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MERCATI: e ora come uscire dalla melma dell’Eurocrisi

Scritto il alle 15:15 da Danilo DT

I mercati hanno bocciato il salvataggio delle banche spagnole, hanno ignorato le elezioni in Grecia, non hanno praticamente considerato l’LTRO II. Come mai? E cosa occorre fare? Ecco i DUE punti a cui occorre assolutamente arrivare. Secondo il sottoscritto.

I vecchi adagi devono sempre essere tenuti in considerazione. E quando si dice che “i mercati hanno sempre ragione” occorre fare un bagno di umiltà e cercare di capire cosa sta accadendo oppure dove si sta sbagliando.

In realtà, in questa fattispecie occorre piuttosto capire cosa ci sta suggerendo il mercato.

Ieri le elezioni in Grecia sono andate tutto sommato bene. Si dovrebbe raggiungere una coalizione che dovrebbe portare alla governabilità della repubblica ellenica. Usiamo il condizionale perché tutto è sempre relativo quando si parla di Grecia. L’obiettivo dovrebbe essere di formare un Govero entro mercoledì. E non a caso. Ci sono importanti scadenze (pagamento tranche del FMI, incontro dell’Eurogruppo) in quei giorni.

E malgrado questo, i mercati ieri sono nuovamente scesi.
E’ però anche vero che, siamo onesti, non si potrà certo fidarsi totalmente di una coalizioni incerottata che farà promesse (da mercante? ) a lunga scadenza, con l’obbligo di bastonare a mazzate di austerity la già privatissima popolazione greca.
E quindi? Il mercato non si fida della Grecia?

In realtà il mercato non si fida più di niente e di nessuno.
Ormai tra i gestori e gli operatori c’è la convinzione che la strada intrapresa non porta da nessuna parte. E meno male… Sono mesi che lo stiamo affermando.
Però, fino a qualche settimana fa, la fiducia era ancora sensibile ai rumors, ai bail out in “zona Cesarini”, all’LTRO e al QE semi-annunciato.
Ora non più. Segno che anche i mercati, anche se sempre in preda alla speculazione, stanno in un certo senso maturando e non ci credono più.

Non credono più all’austerity fine a se stessa. Porta recessione, depressione, conflitto sociale. E anziché migliorare la condizione di crisi economica, l’austerity, se non accompagnata da campagne create ad hoc per la crescita economica concreta, le peggiora inesorabilmente.

Non credono più al sostegno straordinario degli organismi centrali. Il riferimento è alle banche spagnole. Ripeto: è assurdo combattere l’eccesso di debito emettendo altro debito, a cui devono però partecipare tutti i paesi, compresi quelli più in crisi (vedasi l’Italia). Ragioniamo un attimo. E se i 100 miliardi prestati alla Spagna non bastassero? E se poi l’Irlanda ci chiederà altri soldi? E se dopo arriva anche il Portogallo? La nostra povera Italia, già in crisi, dovrà scucire altri soldi. E quindi non ne verremo più fuori.

Il mercato non crede nemmeno più che si arrivi a qualcosa di più coeso. Il fiscal compact è stato praticamente bocciato da quegli stati che più di tutti si trovano in urgenza coi conti (praticamente la medicina è rifiutata da quelli più malati). E allora a cosa serve? Inoltre la Germania non ne vuol sapere degli Eurobond, che non andrebbero però, nota bene, ad accollare il nostro debito ai tedeschi, ma potrebbero anche solo essere visto come “garanzia collaterale”. Il debito italiano resterebbe tale, ma con questa garanzia, i tassi diventerebbero molto più gestibili.
Sono più possibilista con gli ERF di cui ho parlato in passato. Si andrebbe a garantire “solo” la parte eccedente il parametro di Maastricht (60%). Ma attenzione: non è escluso il fatto che si richiedano delle garanzie: per l’Italia significherebbe perdere il proprio “tesoretto”, ovvero tutto quell’oro che al momento abbiamo ancora in Bankitalia. E come noi, anche gli altri stati dovranno fare altrettanto. E siamo poi così sicuri che ognuno accetterà di perdere il possesso dei propri piccoli tesori composti da appunto oro, immobili e beni vari?

Bene, quindi a questo punto…cosa cavolo vuole il mercato? Cosa occorre fare?

Soluzioni? Beh, si può fare, e anche molto.

1) COESIONE

Tanto per cominciare bisogna assolutamente proseguire con il progetto di un’Unione Europea che diventi anche Unione Fiscale, Bancaria, Economica e Politica.
Certo, a piccoli passi, ma bisogna voler tendere a quegli obiettivi.
E poi? E poi ormai mi sembra chiaro che per sistemare le cose, con tutte le critiche che mi ritroverò addosso per quanto sto per dire, il mercato chieda una cosa.

2) UNA NUOVA BCE + inflazione

Un nuovo ruolo per la BCE.
Quindi BCE sempre più FED. Insomma, ve lo dico in parole povere. Occorre riattivare le matrici e cominciare a stampare denaro come hanno fatto gli USA. Un po’ di inflazione ci aiuterà ad abbattere il valore il debito e, viceversa, ad abbassare il valore reale dei beni.
E come si potrà arrivare a questo? In che modo? Semplice. Ogni qual volta la BCE ha stampato finora denaro , ha “sterilizzato” la cifra con manovre di segno opposto. Qui si tratterebbe di stampare per pagare, sostenere, salvare. Punto.
E la mia paura è che fintanto che i mercati non si ritroveranno con questi 2 elementi sarà difficile trovare vie d’uscita.
Ma occorre CAMBIARE. E occorre volerlo. Con senso di responsabilità, per il futuro dell’Europa. Non sarà facile ma è, secondo me, necessario.

