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ONE YEAR AFTER
Agosto, giorno 6. Anno 2007.
Una data come un’altra, direte voi. Ed invece no. Una data che definirei storica. O perlomeno, questo è quanto molto probabilmente verrà scritto nei libri di finanza che verranno stampati nei prossimi anni.
Cosa diavolo è successo in questa data. Il 6 agosto 2007 è ufficialmente partita, o se preferite è nata, la “crisi subprime”.
Vi inviterei a rileggere qualche vecchio post dell’epoca sui subprime o addirittura un qualcosa proprio su agosto 2007 e vedrete che non cieravamo sbagliati. I timori erano pienamente fondati.
Il 6 agosto 2007 è avvenuto il fallimento di una grande società americana specializzata proprio sui mutui. Si tratta della American Home Mortgages. In un batter d’occhio furono licenziati in tronco tutti i dipendenti e fu dichiarata la bancarotta. Fu l’inizio della crisi. La vicenda subprime si allargò a macchia d’olio e venne smentita clamorosamente una teoria secondo la quale, diffondendo in modo infinitesimale il rischio, significava ridurlo fino ad annullarlo. Invece l’effetto è stato devastante. Il rischio è stato distribuito su tutta la finanza globale, dagli USA fino alla lontana Cina , mettendo le basi per la più grossa crisi finanziaria che la storia moderna ricordi, 1929 a parte ovviamente.
Ancora ricordo (e lo vedrete andando a vedere i post scritti di cui sopra trovate citazione ), la valanga di liquidità che venne riversata in fretta e furia sui mercati dalle banche centrali. Una situazione di emergenza che testimoniava la gravità del momento. Movimenti in concerto di FED, BCE, BOE e addirittura BOJ, fino all’eclatante salvataggio della Northern Rock da parte della BOE. Il resto è storia recente. Il salvataggio della Bear Stearns da parte di FED e JP Morgan, gli interventi governativi a sostegno di Fannie e Freddie, e con le valanghe di soldi versati dai “nuovi ricchi” per tappare le falle che si erano formate. Fioccano gli aumenti di capitale, Société Generale, UBS, e molte altre banche, sono a corto di liquidi. Svendono assets e chiedono soldi. Ma chi glieli dà questi soldi?
Cambia la mappa del potere.
I soldi glieli da chi di soldi ne ha e chi, fino a qualche anno fa, voleva entrare nell’economia che conta ma che non poteva permetterselo. Il “Salotto Buono” era cosa ristretta a pochi. Ma ora… Tutto è diverso. E fu così che Emirati Arabi entrano pesantemente in Citigroup, il Qatar in Barclays, Singapore ancora in Barclaye e Merrill Lynch, i Russi in UBS e così via (ne ho solo elencati una piccola parte…). La mappa del potere economico sta girando decisamente ad Oriente.
Ovviamente se prima questi investitori erano considerati “poco graditi”, oggi lo sono molto meno, in quanto in una fase di grossa difficoltà finanziaria, hanno fiumi di denaro a disposizione da spendere. E lo spendono investendo in grosse istituzioni, facendo un grande favore al mercato che viene sostenuto, alle società stesse che vengono salvate e… anche a loro stessi , in quanto da oggi hanno u n peso determinante nell’economia che conta.
Lo stato attuale delle cose
Chi segui il blog da più tempo, sa benissimo cosa ne penso della situazione attuale. QUI avrete un rapido quadro della situazione. La verità è che nessuno può ancora decretare la parola fine su questa crisi, manca l’ultimo tassello, lacrisi vera e tangibile sui consumi.
Certo è che, in questi giurni, sta avvenendo una cosa che, per carità, non risolve un bel niente ma aiuta sicuramente il sistema. Finalmente il petrolio, grazie anche al rallentamento globale, sta rallentando la corsa rialzista. Petrolio meno caro= inflazione più bassa= possibilità di agire sui tassi con manovre espansive.
Ovviamente è presto per parlarne. Resta però un dato di fatto. Un petrolio che dovesse mai tornare a 100 $/bar darebbe una grossa mano ad una ripresa che, al momento, può essere solo sperata ma tangibilmente non è ancora visibile. Pazienza, aspettiamo tempi migliori.
Buy opportunities sui mercati?
Chiudo l’intervento con un piccolo parere personale. Spesso mi viene chiesto se oggi il mercato presenta delle buy opportunitues.
La risposta è assolutamente SI. Il problema è che molto probabilmente non abbiamo ancora toccato il fondo. Quindi, cosa posso consigliare? Io personalmente aspetterei tempi migliori, ma se volete cominciare a pensare a qualche acquisto, fatelo per lo meno per gradi, senza mai dimenticare, però, la frase che troverete all’inizio di questa pagina.
STAY TUNED !