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WALL STREET: tracolla il mercato e si cerca di riorganizzarsi
Diventa difficile scrivere un post sul COT REPORT vedendo a quanto stiamo assistendo. (Guest post)
Cari amici, confesso che questa settimana mi riesce davvero difficile scrivere il mio abituale post sull’andamento dei mercati finanziari internazionali. Siamo infatti in piena emergenza sanitaria, come dimostrano gli ultimi restrittivi decreti emanati dal nostro governo. Non pensavo davvero che si arrivasse a tanto. E’ evidente che avevo sottovalutato la gravità della situazione. Alla luce di quanto accade, i pesanti storni subiti, nelle ultime settimane, dai mercati finanziari appaiono del tutto logici e giustificati. Scontano, come sempre in anticipo, una pesante ricaduta sull’economia reale. Ricaduta, peraltro, già ampiamente visibile in ognuna delle nostre città. Siamo di fronte al famoso “ cigno nero “, ossia ad un evento non previsto, che ha effetti rilevanti e che a posteriori viene razionalizzato e giudicato prevedibile ? Ad avviso di Nassim Taleb, l’autore della teoria del cigno nero, non sarebbe questo il caso. Secondo Lui, infatti, ciò a cui assistiamo oggi, era già da alcuni mesi ampiamente prevedibile e scontato. L’affermazione di Taleb, non fà che accrescere il nostro senso di colpa, ed il nostro rimpianto, per la sottovalutazione di un evento già ampiamente visibile da tempo, seppur in un Paese molto lontano dal nostro, come è la Cina. Un’esperienza da cui trarre utili insegnamenti per il futuro. Ora però ci tocca prevedere quali saranno gli sviluppi di tale incresciosa situazione sull’economia reale e sui mercati finanziari internazionali, sperando di non incorrere in altri errori e sottovalutazioni. Previsione non proprio facile, essendo la stessa indissolubilmente legata all’evolvere internazionale del contagio da coronavirus. E’ evidente infatti che se il contagio non viene presto circoscritto e limitato, gli impatti sull’economia e sui mercati saranno ben più gravi e pesanti di quelli a cui abbiamo già assistito. Sino ad ora, sul piano finanziario, la risposta più rilevante è stata quella della FED, che a sorpresa ha tagliato dello 0,50 % i tassi d’interesse. Ed è quasi certo che nella prossima riunione del FOMC, prevista per il 17 e 18 marzo, la Banca Centrale Usa, delibererà un ulteriore taglio. Basteranno questi tagli a rasserenare i mercati e ad impedire ulteriori crolli ? Non si può dirlo. Nella scorsa ottava il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, ha arrestato la discesa, e registrato un lieve rimbalzo dello 0,6 %. I tagli dei tassi hanno però un effetto solo sul lato della domanda, ma se la diffusione del virus si estende, e determina un blocco della produzione, ossia uno shock dal lato dell’offerta, il taglio dei tassi si rivelerà del tutto inefficace. Insomma una situazione veramente complessa e difficile, che consiglia un’operatività cauta e prudente, che personalmente ho già assunto dalla scorsa settimana.
Ciò detto, andiamo ad esaminare cosa ci indica al momento, il più vasto scenario intermarket. Anche in quest’ultima ottava, il dollar index ha pesantemente stornato ( – 2,22 % ), retrocedendo a quota 95,95. Storno inevitabile dopo il taglio dei tassi operato a sorpresa dalla FED. Le commodities, continuano anch’esse a cedere, – 2,47 % in termini reali. Negli ultimi 2 mesi il calo è davvero rilevante ossia pari a circa il 14 % in termini reali. Un calo che preannuncia un forte rallentamento dell’economia reale, se non addirittura una recessione su scala globale. Dal settore obbligazionario, pesantemente influenzato dalle mosse della FED, giungono invece segnali più rassicuranti, seppur alquanto contraddittori. I rendimenti del bond decennale americano, cedono infatti altri 39 bps, e retrocedono al loro minimo storico, ossia a quota 0,77 %. Il bond Usa a 2 anni, cede, ancor di più, ossia 42 bps, ed arretra sino a quota 0,51 %. Livelli inimmaginabili solo qualche tempo orsono. L’inclinazione della yield curve americana però non si contrae, anzi si amplia sino a 26 bps, e ciò ci fà ancora sperare che il coronavirus non determinerà una recessione dell’economia Usa. Del mercato azionario, abbiamo già accennato. La correzione in corso, già superiore al 12 %, molto violenta nei tempi, è ancora una correzione di entità normale, in linea con i precedenti storici. Ma come abbiamo già detto, tutto dipende dall’evolvere della situazione sanitaria.