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STAY TUNED!

DT

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30 commenti Commenta
john_ludd
Scritto il 19 Giugno 2012 at 15:52

Non ti preoccupare DT, avrai il tuo QE mentre per l’inflazione malgrado gli sforzi, a causa di tutti quelle fabbriche in Cina e Giappone bisognerà aspettare almeno un paio di anni, ma non si può avere tutto subito, per cadere dalla padella alla brace ci vuole un pò. Ne ho scritto qualche giorno nel sito di Andrea, per carità mica pretendo di essere Gesù ma a me pare che le cose stiano come le ho scritte. Tutti fiancheggiatori del dannato 1%. D’altra parte se non fossero più furbi e gli altri più fessi le proporzioni mica sarebbero quelle.

nei commenti…

http://icebergfinanza.finanza.com/2012/06/18/grecia-e-ora-dateci-la-merkel/

Scritto il 19 Giugno 2012 at 15:56

Forse non hai capito.
io non sto cercando la soluzione ai problemai. LA soluzione secondo me è SOO una ma non ci arriveremo nel breve,.
Io sto solo cercando di fare in modo di continuare ad andare avanti, sto solo cercando di trovare delle strade per poter avere un pò di futuro.
Dire che è la soluzione a tutti i mali, questo è sbagliato.
Quindi sappi che non ci godo affatto nel vedere la BCe che si metterà a stampare denaro. Però oggi non riesco a vedere altre vie d’uscita. Questi due punti secondo me sono necessari. E lo sai perchè? perchè ci sono certe cose che resteranno UTOPIE: una su tutte? La NAZIONALIZZAZIONE.
secondo te si arriverà a tanto se non quando ormai il sistema sarà inesorabilmente fallito? SOLO allora si nazionalizzerà. ma la frittata sarà fatta.
Basta guardare che è successo negli USA col TARP.
Poi per carità. Sono pareri. Però io sto semplicemnte cercando soluzioni che siamo percorribili. In un mercato così complesso, corrotto e marcio, bisogna aggrapparsi a qualcosa di realistico. E la nazionalizzazione del sistema non fa aprte di qeusta categoria di cose, oggi.

atomictonto
Scritto il 19 Giugno 2012 at 15:59

Penso che sia necessario stampare Euro.
Gli USA hanno avuto la crisi subprime interna (mentre l’EU ne ha subito i riflessi tramite i cosidetti derivati tossici) con crollo del settore immobiliare, gli è fallita una delle “big three”, gli sono fallite mi pare 500 banche regionali, hanno avuto la disoccupazione schizzata su “livelli Europei” dopo decenni di forchetta 4-6%…eppure hanno stampato dollari e sono messi meglio di noi.
Il Giappone ha un debito allucinante, tra l’altro non si parla mai del debito privato Giapponese fatto persino coi mutui plurigenerazionali (!!!), è stato semidistrutto dal più potente terremoto+tsunami da quando si rilevano i dati, è stato anch’esso afflitto dalla crisi subprime USA, gli è scoppiata una centrale nucleare in casa…eppure ha stampato Yen e sono messi meglio di noi.
L’Inghilterra, il mio soggetto preferito, è legato a doppio mandato con l’Irlanda, ha visto mucchi di risparmi privati volatilizzarsi col default dell’Islanda (e relative banche), è piena fino alle sopracciglia di titoli tossici, ha un debito aggregato colossale, che nanizza il debito publbico nostro più quello della Germania e Francia messi insieme…eppure ha stampato sterline ed è messa meglio di noi.
Credo sia abbastanza evidente che bisogna stampare Euro, no?
Ringraziamo nonna-Merkel e i bonzi della BuBa.

ddb
Scritto il 19 Giugno 2012 at 16:50

Ma se anche l’Europa stampasse moneta non inizierebbe una corsa alla stampa?
Cioè una gara a chi fa la stampata più grossa? 😀
E con la stampa selvaggia non aumenterebbe l’inflazione nei paesi “stampatori”?
Come reagirebbero i paesi arabi e la cina?

john_ludd
Scritto il 19 Giugno 2012 at 17:22

Dream Theater,

Certo, questo è sicuro non ci sarà nessuna nazionalizzazione. Nessun bilancio pubblico è sufficientemente profondo da assorbire le perdite e non esiste neppure abbastanza passivo (patrimonio e obbligazioni) per compensare l’attivo. La soluzione se così vogliamo chiamarla arriverà attraverso una massiccia repressione finanziaria di cui iniziamo a vedere i prodromi. Blocco alla circolazione dei capitali, eliminazione delle banconote e adozione del solo denaro elettronico come mezzo legale per ogni transazione finanziaria, inflation targeting a +X rispetto l’inflazione reale, targeting del prodotto nazionale “nominale” lordo. I ricchi si proteggeranno con azioni e commodities e useranno l’oro come garanzia per transazioni coperte esattamente come avviene ora in India. Gli altri schiattino.

