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Wall Street e COT Report: Chart e analisi
GUEST POST: analisi dei dati del CFTC e del COT Report secondo Lukas. Ma si tratta di espansione economica?
Cari amici, anche nell’ultima settimana, si è avuta l’ennesima riconferma che i mercati finanziari vivono, ormai da oltre 3 anni, sotto l’influenza del tutto dominante delle Banche Centrali. Infatti, dopo il programma illimitato di acquisto dei bond europei, illustrato dal Presidente della BCE Mario Draghi, questa settimana abbiamo registrato l’annuncio del capo della FED, dell’avvio del nuovo programma di QE 3.0, al ritmo di 40 miliardi di dollari al mese, da attuare peraltro senza alcun limite temporale predefinito. Il suddetto programma di espansione monetaria coesisterà inoltre, sino alla fine dell’anno, con l’operazione Twist. In questa occasione però Bernanke ha finalmente ammesso che le suddette e reiterate operazioni di politica monetaria ultra-espansive sono attuate nell’intento di stimolare la stagnante economia americana e di riassorbire l’elevato livello del tasso di disoccupazione.
A fronte di quest’ultima ammissione, i mercati finanziari si comportano invece come se fossimo in un periodo di espansione economica. Crescono infatti le quotazioni delle commodities, favorite peraltro dalla svalutazione del dollaro Usa, stornano le quotazioni dei bond, e si impennano le quotazioni dei listini azionari. Sembra cioè, in maniera del tutto surreale, di essere nella fase 4 del ciclo economico descritto da Martin Pring. In particolare il nostro benchmark azionario di riferimento, l’$&P 500, ha registrato un ulteriore rialzo settimanale dell’1,94 %, ritoccando nuovamente i massimi dell’anno, ed è
ormai non troppo distante dai suoi massimi storici raggiunti nell’anno 2007, prima dello scoppio della crisi finanziaria, quasi che la stessa fosse già stata riassorbita e risolta.
Dopo tale premessa, passo, ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti :
Commercial Traders : – 80.330
Large Traders : + 40.790
Small Traders : + 39.540
Anche in quest’ultima settimana, non è dunque cambiata la configurazione del Cot Report sull’azionario Usa. Le variazioni settimanali delle Net position sono risultate pari a ben 21.173 contratti. Evidenzio che le Net position, su fronti del tutto opposti, dei Commercial e dei Large traders hanno raggiunto questa settimana i livelli piu’ elevati degli ultimi 3 anni, testimoniando in tal modo il crescente scetticismo dei primi e l’euforia contagiosa dei secondi. A mio avviso anche le risultanze del Cot report testimoniano, in maniera del tutto palese, l’influenza e la contraddittorietà delle politiche monetarie ultra-espansive messe in atto dalle Banche Centrali.
Le risultanze dello scenario intermarket e del Cot report settimanale, dovrebbero dunque farmi propendere per l’assunzione, tramite gli Etf, di una posizione rialzista sugli indici azionari Usa ed Europei. Se rialzo dev’essere, preferisco invece puntare sul listino italiano, che è stato uno dei piu’ bistrattati degli ultimi anni, mediante un’azione di stock picking condotta sulla base della strategia “ LONG TERM MOMENTUM “, che questa settimana ci indica come titoli da preferire le azioni dei settori materie prime, energia e servizi finanziari.
Vi ringrazio, come si sempre, per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici del blog una serena e proficua settimana.