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Sul tema Grecia-Dracma l’Euro ne approfitta e corregge
Ieri il nostro Mattacchiuz è stato tra i più veloci nel portare sul web la notizia di un possibile clamoroso abbandono dell’Euro da parte della Grecia e un ritorno alla Dracma.
Der Spiegel è stato sicuramente il giornale che ha lanciato l’allarme sulla nuova Crisi Grecia. E non è un caso che l’allarme arrivi proprrio dalla Germania. Ricordate? Riprendetevi i post sull’esposizione dei vari paesi del PIGS o ancora il post sull’esposizione delle banche tedesche sulla Grecia.
La Germania ha forti interessi nei confronti della Grecia e soprattutto oggi gli interessi sono tutti rivolti verso la ricerca di soluzioni per ovviare al default greco. Ma le soluzioni al momento mancano.
La Grecia nel frattempo ha (ovviamente) smentito la volontà di tornare alla dracma. Ma una cosa non può certo smentire, ovvero che il problema oggi non ha una soluzione plausibile.
May 6 (Reuters) – Finance ministers from Germany,France, Italy and Spain did not discuss Greece leaving the euro zone or the possibility of a Greek debt restructuring during a meeting in Luxembourg on Friday, Eurogroup Chairman Jean-Claude Juncker said.
Vi aggiorno con un grafico che mi ha concesso l’amico Ed Harrison di CWD sull’esposizione tedesca ai PIGS:
E come dice giustamente Ed, se questo è solo tutto fumo, vuol dire che però da qualche parte c’è il fuoco….
Qualche giorno fa ho letto un interessante articolo di Harold James sull’argomento. Ve ne cito alcuni stralci:
(…) Oggi, l’implementazione di un piano Brady a livello europeo non garantirebbe le condizioni necessarie per un eventuale successo. Non si sono infatti verificati molti progressi sui vari fronti. C’è senza dubbio molta frustrazione rispetto all’utilizzo di misure austere, mentre non c’è alcuna indicazione reale della sostenibilità a lungo termine degli sforzi di riforma nel sud dell’Europa.
Si è inoltre molto lontani dal risolvere i problemi delle banche europee. Un sistema bancario europeo realmente competitivo sarebbe in grado di dare incentivi alle banche più forti e solide affinché corrano dei rischi maggiori nella speranza di diventare ancora più grandi e stabili. Ma nel periodo successivo alla crisi finanziaria i policymaker si sono concentrati principalmente sui problemi posti dalle banche troppo grandi per fallire. Inoltre, hanno ancora troppo timore di un eventuale collasso delle banche più deboli per impiegare tale soluzione. Il processo di ricapitalizzazione non ha, poi, ancora raggiunto un livello tale da assicurare un’adeguata solidità bancaria.
Infine, l’incertezza globale delle valute è un ostacolo a qualsiasi soluzione. La forza dell’euro, nonostante l’entità delle difficoltà dell’eurozona, rende più difficile la realizzazione di una strategia di recupero. La forza della moneta unica ripercuote le sue problematiche su qualunque altra parte del mondo, ma un cambio di valuta dell’euro che permetta il ritorno della fiducia ed il ripristino della crescita non è poi così fantomatico.
Senza le condizioni che hanno reso possibile l’efficacia del piano Brady (con cui si sono ristrutturati debiti di paesi sudamericani, in passato, ndr), una semplice trasposizione della cancellazione del debito non farebbe altro che aumentare l’incertezza e fomentare il disgusto nei confronti della politica che minaccia già di indebolire l’integrazione europea. Inoltre, vista la sua relativa prosperità, l’Europa potrebbe persino non voler trascorrere i biblici sette anni come si è invece trovata a dover fare la più povera America latina negli anni ‘80. (Source: PS)
Un’analisi tanto lucida quanto valida. Ma come sempre manca la chiave, la soluzione del problema. E manca perché NESSUNO ha soluzioni. Possiamo solo dire che il sostegno dato fino ad ora non sarà sufficiente, e i paesi aderenti all’Unione Europea saranno nuovamente chiamati ad aprire il borsellino.