lapradera
Scritto il 19 Giugno 2012 at 17:52

Buondì, ho letto tutto per filo e per segno carissimo DT, a tal proposito volevo dire che le tue riflessioni/proposte sono sulla giusta traccia per dare un pò di stabilità a questa Unione Europea sempre più in affanno e difficoltà ormai quotidiana.
Dunque, il mio percorso di studi è stato quello di Ingegneria ramo energetica quindi di carattere prettamente scientifico dico ciò perchè in questo settore quando ci sono problemi anche grossi da risolvere la regola numero 1 è quella di partire nel modo più assoluto dalla testa del problema medesimo altrimenti il rischio è quello di buttare via settimane di lavoro per poi ritrovarsi da capo, quindi vuol dire avere fallito sull’obbiettivo, dopo questa premessa forse un pò filosofica, ma ahime è quello che è e stà accadendo nell’area euro di questi tempi ossia quello che dici tu era da affrontare tra il 2002 e il 2005 comprese le riforme innovatrici dei vari paesi membri e invece siamo al 2012 con degli stati membri fermi a delle leggi di regolamentazione del vivere nella normalità indietro di 20/30 anni ” grave errore”, ma ora la frittata è fatta i debiti sono tanti e non cessano di aumentare, detto ciò però bisogna giustamente reagire, prima di tutto per riprendere il discorso che i problemi vanno presi dalla testa ti dico che, il presidente della commissione Europea josè Manuel Barroso è fuori luogo ossia non è la persona giusta nel posto giusto al momento giusto, per farti un esempio a me hanno insegnato che il valore del marketing è il prodotto nel senso di quello che tu riesci ha produrre, il marketing viene dopo per lanciare in modo efficace il prodotto sul mercato, ma se il prodotto non è buono, oltre che competitivo, puoi fare marketing fin che vuoi che non te lo compra nessuno, ecco il nostro caro presidente Barroso quando va alle riunioni sia esse siano Europee che extraEuropee tipo il G20 in corso in questi giorni in Messico fà semplicemente facendo del marketing ma domanda??? il prodotto dovè!!!! è un po quello che Barack Obama gli ha detto proprio ieri ossia basta chiacchere e incominciate a fare della sana e seria politica Europea per combattere questa fase di instabilità economico/finanziaria, fino ad ora Barroso si è appoggiato alle spalle della Merkel e di Sarkozì senza chiedersi veramente come fare a risolvere il problema appunto partendo dalla testa, basterebbe che leggesse il tuo dossier e farebbe già un passo avanti oltre che una bella figura al G20, ma sono sicuro che tutte queste dritte lui già le sà ma non le vuole accelerare, domanda; deve fare gli interessi di qualcuno??? la mia risposta e profonda riflessione è: certo che sì, ci sono ancora troppi poteri a livello politico e finanziario, poteri nemmeno troppo occulti per chi segue da vicino gli scenari economico/politici quotidiani che un Europa che funzioni o che cominci veramente a funzionare non gli fà comodo, pultroppo il questo mondo c’è sempre qualcuno che deve soffrire per far vivere qualcun altro una vita più bella e felice.
Detto ciò per prima cosa bisogna che i popoli vengano istruiti, il pianeta ha in questo momento più che mai fame di cultura se si vuol veramente risolvere i problemi, se ci fai caso, anche solo nella nostra piccola Europa, le problematiche più grosse sotto il profilo economico/politico/finanziarie giaciono da anni in quei paesi con il minor tasso di cultura e sapere ( tranne qualche eccezzione per non generalizzare ) e concludendo direi allora che la restretturazione della zona EU non è solo del debito in termini di denaro, ma anche e soprattutto di menti sapienti ed intelligenti, altrimenti saremo sempre rappresentati da persone inadatte ( vedi Barroso ) a risolvere qualsiasi tipo di problema sia che esso abbia caratteristiche economiche, politiche e finanziarie.
Augurando a tutti momenti decisamente migliori un a risentirci e… alla prossima ciao.

buf
Scritto il 19 Giugno 2012 at 18:35

Nooooooo mi dici che bisogna stampare Dream?!?! Accipuffarbacco, anche tu vuoi stampare?Stile Zio Ben che poi con l’elicottero manda i dollaroni ai soliti noti? Dai su, la tua idea è rispettabilissima però sul punto della stampante sono titubante!(fa rima). Il problema dell’Austerity è che non funziona se vengono spennati solo gli indifesi ed i piccoli pesci. Io innanzitutto:
1) ridurrei le tasse, a nessuno piace che lo stato prenda il 45-50-55%
2) abbatterei la spesa pubblica, c’è tanto da tagliare lo sappiamo tutti !

la stampante è il metodo utilizzato negli ultimi 40-50 anni ed è servita solo ad arricchire un paio di generazioni a scapito dei giovincelli di oggi! Il debito pubblico non è ricchezza, è un debito. Se tu stampi, la maggior parte dei soldi andrà come sempre è stato in progetti a perdere, sussistenza, amici degli amici, privilegiati. Il futuro secondo me non può più essere questo e se non sarà il mercato a far dimagrire lo Stato Centrale, ci penseranno le persone “arrabbiate”.
Questo è il mio parere.