Tanto premesso, passo ad esaminare gli ultimi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 24.516
Large Traders : + 16.160
Small Traders : + 8.356
Si riconferma, pertanto, la storicamente volatile configurazione, in auge, già da alcuni mesi, nel mercato dei derivati azionari Usa. Rispetto alla scorsa ottava, le variazioni, nelle posizioni dei vari operatori, sono state pari a 22.827 contratti. In particolare, i Large Traders, operatori notoriamente trend-following, prendono finalmente atto della nuova situazione, cedono infatti ben 16.412 contratti long, e dimezzano l’entità della loro precedente esposizione Net Long. Gli Small Traders, prendono pure loro paura, cedono infatti 6.415 contratti long, e riducono anch’essi in maniera consistente l’entità della loro precedente posizione Net Long. A fronte di tale ondata di vendite, i potenti Commercial Traders, acquistano l’intero lotto dei 22.287 contratti long, e contribuiscono, ad arrestare, per ora, un ulteriore caduta degli indici azionari Usa. Le movimentazioni di quest’ultima settimana, ci dicono che il SISTEMA, dopo un primo momento di smarrimento, sta cercando di ri-organizzarsi. Vediamo infatti che la FED taglia in maniera improvvisa ed inattesa i tassi dello 0,5 %, e né prepara altri. I Commercial Traders s’incaricano invece di arrestare il panico sui mercati acquistando tutto ciò che viene venduto dagli altri operatori. Riusciranno i nostri eroi a fronteggiare anche questa volta la situazione ? Speriamo di sì. Credo però che questa volta sia difficile anche per loro. Debbono infatti fronteggiare una situazione del tutto particolare, dagli sviluppi ancora imprevedibili. L’unica nota di speranza è rappresentata dall’incredibile tenuta degli indici azionari cinesi. Ma quanto di questa tenuta è dovuta all’impressionante immissione di liquidità operata dalla PBOC ? In questa situazione, credo sia saggio non avventurarsi in previsioni che potrebbero rivelarsi del tutto fallaci, ed assumere un atteggiamento operativo improntato alla prudenza, attendendo che la situazione si evolva e si chiarisca. Non è questo infatti il tempo di fare, finanziariamente, gli eroi. Già il fatto di limitare le perdite sarebbe un grande risultato.
View, dunque, prudente ed attendista, che cercherò di tradare con il mio originale trading system, fondato sull’analisi del Cot Report, nonchè sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei due professori Usa, Jegadeesh e Titman, ed illustrato nel mio sito https://longtermmomentum.wordpress.com/. In questo inizio, davvero tormentato, dell’anno 2020, il mio portafoglio, denominato “ AZIONI ITALIA – LTM “, registra una perdita del 4,97 %. Nel contempo, il nostro benchmark di riferimento, il Ftse All Share, ha subito una perdita del 12,10 %. Conseguita pertanto, sinora, una sovra-performance dello 7,13 %. Un risultato che reputo eccellente, data la situazione. Rammento che nei precedenti 7 anni il mio trading system ha conseguito una sovra-performance media annua dell’ 8,7 %, e presenta un’equity line in progresso del 145 %. In coerenza con quanto sopra espresso, questa settimana non muto l’assetto del mio portafoglio, costituito dal 45 % di posizioni long, e dal 55 % di posizioni short, ossia da una posizione sostanzialmente attendista, Net Short, per il 10 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ AZIONI ITALIA – LTM “ può, se vuole, consultare direttamente il mio sito.
Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di intermarketandmore buon trading.
