebbene si, può capitare, e capiterà anche dell’altro in questo 2015.
Ricordate cosa vado dicendo da settimane? Il 2015 sarà un anno molto diverso dai precedenti e quella perfezione, quella matematicità nei trend e della (permettetemi) semplicità nel generare le performance sarà sempre più difficile.
Ma cosa è successo ieri che ha scatenato questo gran trambusto sui mercati? La colpa è da dare alla comunicazione BCE che impone maggiori requisiti di capitale alle banche, proprio nel momento in cui la BCE dovrebbe lanciare il suo QE Europeo.
Il passaggio dalle banche centrali nazionali alla Bce della vigilanza sui maggiori istituti europei (tra cui 13 italiani) ha segnato subito un cambio di passo in direzione del rigore. […] Il risultato è che l’asticella si è alzata per molti e non solo per chi – come il Monte dei Paschi – non ha superato l’esame di ottobre ed è costretto a ricapitalizzare per 2,5 miliardi di euro. Nel caso degli istituti italiani – ha scritto il Sole24Ore svelando la mossa della Bce – si passa dal 7% di capitale minimo stabilito per tutte le banche europee a una media del 10,6%, con punte del 14,3% (Montepaschi appunto). (IFQ)
Quanto richiesto dalla BCE è un segnale molto chiaro: il sistema bancario europeo è ancora debole e fragile e deve essere rafforzato perché potenzialmente attaccabile dalla crisi. Ma non eravamo ormai fuori dalla crisi? Evidentemente no, e questo provvedimento è una chiara ammissione che MOLTO si deve ancora fare in ambito bancario. Ma non solo in Italia.
Sembra infatti che anche i colossi debbano rafforzarsi che Deutsche Bank dovrà rafforzare il patrimonio di 5 miliardi di euro, mentre per le francesi Bnp Paribas, Société Générale e Credit Agricole il gap sale addirittura a 10 miliardi e per la svizzera Credit Suisse si colloca intorno agli 8 miliardi di euro.
E ovviamente tutto questo ha fatto capitolare le banche in borsa. Con un ulteriore rovescio della medaglia. Tutto questo andrà a riperquotersi sul credito concesso alle imprese. Ma la Bce non voleva proprio agire aumentando la liquidità per il canale del prestito? Controsenso assoluto. Oppure, sistema finanziario messo molto peggio di quanto si possa immaginare.
Vi lascio come ogni week end l’elenco dei post più HOT della settimana. Con la preghiera di condividerli ai Vs contatti se li ritenete meritevoli.
Buona lettura!
YESTERDAY
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