Scritto il 19 Giugno 2012 at 18:56

lapradera@finanzaonline,
Benvenuto! 😀

buf@finanza,
Ripeto, ormai sto cercando di essere realista. Mi sembra di capire che tanto i politici fanno orecchie da mercante sulle soluzioni “buone” che ci potrebbero essere… Quindi tantovale cercare di tirare a campare il più possibile…

astrogirl
Scritto il 19 Giugno 2012 at 19:28

Questa soluzione non mi ha mai convinto davvero e, pertanto, concordo in pieno con BUF. Ciò premesso, faccio i miei complimenti a questo blog e per gli spunti interessanti ed indipendenti che fornisce!

gonzalo
Scritto il 19 Giugno 2012 at 19:35

Ma a questo punto non è meglio tornare alla lira subito e ripudiare il debito pubblico subito?Perchè tanto ci arriveremo lo stesso, ruzzolando.

Scritto il 19 Giugno 2012 at 20:01

astrogirl@finanzaonline,
Benvenuta! Ma nemmeno a me piace. Però sto cercando soluzioni realistiche a tamponare la crisi e garantirci una sopravvivenza…

gonzalo@finanza,
Nein… Sarebbe la nostra fine…

Scritto il 19 Giugno 2012 at 20:02

ovviamente di questo e altro parleremo il 30/6 al II meeting di I&M a Milano 😀

lapradera
Scritto il 19 Giugno 2012 at 20:22

Si certo hai ragione anche tu, ma se si fà una sana ecqua ed incisiva politica a livello Europeo a quel punto molti stati come ad esempio l’Italia dovranno perdere un pò della propria sovranità, in parole povere non potranno più grazie alla malapolitica fare gli strusi per aiutare gli amici degli amici oppure favorire un’area istituzionale a discapito di un’altra, se poi si fà anche una seria politica a livello fiscale allora se io pago il 47% di tasse vorrà dire che le pagherà anche lo Spagnolo il Tedesco il Francese e così via, il problema è che in Italia si ha il vizietto di fare a gara a chi le tasse le evade di più non accorgendoci che i nodi vengono al pettine e così riusciremo ancora una volta a farci del gran male da soli.
A tal proposito volevo dire che nei paesi dove la democrazia ed il rispetto delle regole esiste
( e vorrei precisare che alcuni di essi sono nostri confinanti ) una volta stabilito che il prelievo fiscale è al 45% tutti, tranne qualche eccezione li versano, noi Italiani per problemi che ben sappiamo siamo ancora nel farwest, negli stati che citavo prima se una persona fisica o un’impresa fà la furbetta con il fisco, viene segnalata dalla stessa concorrenza e così la festa finisce sul nascere, noi no, noi siamo più furbi gli insuperabili tutti che coprono tutti e tutto facendo spesso finta di non vedere o di non sapere chissa poi perchè??? intanto loro hanno tutti i servizi che funzionano, poca burocrazia, le strade belle asfaltate, la corruzione ai minimi storici, tasso di disoccupazione sostenibile etc etc e noi invece sempre farwest, EHHHH carissimo Buf la storia se la si vuole raccontare bisogna che ce la diciamo tutta fino in fondo o vogliamo giocherellare ancora per un’altro mezzo secolo a chi ha la testa più dura.
Poi i politici fanno orecchio da mercante perchè in mezzo ad un popolo scoordinato come noi gli viene comodo e facile farlo, prova a mandare i vari la Russa, Bersani, Alfano, Casini o Bossi, a fare le orecchie da mercante in paesi tipo Germania, Olanda, Svizzera etc, poi vedi quanto durano ( secondo mè non li fanno nemmeno entrare in parlamento ).
Se siamo caduti così in basso non è di certo la crisi che inpervia ormai dal 2008, diciamo che è quella che ha fatto traboccare il vaso e stop benchè i nostri problemi hanno radici che arrivano da molto lontano, fin dall’immediato dopo guerra, c’è un detto che fà; “ogni popolo ha il rè che si merita” quindi se adesso è arrivato Monti significa che in giro non c’era di meglio.
Comunque dai, prima o poi magari la strada giusta la troviamo anche noi, un salutone ciaooo.

idleproc
Scritto il 19 Giugno 2012 at 21:08

john_ludd@finanza,

Concordo con te, questa è la prospettiva e per alcuni aspetti è un processo in atto anche se sfugge alla percezione dei più, distolti da una propaganda mirata a focalizzare l’attenzione sul particolare distorcendo la strategia globale:

“La soluzione se così vogliamo chiamarla arriverà attraverso una massiccia repressione finanziaria di cui iniziamo a vedere i prodromi. Blocco alla circolazione dei capitali, eliminazione delle banconote e adozione del solo denaro elettronico come mezzo legale per ogni transazione finanziaria, inflation targeting a +X rispetto l’inflazione reale, targeting del prodotto nazionale “nominale” lordo. I ricchi si proteggeranno con azioni e commodities e useranno l’oro come garanzia per transazioni coperte esattamente come avviene ora in India. Gli altri schiattino.”

Il punto è che per attuarla dovranno essere cambiate anche le “forme” di governo per poter controllare i processi sociali. Non sarà una cosa facile anche se utilizzassero metodi di innesco di paura di massa, di fobie di massa, di divisioni “ideologiche” artificiose e di obbiettivi sotto “falsa bandiera” tipo le cosiddette democratizzazioni. Hanno fatto anche alcuni test nel passato remoto e vicino ma di solito dimenticano qualche dettaglio essenziale.
Sembra che, come previsto, da alcune parti stiano perdendo la guerra dopo aver vinto alcune battaglie.
Non è tutto scontato, anzi.