Euro in discesa libera
E la conseguenza è stata (finalmente un po’ di coerenza) il crollo dell’Euro. Un ritorno in area 1.43 ad un passo dal primo target posto a 1.4217, che rappresenta non solo un target di Fibonacci ma anche un massimo relativo precedente ed una Media Mobile (55 giorni).
PS: un’ultima nota di colore. In tutto questo gran can can, indovinate che ha fatto il CDS sulla Grecia…. E’ sceso! Di 20 bp a 1317. Sembra quasi corrispondere al detto “buy on rumors, sell on news”. Viva la speculazione…
STAY TUNED!
DT
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io l’ho detto: strong buy sui bond, quindi strong sell sui cds!
è truffa da qualsiasi parte la si veda.
In Europa, ed in Germania in particolare, c’è la fobia dell’inflazione…..che non c’è in USA, e si alzano i tassi d’interesse…..rafforzando l’euro …..e bloccando in tal modo la già timida crescita esistente nei paesi periferici. Questa folle politica monetaria della BCE, aggrava invece di aiutare la posione dei PIGS, stretti nella morsa dei costi crescenti del loro debito, e della stagnazione del loro PIL.Se non cambiano indirizzo questa politica monetaria si rivelerà un boomerang per la stessa Germania.
Io credo che l’EFSF possa avere strumenti e soluzioni su cui lavorare.
Il prezzo cui sono arrivati i bond facilita eventuali operazioni indolori di buy-back, oppure proposte di concambio.
Al momento non se ne farà nulla, la Grecia proseguirà sulla sua strada di riordino della gestione economica con il supporto della “Troika”, presentando la prossima settimana in Parlamento il piano triennale di rientro del valore di circa 76 MLD.
Se poi il PIL ritornerà a crescere con la stagione turistica alle porte, quest’autunno le cose si potranno vedere con un’ottica migliore rispetto all’attuale.
Poi, nel frattempo, potrà essere possibile un ulteriore supporto di sostegno alla Grecia da parte della UE.
tommy271@finanza: Io credo che l’EFSF possa avere strumenti e soluzioni su cui lavorare.
Il prezzo cui sono arrivati i bond facilita eventuali operazioni indolori di buy-back, oppure proposte di concambio.
Al momento non se ne farà nulla, la Grecia proseguirà sulla sua strada di riordino della gestione economica con il supporto della “Troika”, presentando la prossima settimana in Parlamento il piano triennale di rientro del valore di circa 76 MLD.
Se poi il PIL ritornerà a crescere con la stagione turistica alle porte, quest’autunno le cose si potranno vedere con un’ottica migliore rispetto all’attuale.
Poi, nel frattempo, potrà essere possibile un ulteriore supporto di sostegno alla Grecia da parte della UE.
l’importante è essere convinti!
tommy271@finanza,
Eh….mi sa che il solo turismo non basti….
Dream Theater: tommy271@finanza,
Eh….mi sa che il solo turismo non basti….
Il turismo rappresenta circa il 17/18% del PIL. Quest’anno dovrebbe iniziare a riprendersi.
L’export è in fortissima crescita mentre la bilancia commerciale (grazie anche alla recessione) sta recuperando moltissimo. La Grecia fa molta fatica, invece, sul terreno della riscossione delle imposte: ad aprile abbiamo registrato un valore positivo + 3%, ma siamo ancora sotto le stime.
La Grecia soffre inoltre il calo del commercio globale in quanto leader mondiale nello shipping.
Certamente la situazione è sul filo del rasoio ed il paese è sfiduciato, ma i recenti sodaggi danno ancora in testa Papandreou nelle preferenze e la situazione politica interna è stabile.
Caso più unico che raro nella classe politica … se solo osserviamo i casi di Portogallo ed Irlanda.
E se fosse una manovra economica (creata appositamente) di avvertimento per la sopravvivenza del dollaro… affinché rimanga valuta di riferimento!
