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WALL STREET: le “mani forti” prendono il controllo della situazione
Banche centrali in movimento e mani forti che prendono il dominio del mercato: Se loro vogliono, possono… Analisi intermarket e del solito COT Report del CFTC. [Guest Post]
Cari amici, nella settimana appena trascorsa, i dichiarati propositi di ulteriori politiche monetarie espansive ad opera della BCE e della PBoC hanno ulteriormente alimentato lo scenario RISK ON già presente sui mercati finanziari internazionali. Lo scenario intermarket ha, infatti, registrato, come conseguenza inevitabile, una coerente nuova impennata delle quotazioni del dollar index, apprezzatosi in settimana del 2,74 %. Che trattasi, tuttavia, di propositi che hanno sinora avuto scarsa incidenza sull’economia reale, è testimoniato dalle quotazioni delle commodities, che in termini nominali stornano di un ulteriore 2,6 %. Storno che conferma il rallentamento economico in atto, e che paradossalmente giustifica i propositi di ulteriore espansione delle politiche monetarie accomodanti. Il mercato obbligazionario sembra, invece, voler credere e dar fiducia all’azione concertata delle diverse Banche Centrali. I rendimenti dei bond decennali Usa, infatti, crescono di 5 bps, e si stabilizzano a quota 2,09 %. l rendimenti del bund tedesco, direttamente interessati dai propositi espansivi della BCE, arretrano di altri 4 bps e raggiungono quota 0,51 %. I mercati azionari, invece, come già successo negli ultimi anni, festeggiano. In particolare, il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, rimbalza di un ulteriore 2,07 %, e si riporta a quota 2.075 punti, rendendo nuovamente plausibile la mia previsione di 2.178 punti come target di fine anno. .
Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : + 46.887
Large Traders : – 34.948
Small Traders : – 11.939
Anche questa settimana si conferma, pertanto, l’anomala ed eccezionale configurazione del mercato dei derivati azionari Usa in auge da quasi 2 mesi. In quest’ultima ottava registriamo solo esigue movimentazioni pari a 4.863 contratti. In particolare, i Commercial Traders, che anche in questo frangente si sono dimostrati i veri padroni del mercato, cercano d’infondere nuova fiducia negli altri operatori, a cui cedono l’intero lotto dei 4.863 contratti long. I Large Traders si dimostrano però alquanto scettici e titubanti, acquistano solo 4.376 contratti long, e permangono convintamente nella loro ancora molto solida posizione Net Short. Ancor più scettici appaiono gli Small Traders, che acquistano solo 487 contratti long, rimanendo ancora nella loro del tutto anomala ed eccezionale posizione Net Short. Le vicende di queste ultime settimane testimoniano che il crash di ferragosto è stato sapientemente orchestrato dalle “ Mani Forti “ per impedire il rialzo dei tassi Usa, e che lo scandalo diesel-gate è servito per fiaccare le residue resistenze tedesche all’espansione delle politiche monetarie accomodanti della BCE. Ottenuti i risultati voluti cercano ora di riportare nuovamente la fiducia sui mercati, ma lo scetticismo ed i timori rimangono ancora molto elevati, anche perché risulta sempre più evidente il divario tra un economia reale stagnante ed un mercato azionario di nuovo sfavillante ed in forma.
Personalmente, dopo aver sfruttato quest’ultimo rimbalzo, temo che d’ora innanzi l’impeto rialzista dei mercati azionari Usa e mondiali si attenuerà, e non escludo, data la fragilità della situazione, il ripetersi di nuovi episodi estremi e ritorni improvvisi di elevata volatilità. Un futuro pertanto ancora molto ricco di incognite, che cercherò di tradare con il mio originale trading system, debitamente ritarato per affrontare la nuova “ era “, ma sempre ancorato alla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Dopo quest’ultima settimana, la performance annua del mio portafoglio, denominato “ Azioni Italia – LTM “, risulta pari al + 7,8 %, inferiore di oltre 13,2 punti percentuali rispetto a quella conseguita dal nostro benchmark nazionale, rappresentato dal Ftse All Share, pari nel contempo al + 21 %. Sotto-performance molto evidente, che paga pesantemente l’elevata volatilità dei mercati degli ultimi mesi. Non ritenendo ancora concluso questo difficile periodo, questa settimana riduco prudenzialmente dal 100 al 60 % la mia esposizione long sul mercato azionario italico. Chi vuole ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se lo desidera, direttamente il mio sito.
Lukas