Resterei molto sorpreso che in una crisi che va oltre quella finanziaria e rischia di essere sistemica globale, la Germania non ne venisse colpita pesantemente e concordo coi tuoi post sull’argomento.

Non credo che la soluzione dello “stampar carta” sia un’idea risolutrice ma è probabile, come spera DT, che qualche decimo di secondo lo si possa guadagnare e che in quel decimo di secondo possano addivenire all’impossibile: “cancellare tutta la baracca del fasullo creato” e che puntino a riattivare qualche motore dell’economia reale.

Un caro saluto a tutti.

lampo
Scritto il 19 Giugno 2012 at 21:38

Mi tocca sostenere Dream sulla soluzione della stampante. Non perché la condivido, anzi ASSOLUTAMENTE NO!

Ma purtroppo so benissimo (e oggi ho capito che anche tu DT oramai ne sei quasi convinto) che non riusciremo mai ad eliminare i privilegi se non con un commissariamento esterno (la legge sulla corruzione che è passata… ne è l’esempio lampante!)

Quindi viva l’unificazione europea, viva la troika, viva il commissariamento europeo… purché finalmente i cittadini onesti in questo Paese possano tirare un sospiro di sollievo.

E credetemi… ce ne sono ancora tanti (e tanti che vorrebbero esserlo… ma che per sopravvivere non lo sono più).

Quindi nel frattempo… non vedo altra soluzione che la stampante.

Se usciamo dall’euro… invece credo che, on la burocrazia e tempi della giustizia che ci troviamo, cadremo veramente nel far west… Non verrebbe rispettato neanche più il buon senso comune… vincerebbe sempre il più forte, il più ricco e quello che ha più conoscenze (potere).

Questo molti giovani laureati (anche diplomati) lo sanno bene… e hanno dovuto fare le valigie ed andare all’estero per trovare un briciolo di meritocrazia. A suo tempo l’avevo fatto anche io… ma dopo sono tornato nella speranza che qualcosa cambiasse (invece NIENTE!)

E non venite a dirmi… che anche in Italia si vuole instaurarla (vedi parole oggi di un esponente del governo)… voglio VEDERLA NEI FATTI. SONO STUFO DI PROCLAMI!!

Scusate lo sfogo… ma incomincio veramente ad averle piene!

john_ludd
Scritto il 20 Giugno 2012 at 00:10

Dream Theater,

le stampanti saranno a pieno regime ma non serviranno a una cippa lippa. Con il petrolio sceso del 20% ecco che ora ci sono i presupposti per la guerra all’Iran. Molto ma molto presto la euro farsa sarà solo una commedia per bambini. Tempi cupi, mai così cupi dal 1939.

kry
Scritto il 20 Giugno 2012 at 00:14

lampo,

“Se usciamo dall’euro… invece credo che, on la burocrazia e tempi della giustizia che ci troviamo, cadremo veramente nel far west… Non verrebbe rispettato neanche più il buon senso comune… vincerebbe sempre il più forte, il più ricco e quello che ha più conoscenze (potere).” Io credo che dobbiamo ringraziare l’euro se già da alcuni anni non viviamo nel far west. Per carità l’euro così come lo stiamo vivendo non fa certo bene e con l’accoppiata lira -politica dal 2002 sicuramente era una scommessa vincente al ribasso.

Scritto il 20 Giugno 2012 at 00:45

john_ludd@finanza,

I tempi cupi, peggio del ’39, sono certi.
io sto solo cercando di trovare le soluzioni che ci regalano il maggior arco temporale di sussistenza.
poi verrà il giorno in cui anche lo stampare potrebbe risultare inutile e controproducente. Metterci al pari con gli USA sarebbe così drammatico, visti i chiari di luna?
E invece, si facesse la VERA unione Europea, siamo così certi che l’EZ sarebbe così disastrata?
Vi lascio con queste due domande e mi eclisso.
Domani giornata di lunghi viaggi…

Felice notte a tutti e grazie per la bella discussione, sia ai vecchi amici che ai nuovi

STAY TUNED!

cesarito
Scritto il 20 Giugno 2012 at 07:30

Ciao DT,
ho dei serissimi dubbi che si possa mai attuare l’unione politica e fiscale, e il motivo è nei fatti.
L’Euro è stato creato (come idea e con altri nomi) tra le due guerre da francesi filonazisti (Perroux) e affinato da economisti superliberisti tedeschi, austriaci (Von Hayek) e anche qualche sparuto italiano..
Nessuno ha mai pensato di farne uno strumento di unione tra i popoli, tranne noi poveri cittadini europei illusi.
Diceva Jacques Attali (consigliere economico di Mitterand e Sarkozy, e maestro di Hollande), uno dei padri dell’Euro così com’è:
“E cosa credeva la plebaglia europea, che l’Euro fosse stato fatto per la loro felicità?”
Caro DT, come si fa ad ignorare i presupposti, l’origine delle cose?
E non mi sembra che le politiche antidemocratiche dei Trattati Europei, redatti da estremisti extraliberisti (vedi Trattato di Lisbona, 2007) e tutti in favore delle privatizzazioni selvagge da parte dei grandi gruppi finanziari ed industriali e completamente contro i cittadini che non sono stati nemmeno consultati, possano smentire questi sinistri presagi…
Lo sapete che in Europa (anche in Italia, dato che i trattati sono legalmente al di sopra delle Costituzioni nazionali) è stata ripristinata la pena di morte? E che è consentito l’OMICIDIO, se commesso dalla forza pubblica in occasioni di sommosse (delle quali non c’è definizione alcuna)?
Questa è l’Europa che volevate? Io no.
E visto che l’Euro è una trappola per i paesi periferici come l’Italia, e per questo, non potendo svalutare in modo competitivo, la nostra bilancia del commercio estero è stata massacrata in favore dei tedeschi, che cosa ce ne facciamo?
L’Euro per noi è una trappola, conviene solo ai tedeschi.
Ancora credete alle favolette di Monti?
Sono quasi meglio di quelle di Berlusconi…!
Ciao