In pratica pura propaganda mediatica speculatoria (o più propriamente guerra valutaria)… con il fine di attirare l’attenzione sui problemi dell’Europa e distoglierla dai veri problemi americani… che dovranno affrontare entro il prossimo mese: fine QE? Mancanza di Argento per la conversione dei future al Comex? Manovra di riduzione del debito pubblico? Nuove statistiche economiche pessime di prossima pubblicazione?
L’euro ha perso circa l’1,5% in un giorno solo rispetto al dollaro: una caduta notevole!
Certo che un euro forte non aiuta, ma non credo che di strette monetarie ce ne siano tante, probabilmente si arriverà all’1,75 per restarci a lungo se non si vuole soffocare sul nascere la debole ripresa economica. Per quanto riguarda la Grecia non credo che la Germania permetta che fallisca, data la sua esposizione così elevata. Mi fa riflettere anche quella sull’Irlanda che a quanto si legge nella tabella è più di quattro volte rispetto alla stessa Grecia……………….. 🙄
Ciao. Qual è la vostra view sull’oro fisico, visto che sempre più le monete appaiono come carta da tipografia? Da tempo Mattacchiuz scrive che: “di economia non c’è più traccia, ma impera la speculazione”, non è forse l’oro fisico (sottolineo fisico, non etc, etfs ecc.) destinato a restare l’unico contraltare economico all’orda speculativa che si è presa ormai tutto, sistema monetario incluso? Grazie e scusate se sono al limite dell’off topic anche se a pensarci bene……
per me si… 🙂
ma ci sono anche i bond greci da avere in portafoglio… tanto alla fine, non può fallire… no?
Della Grecia si ricordano solo quando le borse scendono, sino a due settimane fa se l’erano dimenticata.Si vede che sono a corto di argomenti per far scendere le borse.
Io me ne sono sempre ricordato è da mò che vado predicando che l’euro è una valuta farlocca per colpa di un sistema europa sottostante che è fallito da tempo e non solo a causa di questi polmoni marci di grecia, portogallo, irlanda, italia, spagna, belgio, ma soprattutto per una politica economica basata solo sugli interessi dei bankster…
…intanto ….
L’agenzia Standard and Poor’s ha tagliato il rating sulla Grecia, portandolo da BB- a B, aggiungendo che il giudizio potrebbe essere ulteriormente rivisto al ribasso. L’agenzia ha precisato come l’azione rifletta le attese di uno slittamento delle scadenze del debito di 80 miliardi di euro raccolto dalla Commissione europea.
Dura la prima reazione del governo greco che ha definito «irragionevole» la riduzione del rating operato da S&P. Il declassamento «arriva in un momento in cui non ci sono stati nuovi sviluppi negativi o decisioni», si legge in una nota diffusa dal ministero delle Finanze di Atene. Secondo il ministero, le decisioni «dovrebbero essere basate su dati oggettivi, su annunci dei politici e su valutazioni realistiche delle condizioni dell’economia e non su rumor di mercato e articoli di stampa».
Il riferimento è all’articolo pubblicato sul settimanale tedesco Der Spiegel, che ha ipotizzato l’uscita di Atene dalla zona euro. Secondo fonti del ministero della Giustizia greco, le autorità avrebbero aperto un’inchiesta contro la testata: l’accusa è la pubblicazione di «notizie false» che potrebbero creare disordini sui mercati. Intanto, però, dalla Germania hanno rilanciato: anche il tabloid tedesco Bild si è schierato a favore dell’abbandono dell’euro da parte della Grecia con un editoriale dal titolo Bye, bye, Grecia.
http://www.lettera43.it/economia/finanza/15350/standard–poor-s-declassa-la-grecia.htm
non per polemizzare ma cosa vuol dire: politica economica basata solo sugli interessi dei bankster?
Ad esempio?
Infatti sull’oro non c’è speculazione. Ma dai, non scherziamo.
http://intermarketandmore.finanza.com/grecia-lascia-euro-eurozona-28086.html
Qui trovate l’articolo precedente sull’argomento.
🙂
BUON WEEK END e BUONA LETTURA agli amici che hanno ricevuto Compass e Trends.
😉