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WALL STREET: everything is UNDER CONTROL!
Il quadro tecnico evolve ma non cambia. Al momento le “mani forti” non danno segni di timore (o di outflow) e quindi, anche se troviamo degli eccessi, ci confronteremo con quelle che potrebbero essere delle semplici e salutari correzioni. (Guest post)
Cari amici, anche nella settimana appena trascorsa, i mercati finanziari internazionali hanno proseguito senza alcuna sosta, ed esitazione, nel trend degli ultimi 9 mesi. In particolare, l’S&P 500, guadagna l’1,23 % e raggiunge quota 3.934,83 punti. E pensare che, meno di un anno fa, c’era chi lo vedeva a quota 1.500. Un autentico abbaglio, una vera e propria cantonata, priva di ragione e di senso. Abbaglio frutto di una visione distorta dell’economia e del mondo. Credevano, infatti, che la fase dell’economia globale era prossima alla sua fine, e che molto presto si sarebbero ripristinate le vecchie regole, ed i vecchi assetti di potere. Illusioni, o meglio allucinazioni, figlie di un vero e proprio travisamento della realtà. Anche il virus era un “virus cinese“, ossia made in Pechino, nuova capitale della famigerata economia globale. Oggi, dopo appena un anno, di queste bizzarre tesi non si trova quasi più traccia. Il sovranismo trumpista è finito addirittura nell’ignominia della storia. Anche in Italia si assiste alla loro clamorosa rotta. Basti pensare che proprio ieri, gran parte dei sovranisti nostrani hanno dichiarato la propria resa, e con il capo cosparso di cenere, si sono consegnati mani e piedi all’ex capo della BCE, Mario Draghi. Nemmeno chi, come me, è stato da sempre un convinto europeista, aveva mai osato sperare tanto. Chi poteva, infatti, mai immaginare che i Borghi, i Bagnai, e tutti i NO EURO italici, un giorno si sarebbero arresi e consegnati, addirittura nelle mani dell’uomo del famoso WHATEVER IT TAKES ? Un’autentica Waterloo la Loro, che prima che politica, è, a mio avviso, morale e culturale. Infatti, non si sono soltanto arresi, ma quasi senza colpo ferire, oggi siedono addirittura allo stesso tavolo con l’uomo di Goldman Sachs, della difesa strenua dell’euro, e simbolo dei POTERI FORTI. Una sorta di riedizione dell’8 settembre del 1943, allorchè l’Italia sancì il disimpegno dall’alleanza con la Germania nazista e firmò la resa incondizionata agli Angloamericani. Anche questa volta, come 75 anni orsono, la Loro incredibile giravolta, sarà però premiata con i soldi del nuovo piano Marshall, varato dalla tanto odiata, fino a ieri, Comunità Europea. Un argomento, quello dei soldi che arriveranno, a cui evidentemente sono molto sensibili, e che costituisce la vera ragione della loro svolta. Le loro aziende né hanno infatti disperato bisogno, altrimenti questa volta è seriamente a rischio la loro stessa sopravvivenza. Quindi soldi in cambio di…………una resa politica senza condizioni.
Lasciamo ora perdere le ridicole piroette della politica italiana, sempre uguali a se stesse, che hanno pressochè nessuna influenza nell’economia mondiale, e andiamo ad esaminare, cosa ci indica, allo stato, il ben più importante e globale scenario intermarket. Il dollar index, in quest’ultima ottava cede lo 0,62 %, e retrocede a quota 90,44. Sintomo di una situazione economica ancora molto difficile e complessa. Le commodities, invece, continuano a lievitare, crescono infatti di un altro 1,3 % in termini reali, e forse scontano una fiducia eccessiva sulla ripresa dell’economia. Segnali in tal senso giungono però, anche dal mercato obbligazionario. Il rendimento del bond decennale americano lievita infatti di altri 4 bps e raggiunge quota 1,21 %. Il rendimento dei bond a 2 anni, invece, rimane immobile, fermo a quota 0,11 %. L’inclinazione della yield curve Usa, pertanto si amplia sino a 110 punti, e ciò alimenta le speranze per una rapida ripresa dell’economia americana e mondiale. Anche il mercato azionario, sembra avere la stessa opinione. L’S&P 500 aggiorna infatti nuovamente, come accennato, i propri massimi. Evidentemente intravvede anch’esso i segnali di un’imminente ripresa dell’economia e della produzione.