gonzalo
Scritto il 20 Giugno 2012 at 09:17

Per la fine è gia qui, ora, adesso.
Per questo dico che tanto vale tornare subito alla lira e ripudiare iil debito, almeno avremmo una speranza.

E comunque alla fine il default vi sarà ugualmente, percui..

john_ludd
Scritto il 20 Giugno 2012 at 09:41

Dream Theater,

la EZ si farà stanne certo. Come più volte scritto, nel panorama mondiale di deserto della mente, la EZ è il luogo migliore (meno peggio). Ovvio: è disunita MA c’è dibattito, tutti ne parlano, ognuno esprime liberamente le proprie idee. Domanda a tutti: quanto dibattito vedete in UK, in USA, in Cina? Se i problemi enormi da una parte vengono esposti e dall’altra no, vuole forse dire che ci sono da una parte sola? Nel caso una soluzione si trovi, chi sarebbe più avanti, quello che da anni ci affoga dentro sotto i riflettori di tutti o l’altro che nega, nega, nega. Per ogni soluzione apparentemente impossibile serve un catalizzatore che la renda possibile. Ci vorranno 20 anni x uscire da questo abisso ma già tra 12 mesi il mondo potrebbe essere assai diverso.

redbull
Scritto il 20 Giugno 2012 at 14:26

Eh però quando io “combattevo” con la maggior parte di voi (DT incluso) per difendere le politiche FED allora avevo ragione?! E certo che l’unica soluzione è stampare!!! E a quello arriveranno sempre se vogliono salvare l’euro. L’avessero fatto un po’ prima però… E dicevo, tempo fa però che l’inflazione sarebbe stato il minore dei mali, anzi, avrebbe portato ad una svalutazione più rapida del nostro enorme debito. Chi sostiene che stampare sia sbagliato NON ha capito nulla. STAMPARE E’ L’UNICA SOLUZIONE, ovviamente abbinando il tutto con le giuste manovre di austerity, con le quali io sono assolutamente d’accordo; come sono d’accordo con la presenza della Troika anche da noi a VIGILARE sulla serietà della nostra classe politica. ma possibile che la maggior parte di voi sia contro la supervisione della Troika che dovrebbe giustamente supervisionare i nostri politici corrotti ed incapaci? Certo che siete strani… Criticate aspramente e giustamente i nostri vergognosi politici per la loro incapacità e poca onestà e poi però non volete che qualcuno li controlli… Bah…. Non siete mai contenti di niente

redbull
Scritto il 20 Giugno 2012 at 14:30

lampo: Mi tocca sostenere Dream sulla soluzione della stampante. Non perché la condivido, anzi ASSOLUTAMENTE NO!Ma purtroppo so benissimo (e oggi ho capito che anche tu DT oramai ne sei quasi convinto) che non riusciremo mai ad eliminare i privilegi se non con un commissariamento esterno (la legge sulla corruzione che è passata… ne è l’esempio lampante!)Quindi viva l’unificazione europea, viva la troika, viva il commissariamento europeo… purché finalmente i cittadini onesti in questo Paese possano tirare un sospiro di sollievo.E credetemi… ce ne sono ancora tanti (e tanti che vorrebbero esserlo… ma che per sopravvivere non lo sono più).Quindi nel frattempo… non vedo altra soluzione che la stampante.Se usciamo dall’euro… invece credo che, on la burocrazia e tempi della giustizia che ci troviamo, cadremo veramente nel far west… Non verrebbe rispettato neanche più il buon senso comune… vincerebbe sempre il più forte, il più ricco e quello che ha più conoscenze (potere).Questo molti giovani laureati (anche diplomati) lo sanno bene… e hanno dovuto fare le valigie ed andare all’estero per trovare un briciolo di meritocrazia. A suo tempo l’avevo fatto anche io… ma dopo sono tornato nella speranza che qualcosa cambiasse (invece NIENTE!)E non venite a dirmi… che anche in Italia si vuole instaurarla (vedi parole oggi di un esponente del governo)… voglio VEDERLA NEI FATTI. SONO STUFO DI PROCLAMI!!Scusate lo sfogo… ma incomincio veramente ad averle piene!

Caspita ho scritto il mio commento senza leggere quello del Grande Lampo! Vedo che concordiamo 🙂

pecunia
Scritto il 20 Giugno 2012 at 15:52

ho letto anch’io con interesse i vostri vari commenti….
sottoscrivo quello che ha scritto Lampo, che è poi in pratica sostenuto anche da DT.

