PETROLIO: ormai è GUERRA TOTALE dei prezzi, rischi per paesi produttori

Scritto il alle 11:30 da Danilo DT

war-oil-guerra-prezzi-petrolioLe strategie sui prezzi dell’Arabia Saudita (Aramco) fanno crollare le quotazioni del WTI e anche del Brent con conseguenze sulle finanze anche di quei paesi (come la Russia) che basano le loro finanze e la loro stabilità finanziaria proprio sull’oro nero. Focus su CDS, Rublo e rendimento titoli di stato a 10 anni.

Sul mercato delle commodity è crisi nera. Nera come il petrolio che in queste sedute ha continuato un trend ribassista che non è normale in quanto pilotato dai paesi arabi, i quali hanno un progetto ben chiaro. Impedire che gli USA possano diventare loro concorrenti sul mercato asiatico, soprattutto sfruttando lo “SHALE OIL” , il petrolio delle rocce.

Quindi parliamo di guerra, guerra dei prezzi, con gli Arabi scatenati soprattutto contro gli USA, ma non solo, anche contro quei paesi “emergenti” che sono grandi produttori. In primis la Russia.
Proprio quella Russia che oggi subisce un embargo che la mette in difficoltà e che, come spiegato in questo post,  non può subire un prezzo del petrolio inferiore ai 100$ per barile per lungo tempo.

Aramco, la compagnia statale dell’Arabia Saudita quindi gioca d’anticipo. Nessun taglio alla produzione ma taglio dei prezzi. Così facendo lei, che fa praticamente il prezzo, non perde quote di mercato (anzi, tende a guadagnarle se gli altri non si adeguano) e costringe gli altri a calare le braghe.
Il problema però è che certi paesi rischiano di saltare.
E tra quelli più a rischio c’è proprio la Russia.
Guardate questi grafici.

1) Cross Rublo vs USD

RUB-vs-usd

2) Russia: CDS 5yr

RUSSIA-CDS-USD

3) Bond Governativo Russia 10 anni: rendimento 10%

rendimento-bond-russia-rubli-10-anni

Sono grafici che raccontano un paese che si sta indebolendo in modo progressivo. Il Rublo è in forte difficoltà, la banca centrale sta alzando i tassi per difendere il rublo. Il tasso sul bond governativo a 10 anni è arrivato al 10%. Il CDS al momento non dà ancora segnali di pericolo ma stiamo all’occhio, le conseguenze a lungo termine di questa politica potrebbero essere pesanti.
La conferma definitiva del collegamento tra petrolio e status finanziario della Russia lo vediamo in questo grafico.

Rublo e petrolio a confronto

confronto-petrolio-wti-rublo-russia

Embargo a parte, la sostenibilità dell’economia russa è legata dal prezzo petrolio. E quindi tutto il sistema economico russo risulta, a questo punto, dipendente dalle mosse arabe.

STAY TUNED!

Danilo DT

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2 commenti Commenta
gnutim
Scritto il 5 Novembre 2014 at 15:07

tutto vero, non dimentichiamoci che la russia ha 170 mld di debito + altri 200 sulle principali aziende statali del petrolio.

L’Italia da sola ne ha 2300 mld di debiti……

kry
Scritto il 5 Novembre 2014 at 17:06

” Embargo a parte, la sostenibilità dell’economia russa è legata dal prezzo petrolio. E quindi tutto il sistema economico russo risulta, a questo punto, dipendente dalle mosse arabe. ” —– Mentre per lo shale USA non c’è prezzo, nessun problema pensa a tutto mamma fed.

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