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TLTRO: i motivi di un insuccesso annunciato
Mercoledì già ho parlato del TLTRO, chiedendomi se questa operazione fosse sono un escamotage per rifinanziare le banche, magari per 24 mesi, oppure se fosse veramente finalizzata con successo al finanziamento delle imprese.
Si prevedeva un’asta da 400 miliardi. Il post di cui parlo è qui.
Poi però ieri è successo qualcosa e l’asta è andata non come io avrei potuto pensare e come il resto del mercato si immaginava.
La BCE ha elargito 82,6 miliardi di euro, decisametne meno di quanto ipotizzato. E di questi 83 miliardi circa, 23.7 miliardi sono finiti alle banche italiane, circa un quarto della cifra totale. Nel dettaglio
UNICREDIT | € 7.750.000,00 |
INTESA SAN PAOLO | € 4.000.000,00 |
BANCA MPS | € 3.000.000,00 |
ICCREA BANCA | € 3.000.000,00 |
BPER | € 2.000.000,00 |
BCO POPOLARE | € 1.000.000,00 |
CREDITO VALTELLINESE | € 1.000.000,00 |
CREDEM | € 735.000,00 |
BANCA CARIGE | € 700.000,00 |
MEDIOBANCA | € 580.000,00 |
TOTALE | € 23.765.000,00 |
Il mancato INSUCCESSO dell’ TLTRO deve farci pensare da un lato, ma ci deve anche aiutare a capire la struttura del mercato e le sue caratteristiche.
Primo chiaro segnale: il problema NON è l’offerta. Non è la liquidità. Non è la BCE e non è Mario Draghi. Il problema è la domanda. In altri termini non sussistono le condizioni economiche per chiedere nuove forme di finanziamento. E questo per certi versi va un po’ a cozzare a quello che ormai era un luogo comune, ovver che le banche NON volevano concedere prestiti. Certo, chi ormai è sull’orlo del default chiede e chiederà ancora. Ma chi vuole crescere e sviluppare? Spesso è volentieri sono realtà che hanno già tanto liquido a disposizione e NON investono volutamente.
Perché non investono ? Perché sanno che mettere a rischio del denaro oggi sarebbe totalmente improduttivo.
MORALE: la BCE registra una sonora sconfitta con il TLTRO e mi domando a cosa potrebbe servire l’acquisto ulteriore previsto di ABS. Secondo molti, poi, il quantitative easing (lasciando da parte le difficoltà burocratiche) sarebbe molto più efficace. Lo non ne sono così convinto.
E allora? Semplice, ci siamo tolti il dente ed ora la palla passa agli altri due tasselli.
Tassello UNO : BCE
Tassello DUE: Unione Europea
Tassello TRE: Governi dei Singoli paesi
Il rischio è che qualsiasi iniziativa espansiva risulti inefficace, in tutto o in parte, questo perché Draghi ha messo la benzina che già riempiva il serbatoio. Solo che ora occorre mettere in moto il motore. E per far questo occorre elasticità da parte dell’Unione Europea e Governi tramite deficit spending, riforme, rinnovamento reale. Ricordate questo post? Quanto MAI attuale…
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Dalle mie parti dicono: sei bello come il sole …. scusami ma in altro post eri sicuro che le banche avrebbero fatto incetta di denaro , o almeno così ho interpretato, per mettere a posto i conti , in particolare quelle italiane, oggi che il risultato dà contro la previsione tua e di qualche altro che non vorrei chiamare gufo …. sostieni che manca la domanda …. Insomma come la giri la giri la vedi sempre e solo in un modo , … potrebbe anche essere che le banche stanno bene come conti e che non hanno ulteriore bisogno di liquidi, anche perchè come giustamente affermi, creditori facili e solvibili non sono poi così diffusi … E potrebbe anche essere che pur non essendo nella miglior forma possibile comunque come bilancio non sono dei buchi assoluti come invece sostieni tu.
Tutto può essere, anche che il sistema è super solido che che ci aspettano anni di gloriosa crescita economica, e che riusciremo a diminuire il debito pubblico come si spera.
Io ho il mio punto di vista. Questo è un blog dove si esprimono opinioni personali. Se facessi discorso da “mass market” sarei un’altra cosa.