Tanto premesso, passo ad esaminare gli ultimi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati solo ieri sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 1.119
Large Traders : – 5.431
Small Traders : + 6.550
Trova quindi ancora conferma la configurazione un po’ preoccupata, e non idilliaca del mercato dei derivati azionari Usa. Rispetto alla scorsa settimana, le variazioni, nelle posizioni dei vari operatori, sono state pari a 8.765 contratti. In particolare, le MANI FORTI, ossia i Commercial traders, si dimostrano sempre molto vigili ed attenti, acquistano infatti l’intero lotto degli 8.765 contratti long, e riducono alquanto l’entità della loro abituale posizione di copertura, Net Short. I Large traders, invece, cedono 4.296 contratti long, e ribadiscono con maggiore convinzione la loro posizione Net Short. Gli Small traders, cedono anch’essi 4.469 contratti long, e riducono l’entità della loro ancora solitaria posizione Net Long. Le movimentazioni di quest’ultima ottava non mutano il precedente quadro di riferimento, ormai in voga da alcuni mesi. A mio avviso, in attesa di positivi sviluppi sul piano pandemico, il sistema tende a preservare una situazione di protezione e tutela del mercato. Non a caso ad ogni accenno di cedimenti le MANI FORTI si dimostrano sempre pronte ad intervenire. Le Banche Centrali tengono decisamente schiacciati i tassi a breve termine. Insomma non mi pare proprio questo il momento in cui attendersi rilevanti mutamenti di trend. A mio avviso sarebbe auspicabile che il mercato consolidasse un po’ i guadagni degli ultimi mesi, onde evitare pericolosi surriscaldamenti, come sembra cominciare a notarsi sul mercato delle commodities. In attesa di indicazioni più probanti, riconfermo, pertanto, per mia moderata e cauta view rialzista.
Mercato dunque in cerca di altre nuove, che cercherò di tradare con il mio originale trading system, fondato sull’analisi del Cot Report, nonchè sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei due professori Usa, Jegadeesh e Titman, ed illustrato nel mio sito https://longtermmomentum.wordpress.com/. Nel corso di questo inizio del 2021, il mio portafoglio, denominato “ AZIONI ITALIA – LTM “, ha conseguito un guadagno dello 0,92 %. Il nostro benchmark di riferimento, il Ftse All Share, ha invece registrato un guadagno del 5,49 %, soprattutto grazie alla fiducia in Draghi. Conseguita pertanto, sinora, una sotto-performance del 4,57 %. Negli ultimi 8 anni il mio trading system ha invece conseguito una sovra-performance media annua del 9,9 %, e presenta un’equity line in progresso del 165 %. In perfetta coerenza con quanto sopra esposto, questa settimana non muto l’assetto del mio portafoglio, riconfermo cioè il 70 % delle mie posizioni long, ed il 30 % delle mie posizioni short, ovvero una posizione Net Long, cauta, pari al solo 40 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ AZIONI ITALIA – LTM “ può, se vuole, consultare direttamente il mio sito.
Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di intermarketandmore buon trading.
LUKAS
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Come ben sai le commodities sono espresse in dollari Usa……..pertanto quando parlo di ” termini reali ” mi riferisco alle quotazioni delle commodities depurate da ciò che avviene sulla valuta in cui sono espresse.
Ad esempio, negli ultimi mesi i prezzi delle commodities sono alquanto lievitati, ma solo una parte di questo rialzo è dovuta a fattori reali, un’altra parte invece è ascrivibile alla recente svalutazione del dollaro.
lukas, ti seguo da anni e concordo su quello che dici al 90% ma su questo punto ho una visione differente:
“”Chi poteva, infatti, mai immaginare che i Borghi, i Bagnai, e tutti i NO EURO italici, un giorno si sarebbero arresi e consegnati, addirittura nelle mani dell’uomo del famoso WHATEVER IT TAKES ? Un’autentica Waterloo la Loro, che prima che politica, è, a mio avviso, morale e culturale. Infatti, non si sono soltanto arresi, ma quasi senza colpo ferire, oggi siedono addirittura allo stesso tavolo con l’uomo di Goldman Sachs, della difesa strenua dell’euro, e simbolo dei POTERI FORTI”
io sono convinto che sia solo tattica per presentarsi alle elezioni nel 2023 dalla parte dei salvatori della patria (se tutto andra’ bene e prendersi la loro bella fetta di merito), se invece le cose andranno male (Dio non volgia) possono sempre addossare tutta la colpa a Draghi dicendo: avete visto nonostante il nostro impegno E LA NS FIDUCIA IN dRAGHI ..i poteri forti, l’ Europa corrotta… BLA BLA BLA… ci mettono nella condizione di uscire dall’euro ecc ecc
in pratica tutte chiacchiere e distintivo….
cmq come dici tu giustamente dobbiamo sempre guardare alla situazione attuale e non andare contro alle decisioni delle banche centrali e/o organismi comunitari.
Grazie x gli ottimi interventi sul blog
” Le commodities, invece, continuano a lievitare, crescono infatti di un altro 1,3 % in termini reali ”
Ciao Lukas , complimenti per le tue puntuali e competenti disamine . Posso chiederti cosa si intende per ” termini reali ” delle commodities ? Vuol dire depurate dall’inflazione ? Mi puoi charire ? Grazie un saluto .