John_Ludd, spero tanto tu non sia la Cassandra del blog, ma sperare non serve a nulla, anzi….

le tue parole mi hanno fatto ricordare una conversazione serale di un po’ di tempo fa:
mio marito ed io abbiamo amici americani, democratici e rebubblicani.
Ebbene una sera, quelli dell’elefante confidavano che la prossima tappa sarebbe stata l’Iran.

forse è tanto rumore per nulla, tanta tensione che col tempo si stempererà.
certo è che , di questi tempi, a pensar male ci si azzeca. O meglio ci si avvicina alla verità.

un saluto

gainhunter
Scritto il 20 Giugno 2012 at 19:04

redbull: Criticate aspramente e giustamente i nostri vergognosi politici per la loro incapacità e poca onestà e poi però non volete che qualcuno li controlli… Bah…. Non siete mai contenti di niente

Certo che vanno controllati, ma:
1. In una democrazia è il popolo che controlla i governanti
2. I presunti controllori (troika) potrebbero essere corrotti anche loro…
3. … e quindi chi manda a casa i controllori, visto che non sono eletti dal popolo?

lampo
Scritto il 20 Giugno 2012 at 20:50

gainhunter,

100 punti: hai colpito il centro del bersaglio! Purtroppo le opzioni di scelta sono tra il meno peggio… come per la stampante a cui accennavamo.

redbull,

Sono piccolo, brutto, peloso e indifeso 😥 😆 Dico sempre quello che penso: e credimi… di questi tempi è un problema 😉 e lo sarà sempre più in futuro.
john_ludd@finanza,

Mi piacerebbe, se hai tempo, che spieghi in dettaglio in un post la tua visione sulla deflazione dei consumi e la “ipercapacità” produttiva (di alcuni Paesi emergenti). Ho letto un tuo commento su Iceberg… che era veramente molto interessante (e mi sta stuzzicando molto… per i prossimi argomenti che vorrei affrontare, visto che condivido in parte la tua visione). Francamente spero che in Europa si avveri almeno lo scenario giapponese dell’ultimo decennio (sarebbe quello meno peggiore).
Sarebbe molto istruttivo anche per gli altri lettori del blog… oltre a permettere di conoscerti meglio, visto che da quel poco che ho letto dei tuoi commenti, hai una conoscenza geopolitica ed economica che dire impressionante, la sminuirebbe e sarebbe quasi un insulto 😉
Chiedo troppo? 😯

pecunia@finanza,
Viste le esercitazioni militari in atto (Cina, Russia, Siria, Iran, ecc.), di cui citava un link un attento lettore l’altro giorno, dimenticherei un intervento americano o israeliano in Siria o Iran… per un bel po’.
E’ un bel messaggio: se intervenite per difendere con una “missione di pace” lo spazio aereo siriano (come era pronta la Francia e altro personale… che si esercita vicino dove abito, giusto per farvi capire che ho informazioni di prima mano), dovere vedercela con noi.

Credo che nei prossimi anni ci sarà una bella rivoluzione all’interno della NATO.

Credimi è una fortuna… anche se non condivido cosa stia avvenendo in Siria.

redbull
Scritto il 21 Giugno 2012 at 08:16

gainhunter: Certo che vanno controllati, ma:1. In una democrazia è il popolo che controlla i governanti2. I presunti controllori (troika) potrebbero essere corrotti anche loro…3. … e quindi chi manda a casa i controllori, visto che non sono eletti dal popolo?

1. Come puoi pensare e in che in modo il popolo potrebbe “controllare” i governanti??? Con il voto? Ma se una volta eletto un governo ha il diritto di governare 5 anni io non capisco dove possa stare il controllo… E poi mi parli dei cittadini… Ma quele praparazione pensi possano avere i cittadini per capire la serietà della situazione???Ma non vedi che basta che salti fuori un Grillo qualunque che spara a zero contro tutti e promette cose irrealizzabili che il popolo rischia di portarlo al 20%???
2. la Troika: questo è il tipico pensare italiano e greco, guarda che mica tutte le nazioni sono conciate come Italia e Grecia in termini di corruzione… La Troika è assolutamente una cosa seria che purtroppo si è dovuta (suo malgrado) sostituire ai governi nazionali per obbligarli a mettere in atto riforme richieste da diversi membri dell’Unione Europea da 20 anni!
3. I controllori hanno dimostrato di poter fare quello che nessuna opposizione in Italia è riuscita a fare… Mandare a casa Berlusconi! Non dirmi che hanno agito male…

andrea.mensa
Scritto il 21 Giugno 2012 at 09:20

Crisi economica.

