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Wall Street e COT Report: Chart e analisi
GUEST POST: analisi dei dati del CFTC e del COT Report. Aria di decoupling tra le borse mondiali.
Cari amici, anche nell’ultima settimana i mercati finanziari, hanno riconfermato il contraddittorio scenario intermarket degli ultimi 2 mesi.
il mercato delle commodities registra infatti nel periodo citato un calo delle sue quotazioni del 5,28 % in termini reali, che, a mio avviso, testimonia e sintetizza abbastanza fedelmente la recessione dell’area euro, la crescita a tassi modesti dell’economia Usa, ed il rallentamento dell’economia asiatica. Il calo delle quotazioni delle commodities, unitamente a tassi di disoccupazione che si mantengono quasi ovunque a livelli molto elevati, conferma la persistenza a livello globale dello scenario deflazionistico in voga ormai da diversi anni. Di conseguenza, le quotazioni dei bond, si mantengono sempre a livelli molti elevati, godendo altresì delle politiche monetarie ultra-espansive messe in atto di concerto dalla piu’ importanti Banche centrali. Fin qui tutto normale e coerente. Ciò che a prima vista, invece, non sembra coerente è la continuazione dell’up trend del mercato azionario, specialmente di quello Usa. Tuttavia evidenzio che le trimestrali societarie dimostrano che piu’ che sul vigore della domanda interna ed internazionale la crescita delle quotazioni sia fondata principalmente sulla crescita degli utili aziendali, derivante dalla riduzione dei costi dei piu’ importanti fattori produttivi, ossia materie prime, lavoro e capitale.
Come ben sapete dalla scorsa settimana ho assunto, in una ottica tattica, e non certamente strategica, una posizione long sia sull’azionario di casa nostra che sul ben piu’ importante mercato azionario Usa. I primi risultati sono stati abbastanza incoraggianti, infatti il nostro del FTSE MIB ha registrato un guadagno settimanale del 2,62 %, mentre il nostro benchmark azionario di riferimento , l’S&P 500, ha nuovamente superato la quota di 1400 punti, grazie ad un incremento settimanale dell’1,8 %.
Dopo tale premessa, passo come sempre ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati ieri sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti :
Commercial Traders : – 37.141
Large Traders : + 1.333
Small Traders : + 35.808
Questa settimana, non cambia pertanto la configurazione del Cot Report sull’azionario Usa. Tuttavia evidenzio, che i Large Traders, dopo soli 7 giorni, hanno sostanzialmente ridotto la loro precedente posizione Net Long, cedendo ben 11.592 contratti long, acquistati quasi per intero, ossia per un numero pari a 11.224 contratti, dai Commercial Traders, mentre i residui 368 contratti sono stati acquisiti dagli Small traders. Non escludo quindi che fra sette giorni potremmo nuovamente trovarci con entrambi i soggetti forti del mercato in posizione Net Short. E ciò, a mio avviso, confermerebbe che ci troviamo già oggi, ad un livello delle quotazioni del nostro benckmark azionario Usa, che personalmente ritengo molto prossimi a quelli che probabilmente risulteranno i massimi dell’anno 2012.
Riconfermo pertanto, solo in un ottica prettamente tattica e non strategica, anche per la
prossima settimana, le due posizioni long da me assunte , solo 7 giorni orsono, sull’indice azionario italiano e sul ben piu’ noto ed importante benchmark azionario Usa.
Vi ringrazio, come sempre, per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici del blog una serena settimana.
Lukas
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Carisimo pinco mi dispiace deluderti…….ma personalmente preferisco rimanere “sempre dentro al mercato “…….e poi se in 2/3 settimane riesco a conseguire un 3-4 % di guadagno non mi sembra proprio da buttare !!!
Con “ottica tattica e non strategica”….voglio dire che ritengo gli indici Usa molto prossimi ai massimi dell’anno 2012……anche se per la “correzione seria” bisogna ancora attendere ancora un pò di tempo …..forse qualche mese ancora .
Ciao e grazie.
ciao Lukas
non ho capito cosa intendi quando parli “ottica prettamente tattica e non strategica”. Se, come mi sembra di capire (forse sbaglio), non sei convinto del long non era più saggio rimanere flat, anche in virtù del fatto che ti aspetti a breve che i grossi tornino net short?