LUKAS
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Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)
Invito i lettori di questo blog a rileggere attentamente il post di cui sopra, e subito dopo rileggere il post dello stesso autore del 17 Febbraio ore 16,18 (quello che parla di “numeri che smentiscono fragorosamente le incaute ed infondate ipotesi formulate dalla folta schiera di ribassisti….A QUESTO PUNTO SAREBBE LECITO ASPETTARSI DA LORO UN DOVEROSO MEA CULPA … come ben sapete IO… ( IO ..prima persona singolare) e subito dopo rileggere il post del 10 Febbraio ore 16,38 (quello che parla di ” si continua MIO (possessivo singolare) avviso a parlare a sproposito ect ect ” ma emblematico e beffardo era già il titolo del post CVD come volevasi dimostrare) … nel post di cui sopra si parla di NOSTRO RIMPIANTO e NOSTRO (prima persona plurale) SENSO di colpa per la sottovalutazione di un evento” ect ect……… ma, questo è il MEA CULPA invocato dall’autore del post del 17 febbraio?
Caro pistarr, preciso preliminarmente che i titoli dei miei post non li faccio io…..bensi giustamente l’autore del blog, ossia il mio amico Danilo.
Quanto al resto, il mio rimpianto non si riferisce alle scelte finanziarie, che riconfermo in toto, bensi alla sottovalutazione della possibilità di contagio del virus.
Preciso altresì che ad oggi il mio portafoglio perde poco più del 2 % a fronte di un ftse mib che perde intorno al 20 %.
Se hai letto con attenzione i miei post, come si desume dai tuoi rilievi, sai che io ho sempre mantenuto una componente short del mio portafoglio anche nei periodo in cui i mercati salivano a manetta.
Sai prima di mettersi ad operare in borsa bisogna avere una ben definita strategia, in grado di adattarsi ad ogni evenienza…..e non andare a tentoni come fanno in tanti.
Lukas, Caro Lukas , non mi riferivo ai titoli dei tuoi post che ho indicato solo per comodità per chi volesse andarseli a cercare ma ai contenuti degli stessi…….complimenti per il tuo risultato (tuo portafoglio -2% VS mib -20%) ma n on mi stupisco , avevo già immaginato la tua componente short….la stessa che nel 2019 ti ha fatto perdere il 9% ?!?!?! (come tu stesso affermi nel post di inizio gennaio) con mercati saliti quasi del 30%
Caro pistarr, preciso preliminarmente che i titoli dei miei post non li faccio io…..bensi giustamente l’autore del blog, ossia il mio amico Danilo.
Quanto al resto, il mio rimpianto non si riferisce alle scelte finanziarie, che riconfermo in toto, bensi alla sottovalutazione della possibilità di contagio del virus.
Preciso altresì che ad oggi il mio portafoglio perde poco più del 2 % a fronte di un ftse mib che perde intorno al 20 %.
Se hai letto con attenzione i miei post, come si desume dai tuoi rilievi, sai che io ho sempre mantenuto una componente short del mio portafoglio anche nei periodo in cui i mercati salivano a manetta.
Sai prima di mettersi ad operare in borsa bisogna avere una ben definita strategia, in grado di adattarsi ad ogni evenienza…..e non andare a tentoni come fanno in tanti.
A questo punto penso sia giusto ricordarle tutte le mie performance…
https://longtermmomentum.wordpress.com/aggiornamenti-performance-portafoglio-ltm/
“E’ evidente che avevo sottovalutato la gravità della situazione.” E hai anche la moglie medico…
Non è una critica, solo una considerazione.
Sai dove abito io… per fortuna di virus non c’è ancora traccia. Forse ciò mi ha reso troppo ottimista in merito alla diffusione dello stesso. Da qualche giorno però stò molto più attento….e comunque mio malgrado devo continuare a lavorare.
Visto che ho ricevuto alcune segnalazioni d parte di alcuni amici lettori, ribadisco che questo è un GUEST POST e propone il punto di vista di LUKAS che è assolutamente indipendente e personale, quindi può anche essere in pieno disaccordo con l’autore del blog Danilo DT.
🙂