Un processo mediante il quale l’uomo amplia la propria conoscenza è quello che partendo dall’osservazione di un fenomeno, se ne cerca l’espressione matematica che includa tali rilevazioni, passando così dal particolare al generale.
Un buon ricercatore sa comunque che tale formulazione è quasi sempre incompleta, in quanto risponde all’approssimazione consentita dai mezzi con i quali le rilevazioni sono state fatte, oppure l’approssimazione dovuta al campo di esistenza in cui tali rilevazioni avvennero.
Accade così che, o con il migliorare dei mezzi di osservazione, oppure per soddisfare esigenze matematiche della formulazione, si arrivi ad ampliare la formulazione dei fenomeni stessi.
Per cui tali aggiornamenti avvengono o perché migliori mezzi di osservazione hanno rilevato scostamenti dalla formulazione iniziale, oppure perché esigenze matematiche hanno costretto a ipotizzare particolari non rilevati che solo in seguito, il miglioramento dei mezzi di osservazione ha successivamente confermato.
In un susseguirsi di ampliamento delle formulazioni, e studio , realizzazione e applicazione di migliori mezzi di osservazione, ha portato ad un continuo miglioramento delle approssimazioni con cui i fenomeni vengono racchiusi in formulazioni matematiche.
Ho ricordato questo processo, perché pur essendo noto ed accettato praticamente da tutti, viene disinvoltamente ignorato da molti, e dalla maggior parte di coloro che studiano l’economia.
Porto l’attenzione in particolare su un fenomeno attuale, che porta a considerazioni costantemente errate, in quanto non si ammette la discontinuità della legge in merito.
La formulazione cui faccio riferimento è “immissione di liquidità in un sistema, provoca inflazione”.
Questa legge si è dimostrata sinora vera con tale formulazione, in quanto ci si è sempre trovati nel contesto in cui essa è valida. Ma da un po’ stiamo uscendo da tale ambito e la cosa pare disorientare i sacerdoti della materia.
Alcune considerazioni sono fondamentali per comprendere quanto sostengo:
1) Nella catena che va dalla creazione all’uso ed al consumo dei beni reali, molte entità partecipano ad aumentarne il prezzo aggiungendovi il loro valore aggiunto.
2) In ogni persona l’aumento di disponibilità economiche aumenta il consumo di beni reali solo entro un limite massimo, oltre i quale, ulteriori aggiunte di reddito vengono dirottate verso il risparmio.
3) La percezione generale che un processo inflattivo iniziato e/o in corso, è generata dai prezzi dei beni di largo e comune uso e consumo.
4) Nella catena che va dalla creazione all’uso e consumo dei beni reali, l’aumento di valore dei beni stessi costituisce il ricavo lordo delle varie componenti che partecipano in tale catena, e che tende a stabilizzarsi dopo ogni variazione.
5) Il ricavo netto di ogni componente di tale catena viene ripartito tra risparmio e consumo in percentuali che vanno dallo 0 al 100% a seconda dell’entità e dalla classe sociale, dalle abitudini, dalla sensazione verso i bisogni e disponibilità, ecc…. che ogni persona matura di volta in volta.
6) I consumi e la disponibilità totale per i consumi, rapportata alla disponibilità di beni in vendita, determinano il livello dei prezzi, e quindi dei ricavi lordi delle varie componenti della catena.
Stabiliti questi punti fermi diventa ovvio che, se tutte le componenti possono aggiornare i loro ricavi netti con percentuali costanti sull’aumento dei prezzi, il livello dei consumi non cambia, e quindi aumenti di prezzi non cambiano i livelli di consumo totale, ma se tali percentuali cambiano in funzione di diverse situazioni, si possono verificare situazioni in cui una maggiore remunerazione di un componente, non provochi un aumento dei consumi ma un aumento dei risparmi.
Ecco allora che altre componenti non riceveranno aumenti di risorse proporzionati all’aumento dei prezzi e quindi potranno solo o diminuire i consumi, o ricorrere ai risparmi precedenti. Nel secondo caso l’equilibrio sarà mantenuto, ma nel primo si innescherà o tenderà ad innescarsi un processo deflattivo nel quale ci saranno più beni offerti che risorse per acquistarli.
Oggi ci troviamo in tale situazione, per cui il processo deflattivo che subiscono alcune classi sociali compensa il processo inflattivo causato dall’immissione di liquidità, annullando ogni spinta inflattiva.
Questo in quanto alcune componenti aumentano le loro disponibilità girandole però sul risparmio ( in quanto avendo soddisfatte le loro esigenze già con quanto disponevano precedentemente, non hanno ragione di aumentare i consumi) mentre altre devono rinunciare a dei consumi per scarsità di mezzi disponibili.
Per far ripartire i consumi, e quindi l’economia nel suo insieme, è a queste componenti della società che devono arrivare gli aumenti di liquidità, in quanto pronte a dirigere immediatamente tali aumenti sui consumi.
Fintantoché gli aumenti di liquidità verranno intercettati da coloro che con essi NON aumentano i consumi, dalla crisi del debito non si uscirà mai.
Di qui anche la considerazione che solo una redistribuzione delle risorse, può innescare un processo che possa portare fuori dalla crisi, ma tale azione non può essere fatta dalle autorità monetarie, ma solo da quelle statali mediante il fisco.
Vogliamo discutere di quanto esposto ?

Ps. Ma dove finisce il “risparmio” ? e cosa sono gli “investimenti” se non consumi particolari ?
Gli investimenti sono quei consumi che non partecipano o partecipano marginalmente al processo inflattivo. Se aumenta il prezzo delle Ferrari, nessuno parlerà di inflazione, come nessuno ne parlerà se aumentano i corsi di borsa. Sovente però, gli aumenti di valore di tali “beni” configurano “bolle” che si gonfiano fino a scoppiare e annullare i guadagni che si potevano esser generati con il loro aumento di prezzo. Direttamente o mediante opportuni operatori, i risparmi confluiscono negli investimenti, che il proprietario di tali beni sia consapevole oppure no (vedi banche).

I sondaggi di I&M

VEDO PREVEDO STRAVEDO tra 10 anni!

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