Potresti verificare di persona…frequentando magari le aule dei tribunali italiani….dove vi svolgono le procedure di esecuzione immobiliare…….di migliaia e migliaia di mutui ipotecari non onorati alle scadenze….oppure piu’ celermente consultare i seguenti siti:
http://www.astegiudiziarie.it/ ( nel quale sono state pubblicate negli ultimi anni oltre un milione di aste immobiliari )
Lecito, anzi più che lecito avere pareri personali, ma non sono imparziali se poi qualsiasi cosa accada l’interpretazione è solo nefasta. Tutto qua quando si presume di fare informazione, e non solo di dare pareri personali, un maggior equilibrio sarebbe una garanzia .. invece non è così. Tu potresti rispondermi leggi qualcos’altro … ma io per farmi un’idea cerco di leggere varie opinioni, dati. studi etc … non sono prevenuto, … e quindi leggo anche ciò che scrivi, e devo ammettere che spesso leggo cose interessanti, … ma tu sei troppo di parte …
In quanto al sistema, se leggo blog come il tuo non è che credo che il sistema sia super solido, proprio per niente , ma per ciò che riguarda l’Italia si tend e troppo spesso ad esasperare ciò che non va e a sminuire ciò che funziona , tutto qua , continua ad esprimere il tuo libero pensiero, ma ogni tanto è bene farti notare .. diciamo … le incongruenze …
non capisco cosa vuoi dire .. oppure chi “osa” dire che si esagera è un imbecille ? ma cosa credete di essere solo voi gli illuminati che tutto vedono e tutto capiscono ? capisco bene che ci sono gravissime situazioni molto diffuse, ma i conti delle semestrali delle banche italiane sono risultate nettamente migliori delle previsioni dei fenomeni analisti e dei vari gufi e migliori soprattutto rispetto al passato ! cosa voglio dire che le cose vanno benissimo ? NO CERTAMENTE NO ma non vanno nemmeno come tanti blogger un giorno si e l’altro pure usano la lente di ingrandimento per vedere le cose che non funzionano e il microscopio per guardare quelle che vanno …. Se tu leggi un pò di blog compreso questo, non so quanto è che saremmo dovuti fallire, ma ciò non accade e passa il tempo e quindi alla fine si fa solo il male del paese ……. Poi lo ho già scritto, Apple vale da sola più dell’intera borsa italiana, quindi non solo banche ma Enel Eni Snam Generali Fiat etc etc però c’è sempre questo malessere che circonda le menti che impedisce di fare analisi con più serenità ed imparzialità , non è certo detto che debbano uscire poi analisi “brillanti” ma almeno più concrete e serene … ma scusa non voglio certo importunare il titolare del blog , … avrò scritto non so forse 6 o 7 volte in tutto, e non è mia intenzione infastidire, ma questo post è l’esempio vivente di ciò che dico, prima i soldi della Bce sarebbero dovuti andare alle banche per sanare buchi, poi quando ciò non accade non si ha il “coraggio” di scrivere che l’analisi precedente era sbagliata, perchè se le banche non chiedono soldi forse non ne hanno bisogno …. ma si gira la frittata e si dice che le cose vanno male lo stesso, insomma è come una medaglia non con una testa e una croce, ma con due teste ….
