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Wall Street Crash: analogie con la crisi del 1929

Scritto il alle 13:00 da Danilo DT

Che questa crisi sia la più grave dopo quella del 1929 lo si sa benissimo. Che siamo ancora ben lontani da poter mettere la parola fine a questa situazione di difficoltà, rattoppata con mosse di politica monetaria, direi che è un fatto noto visto che ne parliamo tutti giorni.
Ho trovato in rete un interessante grafico che mette a paragone l’indice Dow Jones Industrial Average in due periodi storici ben distinti.
Il primo è quello della crisi del 1929, e quindi nell’arco temporale 1919-1929, l’altro è quello attuale, con un grafico che parte dal 2008 ed arriva ad oggi ed in proiezione fino al 2018.
I due grafici sovrapposti ci illustrano uno scenario quantomeno…come definirlo? Beh, intrigante per certi versi, preoccupante per altri.
Le dinamiche di trend sono sorprendentemente simili, ma manca ovviamente l’ultima gamba, quella più importante, ovvero tutto ciò che deve ancora avvenire.

Se la storia si ripete, possiamo solo dire che:

1) Il rally delle borse è tutt’altro dal dirsi concluso
2) Il DJ potrebbe addirittura arrivare ad essere gonfiato ancora in modo impressionante prima di vedere un crollo (ovvio) delle quotazioni)
3) Si tratterebbe della più pazzesca situazione che si potrebbe venire a creare

Ve l’ho riportato solo come curiosità ma proprio mi rifiuto che si arrivi acerti livelli. Significherebbe che il mercato, già oggi dominato dalla finanza, sarebbe trasformato in una bisca con un mondo sempre più povero, ed un mercato che vivrebbe di coordinate totalmente decorrelate dalla realtà.
Un incubo.
Lasciamolo nel novero delle statistiche.

STAY TUNED!

Danilo DT

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4 commenti Commenta
ottofranz
Scritto il 13 Dicembre 2013 at 17:26

I M P R E S S I O N A N T E !!!

rinforzo orto e vite ! Allargo pollaio e comincio a preparare il recinto per Silvio .

Chi è Silvio ?

I L M A I A L E 🙂

stockexchange
Scritto il 13 Dicembre 2013 at 19:00

No, di tutti i parallelismi fin qui incontrati tra questa crisi e quella del ’29 questo è il meno convincente.
Primo perchè sin qui l’analogia presupponeva che i paragoni eventuali nel trend andassero ricercati a partire dal “grande crollo” del DJ del ’29 e dell’estate 2008 con il fallimento di LB (anche se il downtrend motivato dal timore dei subprime era in realtà già iniziato dal 2007).
Quindi si dovrebbe appaiare il ’29 al 2008 e vedere come si sono evoluti i corsi negli anni successivi.

Secondo, non si capisce perchè il tratto blu, che si dice essere riferito agli anni 2008-2013 finisce per coprire 8-9 anni del grafico in nero a cui è stato appaiato.
Hanno diversa scala temporale? E’ stato “stretchato” per così dire, da cinque anni su otto/nove anni ?
Non ci siamo :mrgreen: .

    Scritto il 14 Dicembre 2013 at 08:49

    Beh, come dici tu, sono analisi che TUTTE sono opinabili; infatti mi sembra di essere stato chiaro in coda al post… 😉

kry
Scritto il 14 Dicembre 2013 at 01:35

2) Il DJ potrebbe addirittura arrivare ad essere gonfiato ancora in modo impressionante prima di vedere un crollo (ovvio) delle quotazioni)
3) Si tratterebbe della più pazzesca situazione che si potrebbe venire a creare. —- E perchè mai? Azzardo un ipotesi. UN grafico non è altro che una linea che sale e scende e in ogni momento ci sono differenti situazioni. Mi spiego siamo in america o in europa, ragioniamo in dollari o euro. Semplificando ragioniamo in dollari prendendo in considerazione quotazione contro euro e inflazione. Oggi siamo a 1,37 con inflazione 1,5%, tra 2 anni siamo a 1,5 ( che per noi italiani e mezza europa vuol dire morte certa) e inflazione 4% significa che al picco non seguirà un crollo ma sarà un punto d’arrivo cui magari seguirà una lateralità. Per me la fed ha trovato il modo di garantire ai sempre più pochi super ricchi un modo da ripararsi da un eventuale futura iperinflazione una volta che sara sconfitta la debtdeflation.

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