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ITALIA: primato poco invidiabile sul debito pubblico
In questi giorni sono stato via per lavoro e quindi non ho fisicamente avuto il tempo di dedicarmi al blog.
Ho cercato di restare in contatto coi lettori tramite twitter anche se non è sempre facile riuscire a conciliare tutto.
Ringrazio anche coloro che si sono fatti vivi via email: non temete, presto tornerò attivo come sempre. E ringrazio anche Aldo che mi ha segnalato questo interessante dato Eurostat, che ci vede primeggiare ma di cui non dobbiamo andare troppo orgogliosi.
L’ Italia è paese che oggi può “vantarsi” di primeggiare nel debito, quantomeno in Eurozona. Poi ovviamente, su scala globale c’è chi ci batte sia a livello volumetrico assoluto che a livello di “rapporto debito PIL”. Intanto però guardiamo alla nostra Europa.
Utilizzando il metodo di calcolo ESA 2010 (European System of Accounts ), Eurostat ha comunicato pubblicamente i dati relativi al debito pubblico dei paesi facenti parte dell’Unione Europea, oltre che il rapporto debito PIL.
Tanto per cominciare occorre dire che non solo l’Italia rischia di “affogare” nel debito. Infatti l’ Eurozona nel suo complesso ha raggiunto, a fine giugno 2014, un rapporto debito PIL pari al 92.7% (era al 91.9% nel primo trimestre 2014). Prendendo in esame l’Unione Europea il rapporto passa da 85.1% a 87%. Per l’Italia ovviamente i numeri sono ben superiori. Non solo ha il rapporto debito PIL maggiore (133.8%) ma ha anche il volume di debito pubblico superiore, visto che addirittura batte come quantità quello tedesco.
Guardate i grafici QUI SOTTO:
Debito pubblico paesi Eurozona
Rapporto debito PIL Eurozona
Ovviamente in questa analisi mancano la Grecia, leader incontrastato come rapporto debito PIL, e la Spagna.
Intanto però bisogna capire COME l’Italia riuscirà a venire fuori dalla morsa del debito con tutto quello che comporta a livello di crescita (mancata) e di austerity (imposta).
Possiamo pensare che il rapporto Debito PIL possa continuare a crescere al’infinito? E in che modo possiamo guardare avanti con prospettive di crescita economica con questi numeri?
Chi segue questo blog conosce bene la “debt deflation”. E sia ben chiaro, con debt deflation non si intende solo deflazione, ma anche molto di più. E’ un masso appeso al collo dell’economia che la fa lentamente affondare, facendole perdere prestigio e posizioni a livello globale (a scapito di altri paesi). Il paradosso: con la debt deflation, più si prova a pagare il debito, più ci si mette in condizioni di non arrivare a pagarlo per la progressiva caduta del valore degli asset patrimoniali.
Se ancora non li conoscete, vi illustro rapidamente i nove punti identificativi della Debt Deflation.
1) eccesso di indebitamento
2) perdita fiducia dei consumatori
3) liquidazione debiti attraverso la liquidazione dei beni
4) il rientro dei debiti provoca contrazione monetaria
5) caduta dei prezzi
6) conseguente diminuzione dei consumi
7) crollo di investimenti, occupazione con chiare conseguenze sul reddito
8 ) caduta dei profitti
9) ulteriore crollo della fiducia e…ulteriore indebitamento
Che dite? Lo rischiamo questo scenario o…siamo già in “debt deflation”?