Mi permetto di intervenire, serenamente ed in ottica costruttiva…effettivamente il ragionamento di Vito ha un suo perché’, qlc volta anche io, discretamente ( leggo sempre ma non intervengo con la stessa frequenza) ho cercato di dare un apporto costruttivo indicando magari dove ritenevo ci potesse essere del buono da fare (cioè’: e’ un blog di finanza, quindi credo che oltre a segnalare giustamente incongruenze e/ o problematiche sarebbe utile indicare più’ spesso cosa potrebbe essere utile per tutelare i propri risparmi, o magari, con tutte le tutele del caso, dove si potrebbe nascondere una prospettiva di guadagno)…intendiamoci, e’ un terreno minato e chiaramente non dovrebbe essere certo il luogo x dire ‘fai questo o quello’ ed è’ palese il perché’, però’ in effetti a volte ho avuto anche io la sensazione, dietro al superlativo lavoro di analisi e raccolta informazioni ( grazie! ) che ci sia sempre una vision forse un po’ sbilanciata verso ciò’ che nn va, chiaramente non che siano cose nn vere, ma magari un maggiore equilibrio potrebbe giovare e magari fare da volano ad analisi più’ complete per giungere a considerazioni anche più’ utili nel pratico…detto questo complimenti a dt per il suo lavoro con l augurio che un sano contraddittorio sia utile alla crescita del blog
Caro amico, i soldi di questo TLTRO dovrebbero servire per finanziare le imprese…….e per tale motivo vengono dati dalla BCE alle banche………ora la prima richiesta da parte delle banche ( ive incluse quelle italiane ) è stata di gran lunga inferiore alle attese…….da ciò e ragionevole desumere che le stesse non hanno certo la filaagli sportelli delle imprese che richiedono nuovi finanziamenti……e ciò per me che quotidianamente, per motivi professionali, sono a contatto con loro non è certo una sorpresa……gli imprenditori in questo periodo a tutto pensano tranne che ad effettuare nuovi investimenti……..non a caso il PIl italiano è calato del 9 % dall’inizio della crisi….e la produzione industriale segna addirittura un -24 %
PS : Mi permetto infine sommessamente di farti rilevare che qui nessuno si ritiene ” un illuminato ” e depositario della verità…..ognuno esprime liberamente solo le proprie opinioni…che puoi condividere o meno. Mi auguro pertanto che anche Tu voglia contribuire, con garbo e rispetto, ad arricchire il confronto esprimendo liberamente le tue opinioni, a beneficio dei tanti lettori di questo blog.
Ciao, Lukas
Ma ben venga il contradditorio! L’importante è che sia sempre supportato da logiche sostenibile e possibilmente da dati.
Inoltre ammetto di non essere sempre positivissimo, anche perchè questo vuole essere un blog di denuncia di una realtà che non ci vogliono far vedere come invece è nella realtà.
E credetemi, non vogliono farti vedere le cose brutte perchè in realtà sono più belle. Si enfatizza sempre tutto in POSITIVO e mai viceversa.
Comunque sia, io cerco sempre di essere equilibrato e non esagerato. Ci sono miei colleghi blogger che in confronto a me sono veri cartepillar di negatività…
E ripeto, il confronto è sempre il benvenuto!
…queste cose però non le ho dette io…
La ripresa nella zona euro «sta perdendo impulso», la crescita del Pil «si è fermata nel secondo trimestre» e le informazioni sulle condizioni economiche ricevute durante l’estate «sono state più deboli del previsto».
Con queste parole pessimiste il presidente della Bce, Mario Draghi, è intervenuto al Parlamento Ue il 22 settembre, avvertendo che ora tocca ai governi attuare le riforme strutturali per ridare all’economia quello slancio che attualmente ha perduto.
«I rischi di riforme strutturali insufficienti possono pesare sugli investimenti», ha aggiunto Draghi. La Bce ha fatto la sua parte e non ci sta a fornire alibi ai politici che governano i Paesi dell’Eurozona e che si aspettano da Francoforte la soluzione alla crisi.
http://www.lettera43.it/economia/macro/crisi-draghi-la-ripresa-perde-impulso_43675141671.htm
E’ “ben noto” che l’accesso al credito da anni ormai è diventato estremamente difficile, specie per le PMI, sia perché i criteri per la concessione di prestiti (indifferentemente a breve e a lungo termine) sono diventati molto più stringenti, sia perché le Banche stanno collocando, in generale, la liquidità in altre direzioni, privilegiando investimenti in asset decisamente più remunerativi – come, per esempio e nonostante tutto, i Titoli di Stato.
Del resto le condizioni complessive dell’economia e le sempre possibili tensioni sui tassi e lo spread non inducono a sostanziali cambiamenti in meglio; per non parlare dell’aumento degli oneri addizionali, della maggiore selettività sulle attività chieste in garanzia, nonché della minor propensione da parte delle stesse PMI alla domanda di prestiti.
In effetti tale domanda, più che riferirsi a scorte e capitale circolante e ad investimenti fissi, si concentra su due finalità “relativamente nuove”:
1. la ristrutturazione del debito;
2. il rimborso dei prestiti concessi dalle altre Banche.
Più precisamente, la prima finalità è “ottenibile” attraverso uno strumento regolato dalla legge[*] che i piccoli Imprenditori possono utilizzare per uscire da un’eventuale crisi da sovra-indebitamento, uscita che finora era preclusa poiché due fattori (limiti dimensionali e volume dei debiti) impedivano l’avvio delle tradizionali procedure concorsuali.
