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CIT Group: default più che annunciato

Scritto il alle 09:35 da Danilo DT

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Buongiorno e buona settimana finanziaria a tutti.

Innanzitutto una premessa. Questa settimana sarà un po’ “uccel di bosco” in quanto tra impegni fuori ufficio per lavoro e giorno di ferie, non riuscirò ad essere presentissimo sul blog. Ma cercherò comunque di essere attivo e propositivo. Il momento è assolutamente “catartico” e merita di essere seguito con attenzione. Sui mercati si è già detto molto nelle ultime giornate, oltre che ovviamente nel week end con le varie rubriche.

Anche se…una news veramente bruciante è arrivata e potrebbe condizionare violentemente le sedute di borsa di questa settimana: sto parlando del fallimento di CIT Group. E mai come stavolta è stato per i lettori del blog I&M un fallimento annunciato.

Sono ormai mesi che parliamo di questo possibile default. E a nulla è valso un investimento governativo di 2.33 miliardi di Dollari USA, a nulla è servita la conversione di 4.5 miliardi di dollari di obbligazioni in azioni e quindi in capitale sociale. A nulla sono servite la mediazioni, le promesse e tutto il resto. CIT Group ha presentato ieri,  domenica, la sua richiesta di Chapter 11.

Cosa significa il default di CIT Group?

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Come dicevo mesi fa in un post dedicato, datato 17 luglio 2009, o ancora in un post più recente, datato 18 ottobre 2009 il default di CIT Group significa che uno dei più importanti canali per il finanziamento della piccola-media impresa statunitense è saltato. Ma come scrivevo in un post di questi citati, la cosa che mi ha sempre incuriosito è il fatto che, a conti fatti, il default di CIT Group poteva pesare sul bilancio di QUALCHE BANCA molto meno del previsto e quindi non si escludeva l’ipotesi di abbandonare CIT Group al suo destino.

E così è stato.

Peccato però che CIT Group abbia erogato finanziamenti a circa 1 milione di aziende negli USA e quindi è un intermediario chiave per la crescita della piccola media impresa.
Quindi…siamo sicuri che questo default abbia conseguenti lievi?
Io, come sempre, non voglio assolutamente indurre in pensieri malati o a strane valutazioni.
Certo però è che CIT Group rappresenta uno dei più grandi fallimenti che la storia d’America conosca, ci comunica in modo eloquente che la crisi del settore bancario è viva, vegeta e presente, ci annuncia che la ripresa dovrà per forza subire un freno per l’effetto domino che questo default vicino all’industria USA rappresenta e che, se si era alla ricerca di una buona scusa per far scendere il mercato dopo il grande rally, questa potrebbe essere un’ottima scusa.

Speculazione permettendo.

STAY TUNED!


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