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CIT Group: default più che annunciato
Buongiorno e buona settimana finanziaria a tutti.
Innanzitutto una premessa. Questa settimana sarà un po’ “uccel di bosco” in quanto tra impegni fuori ufficio per lavoro e giorno di ferie, non riuscirò ad essere presentissimo sul blog. Ma cercherò comunque di essere attivo e propositivo. Il momento è assolutamente “catartico” e merita di essere seguito con attenzione. Sui mercati si è già detto molto nelle ultime giornate, oltre che ovviamente nel week end con le varie rubriche.
Anche se…una news veramente bruciante è arrivata e potrebbe condizionare violentemente le sedute di borsa di questa settimana: sto parlando del fallimento di CIT Group. E mai come stavolta è stato per i lettori del blog I&M un fallimento annunciato.
Sono ormai mesi che parliamo di questo possibile default. E a nulla è valso un investimento governativo di 2.33 miliardi di Dollari USA, a nulla è servita la conversione di 4.5 miliardi di dollari di obbligazioni in azioni e quindi in capitale sociale. A nulla sono servite la mediazioni, le promesse e tutto il resto. CIT Group ha presentato ieri, domenica, la sua richiesta di Chapter 11.
Cosa significa il default di CIT Group?
Come dicevo mesi fa in un post dedicato, datato 17 luglio 2009, o ancora in un post più recente, datato 18 ottobre 2009 il default di CIT Group significa che uno dei più importanti canali per il finanziamento della piccola-media impresa statunitense è saltato. Ma come scrivevo in un post di questi citati, la cosa che mi ha sempre incuriosito è il fatto che, a conti fatti, il default di CIT Group poteva pesare sul bilancio di QUALCHE BANCA molto meno del previsto e quindi non si escludeva l’ipotesi di abbandonare CIT Group al suo destino.
E così è stato.
Peccato però che CIT Group abbia erogato finanziamenti a circa 1 milione di aziende negli USA e quindi è un intermediario chiave per la crescita della piccola media impresa.
Quindi…siamo sicuri che questo default abbia conseguenti lievi?
Io, come sempre, non voglio assolutamente indurre in pensieri malati o a strane valutazioni.
Certo però è che CIT Group rappresenta uno dei più grandi fallimenti che la storia d’America conosca, ci comunica in modo eloquente che la crisi del settore bancario è viva, vegeta e presente, ci annuncia che la ripresa dovrà per forza subire un freno per l’effetto domino che questo default vicino all’industria USA rappresenta e che, se si era alla ricerca di una buona scusa per far scendere il mercato dopo il grande rally, questa potrebbe essere un’ottima scusa.
Speculazione permettendo.
STAY TUNED!
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