Entrambe le finalità, ancorché lodevoli ed indispensabili, non sono peraltro certamente orientate allo sviluppo, bensì soltanto alla difesa della propria quota di mercato, se non addirittura alla conservazione della vita aziendale.
In generale, lo stato dell’arte delle Imprese Italiane – secondo il più recente censimento dell’ISTAT[**] – risulta dominato da PMI con
– governance semplificata (troppo familiare ed accentrata),
– scarsa formazione manageriale,
e
– limitato utilizzo delle tecnologie.
Risulta – o meglio risulterebbe – quanto mai opportuno esplorare tutte le alternative possibilità di finanziamento – come poteva e doveva essere proprio il TLTRO NEL 2009 (MA NON ORA!), sfruttando la “situazione” cogente della crisi generalizzata, e su larga scala, nei Paesi Occidentali-trainanti e in parte anche in quelli Emergenti -, ma senza rimuovere i cronici problemi dell'”apparato” industriale Italico – che è unico nel Suo genere (e che SOLO in parte spiega l’incetta di richieste effettuate dalle Banche Italiane nel caso della 1^ tranche del TLTRO) e quindi per nulla paragonabile ad altri sistemi industriali integrati, verticalmente in primis, a livello globale – tutti i “programmi” o le “manovre”, sia Comunitarie attraverso l’intervento della ECB che Nazionali attraverso l’accensione di “canali” legislativi o finanziari (di approvvigionamento), non daranno dei risultati; ne incisivi e ne decisivi.
In breve, il quadro delle cose da fare.
Anzitutto – miglioramento (IMPOSTO e quindi OBBLIGATORIO PER LEGGE!) della capacità di finanziare l’attività e gli investimenti, uscendo progressivamente dalla piccola dimensione per entrare nella medio-grande dimensione, condizione indispensabile (contrariamente al passato) per competere a livello globale.
E inoltre, contemporaneamente:
a. supporto nei programmi e nei processi di internazionalizzazione;
b. stimolo ai cambiamenti culturali, organizzativi e manageriali;
c. perfezionamento delle strutture esistenti;
d. allacciamento di rapporti consapevoli e trasparenti con gli Investitori;
e. accesso alle regole di funzionamento del Mercato finanziario;
f. corsia di favore per l’eventuale ammissione alla quotazione in Borsa (non obbligatoria, ma evidentemente consequenziale all’ottenimento di determinati aiuti).
In effetti, è proprio quest’ultimo elemento che potrebbe frenare la spinta all’adesione. E’ “notorio” infatti che le PMI, in gran parte a composizione familiare, tradizionalmente sono alquanto restie sia all’ingresso di nuovi soci che ad aprirsi totalmente ad un’esterna e professionale analisi – e relativa visione – accurata della Loro realtà e ciò per il timore fondamentale di perdere la leadership, nonché per una serie di altri motivi su cui soprassiedo: basta considerare che soltanto il 16% delle imprese familiari supera il quarto passaggio generazionale in azienda.
La realtà empirico-storica peraltro sta a dimostrare che, vuoi per un calcolo di convenienza (o addirittura per uno stato di necessità), vuoi per una migliorata maturità gestionale, le adesioni si potrebbero sviluppare repentinamente in poco più di un paio di anni ed in modo altamente significativo.
– – –
[*] D.L. 22 giugno 2012, n. 83, convertito nella Legge del 7 agosto 2012, n. 134, pubblicata in G.U. n. 187 in data 11 agosto 2012.
Vedasi/leggasi
“Capo III – Misure per facilitare la gestione delle crisi aziendali
Art. 33 – Revisione della legge fallimentare per favorire la continuità aziendale”
nel link:
[**] Si tratta dell’ultimo – il 9° – Censimento Generale dell’Industria e dei Servizi, elaborato dall’ISTAT nel 2012 e riferito ai dati 2011
http://www.istat.it/it/censimento-industria-e-servizi/industria-e-servizi-2011 .
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サーファー © Surfer
E’ così.
Le aziende con buoni fondamentali non hanno problemi a farsi finanziare, anche a tassi bassi.
Il problema è sulle aziende in difficoltà, che per le regole di Basilea II non sono di fatto finanziabili.