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Sono del l’idea che il ‘mercato’, prima o poi, fa si che i nodi vengano al pettine e ‘sistemi’ le asimmetrie…certo il problema e’ che manipolandolo si spostano i flussi di ricchezza, ma questo è’ un altro discorso…facciamo l esempio degli assets da vendere, la domanda e’ : ma quegli assesta come li hai avuti? Se, come spesso è’ accaduto per crisi e’ stato grazie al credito facile, in realtà devi vendere qlcs che nn avresti dovuto nemmeno possedere, quindi è’ una sorta di ‘patrimoniale’ naturale ed indiretta, e quindi tende al l’equilibrio a mio parere….credo che il problema/soluzione sia da ricercarsi in ruberie e sprechi, ovvero più’ tecnicamente in recupero di efficienza del sistema, cioè’ le risorse ci sono, pure in Italia, solo che vengono distribuite in maniera iniqua ed inefficiente, questo per le manipolazioni di cui sopra…ed è’ questo il vero problema, cioè’ l abuso di posizioni di ‘forza’ per incanalare i flussi di ricchezza, non ultimo una struttura governativa europea preposta a tale fine, il resto sono solo naturali conseguenze, come pure euro o non euro, poco cambia, il discorso di uscire dall euro sarebbe benefico nella misura in cui andasse ad intaccare tale ‘sistema’,ed al momento nn vedo altre strade…
Italia nov 11=1850 adesso 2170 . FRANCIA adesso 2020 mentre nov 11 ??? per caso conosci il dato. perchè la mia impressione è che percentualmente il loro sia aumentato assai più del nostro tenendo conto di tassi d’interesse della metà e di 60 miliardi per salvare banche TEDESCHE e FRANCESI.
Ho trovato questi dati:
http://www.journaldunet.com/economie/magazine/en-chiffres/dette-publique.shtml
sono cresciuti anche loro di circa 300ml, ma rapporto deb/pil resta intorno a 100%.
per inciso, anche se un po’ fuori tema:
http://terrarealtime.blogspot.it/2014/01/finlandia-in-grave-crisi-economica-per.html
dopodiché è stato “spedito” in EU…..
Trovato http://scenarieconomici.it/esplode-debito-pubblico-francese/ tra un anno e mezzo ci superano poi ne riparliamo se esiste ancora l’euro.
Due immagini che meglio di tutto rappresentano l’ Italia e quello che succederà molto prima di quello che si possa credere:
Quello che si vede sopra è lo SP500 settimanale compresso. guardate i livelli del 2007 e di oggi
Il prossimo è il nostro grafico….
Credo che qualsiasi commento sia superfluo.
Se è vero che quando gli Stati Uniti starnutiscono noi ci prendiamo la polmonite…se è vera la legge di Newton (sempre per gli USA ovviamente)…temo grossi guai per il nostro povero paese.
“Il paradosso: con la debt deflation, più si prova a pagare il debito, più ci si mette in condizioni di non arrivare a pagarlo per la progressiva caduta del valore degli asset patrimoniali.”
E’ il punto centrale, ritengo però che sia stata una politica economica voluta per mettere in ginocchio un intero sistema economico e costringere alla svendita. Non li ritengo affatto stupidi.
Sarò paranoico ma
Sulla “patrimoniale”, esiste da un pezzo e a rate con la fantasy tributaria gestita dalla telepropaganda.
Il senso di una patrimoniale con il taglio degli sprechi e delle ruberie insieme ad una deregulation radicale sulle norme che stroncano la vita sociale ed economica dei cittadini, sarebbe dovuto essere verso l’efficienza sistemica e il rimettere in piedi le filiere produttive fregandosene dei regolamenti, dei vincoli europei e prima che fossero devastate.
Non lo è stato e non lo sarà.
E’ il sistema produttivo che paga tutto il resto, comprese le scommesse legittime sul futuro che invece sono diventate e stanno diventando crediti inesigibili.
La situazione è un po’ come quella dell’Apollo 13 con la domanda affermazine: “Cosa c’è su questa Italia di sano?” e come quella della MIR di Armageddon senza però l’astronauta russo che teneva in piedi la baracca e sapeva farla funzionare comunque e nonostante.
ciao Danilo
…la possibilità di “sistemare” la situazione c’è l’ha avuta il “buon” Super Mario Monti, ma o non ha avuto le “palle” per farlo o è stato osteggiato dai poteri forti.
A novembre 2011 il debito era di circa 1850 miliardi, la ricchezza totale era stimata in circa 8000 miliardi. Bastava un patrimoniale del 5% su tutti gli asset, (mobiliari ed immobiliari) e si portava a casa 400 miliardi, il debito passava da 1850 a 1450, con un rapporto debito pi pari a circa il 97%. …invece non ha avuto le palle per farlo, ha scelto altre strade, aumento IVA, aumento accise, aumento tassazioni rendite finanziare, etc etc. Una follia. il Renzie attuale cosa sta facendo? la stessa cosa, nel 2018 ci ritroveremo con l’iva al 25,50%. FOLLIA PURA!
Quanto sommerso (nero) genererà una aliquota cosi alta?